George Orwell

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« Il grande fratello è figlio unico. »
(Rino Gaetano su 1984.)
« Avevo solamente fumato troppo, fanculo! »
(George Orwell sulle proprie opere.)
« Il comunismo è una cagata pazzesca! »
(George Orwell spiega in parole povere "La fattoria degli animali".)

George Orwell è stato un consumatore di penne, carta e macchine da scrivere britannico.

Nato in India a causa della volontà paterna di trovare qualcuno che lavorasse al posto suo, Orwell decide ben presto di sfuggire al destino e si trasferisce dall'utero materno in Inghilterra, dove l'umidità e la luminosità ambientale non sono troppo diverse dal luogo di origine. Traumatizzato dalla scoperta di dover studiare per procacciarsi di che vivere, decide di tornare in India dal padre, dove almeno basta allungare una mano per prendere un mango, un'elemosina o la difterite. Un'accidentale esperienza nella polizia Imperiale lo induce a fuggire di nuovo e a raggiungere Parigi: l'Eden di ogni debosciato del pianeta con velleità artistiche. Qui lo raggiunge l'idea del secolo: "Perché non sfruttare droghe e alcool per scrivere quattro stronzate senza senso e spacciarle per roba di alto livello?".

Fu cosi che prese avvio la sua carriera di hipster. E anche la sua tubercolosi.

La fattoria degli animali, ovvero le Bucoliche (aspetta, quello era Virglio)

Da dove iniziare l'intensa e faticosa vita di uno scrittore? Ma certo, in campagna, lontano da tentazioni e distrazioni. Ecco che ispirato alla vita bucolica dei campi, nasce il famosissimo "La fattoria degli animali", considerato da molti una metafora satirica del Comunismo, ma in realtà semplice cronistoria della tranquilla vita di un contadino. Non mancano maialini, cani, cavalli, tutti gli animaletti del caso insomma. Ma ahimé come ogni grande opera anche questa ( a causa della malvagità degli uomini si sa) é stata travisata. Cosi per noi comuni mortali il porcellino Napoleone rappresenterebe addirittura la figura di Marx, anche se per l' autore altri non era se non una futura salsiccia. Brutte cose le incomprensioni.

Il secondo capolavoro di un incompreso: 1984

Stupito suo malgrado dal grande successo che il racconto della propria fattoria ottiene presso il grande pubblico (no, non aveva capito neanche lui che cazzo aveva scritto in realtà, saranno state le droghe), Orwell decide di bissare. Ed ecco che prende vita il capolavoro del Secolo: 1984, scritto nel 1948, che immensa genialata eh?. Protagonista di codesto capolavoro non é altri il Grande Fratello ovvero un signore che riprende tutto il giorno un cesso pubblico per spiare (cosa che lo eccita parecchio)le ragazzine mentre cagano. Quando un ragazzo capita per caso nel cesso delle donne e si accorge dell' inganno, umiliato dalle piccole dimensioni del proprio pene, decide di ribellarsi e di cancellare i filmati che testimoniano la sua vergogna. Naturalmente niente sfugge al Sommo Grande Fratello che rinchiuderà nella toilette il malcapitato e lo torturà costringelo a guardare filmati di ragazzi superdotati che cagano nel cesso accanto. Tutto qui, cosa ti aspettavi?

Curiosità

  • È grazie a 1984 che oggi possiamo godere del miglior format che sia mai stato creato, "Il grande fratello". Naturalmente questa volta ad essere ripresa da una telecamara non è solamente una toilette (anche se le azioni si concentrano quasi tutte in tale ambiente) ma un' intera casa dotata di ogni comfort, inclusa una mega piscina.
  • Il porcellino Napoleone muore. Mi dispiace per te se sei vegetariano, ma è la cruda (cotta o al sangue?) realtà.