Giampaolo Pansa: differenze tra le versioni

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[[File:Giampaolo Pansa con libri.jpg|miniatura|«Visto che gli altri vi sono piaciuti stanotte ho scritto altri 18 libri, così rosicate fino al 2030»]]
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'''Giampaolo Pansa''' ([[Casale Monferrato]], [[1º ottobre]] [[1935]] – [[Roma]], [[12 gennaio]] [[2020]]) è stato uno di cui non si sapeva niente a parte che era vecchissimo e che fu antesignano del [[trolling]] a sfondo politico. Per questo è considerato santo Patrono degli account ''fake'' di [[Twitter]].
 
== Biografia ==
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* [[1983]]–[[1984]]: «Quaderno itagliano» su ''[[Epoca (rivista)|Epoca]]'', dove fustiga i costumi degli italiani che non hanno avuto il buon gusto di morire durante la [[seconda guerra mondiale]].
* 1984–[[1987]]: «La vita è fatta a scale, c'è che scende e c'è chi muore male» su ''[[L'Espresso]]'', dove auspica apertamente la fine della razza italica.
* 1987–[[2008]]: «Bestiario», prima su ''[[Panorama (rivista)|Panorama]]'' e poi ancora su ''[[L'Espresso]]'', dove tenta una nuova strategia: far sì che gli italiani si facciano fuori a vicenda sobillandoli con il buon vecchio tema fascismo/comunismo.
 
Pansa fu fra i maggiori rappresentanti del pensiero vicino alla [[sinistra]] di [[opposizione]], e per essere certo che tale restasse non perse occasione di mazzolare ogni singolo leader di sinistra, da [[Palmiro Togliatti]] in poi. Quando si accorse che stava ormai da decenni lavorando per il [[Gruppo Editoriale L'Espresso|gruppo L'Espresso]] e di conseguenza per il [[PD]], fuggì ululando nella notte. Prese quindi a collaborare con giornali partoriti dalla sua fantasia (e dal LambruscoBarbera) dai titoli inverosimili e progressivamente sempre meno sinistroidi, quali ''[[Il Riformista]]'', ''[[Il Fatto Quotidiano]]'', ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'', ''Cazzutissimo'' e ''Morte ai Rossi''.
 
Nel [[2016]] incontrò [[Maurizio Belpietro]] in un club privè e restò folgorato dalla sua mascella volitiva. Prese quindi a seguirlo ovunque andasse (a parte nella toilette, dopo un'ordinanza restrittiva), prima a ''[[La Verità (quotidiano)|La Verità]]'' e poi di nuovo su ''Panorama'', ma solo perché ne ricordava con affetto le copertine con le tette.
 
Nel [[2019]] approdò al ''[[Corriere della Sera]]'' dopo aver litigato con Belpietro su chi fosse più sexy fra [[Berlusconi]] e [[Mussolini]].
 
=== Romanzi e saggi storici ===
[[File:Copertina la destra siamo noi Giampaolo Pansa.jpg|miniatura|Non che non si fosse capito.]]
Siccome non potè dare pienamente sfogo alle sue opinioni sulla [[Resistenza italiana]], ed essendo poco avvezzo a concentrare il suo pensiero in una manciata di caratteri e [[emoji]], Pansa dedica gli [[anni 2000]] a pubblicare libri per un pubblico di potenziali [[deluso di sinistra|delusi di sinistra]].
 
==== Le polemiche ====
Pansa è stato oggetto di critiche per aver offeso i 19 partigiani ancora in vita e capaci di controllare la propria [[minzione]]. Le accuse vertono soprattutto sull'aver utilizzato fonti revisioniste, in particolare testi tratti da ''Nembo Kid''. Pansa si difende elencando le 5 "verità" sui cui si fonda la sua opera:
# Le guerre sono come il walzer: si balla in due, e il più grosso schiaccia i piedi all'altro.
# Nessuna guerra si può raccontare senza tener conto delle ragioni di chi ha torto marcio.
# Riferire le ragioni degli sconfitti non significa riferire quelle dei vincitori.
# Non si può mettere a tacere migliaia di persone che sono state fasciste e poi sono scomparse nel nulla.
# In una società democratica non si può tappare la bocca a chi ha tutte le intenzioni di porre fine alla società democratica.
Prima dell'invenzione di [[Matteo Salvini]], Pansa fu anche oggetto di manifestazioni da parte di alcuni eterni giovani dei [[centro sociale|centri sociali]], che lo invogliarono democraticamente ad annullare i tour in cui promuoveva le proprie opere, nell'esclusivo interesse della sua incolumità di vecchio stronzo che non sta simpatico a nessuno.
 
== Opere ==
*''La Resistenza in Piemonte e altri errori clamorosi'', Torino, Giappichelli, 1965.
*''L'esercito di Salò se non altro sfoggiava delle divise fantastiche'', Milano, A. Mondadori, 1970.
*''Cronache incazzose'', Torino, SEI, 1975.
*''Storie italiane di violenza e terrorismo, ovvero la Resistenza'', Roma-Bari, Laterza, 1980.
*''Ottobre addio. Viaggio fra quegli scemi dei comunisti'', Milano, A. Mondadori, 1982.
*''Lo sfascio o raddoppio?'', Milano, Sperling & Kupfer, 1987.
*''Il regime. Non quello, quell'altro'', Milano, Sperling & Kupfer, 1991.
*''Romanzo di un finto ingenuo'', Milano, Sperling & Kupfer, 2000.
*''Carta straccia. Perché coi giornali italiani non ci farei nemmeno la lettiera del canarino'', Milano, Rizzoli, 2011.
*''La guerra sporca dei partigiani e dei fascisti, ma niente in confronto ai partigiani'', Milano, Rizzoli, 2012.
*''Sangue, sesso, soldi. Una controstoria di cose che non ho mai visto in vita mia'', Milano, Rizzoli, 2013.
*''La resistenza è una merda eccetera'', Milano, Rizzoli, 2014.
*''Il fascismo è una merda eccetera'', Milano, Rizzoli, 2014.
*''Il rompiscatole. Col cazzo che tiro le cuoia proprio adesso che c'è Renzi'', Milano, Rizzoli, 2016.
 
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