Gene Wilder: differenze tra le versioni

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Dal [[29 agosto]] [[2016]] qualche maligno mette in giro una voce secondo cui sarebbe morto di [[Alzheimer]]. [[Nonciclopedia]] rifiuta categoricamente di accogliere una tesi così inverosimile, e propende piuttosto per un viaggio in una qualche epoca passata dove gliene saranno successe di tutte tranne [[trombare]]. Almeno questo è ciò che ci ha detto [[Richard Pryor]].
Dal [[29 agosto]] [[2016]] qualche maligno mette in giro una voce secondo cui sarebbe morto di [[Alzheimer]]. [[Nonciclopedia]] rifiuta categoricamente di accogliere una tesi così inverosimile, e propende piuttosto per un viaggio in una qualche epoca passata dove gliene saranno successe di tutte tranne [[trombare]]. Almeno questo è ciò che ci ha detto [[Richard Pryor]].


== Ed ecco che all'improvviso il colpo di scena: l'impostore! ==
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{{Allinea|center|{{Dimensione|120%|'''Questo''' è Gene Wilder!}}}}

== L'impostore ==
Ad [[aprugno]] [[2016]], dietro segnalazione di una nostra [[Puttana di alto bordo|infiltrata nel jet set americano]], ci siamo recati in [[California]], allo scopo di verificare un rumors che collocava Gene Wilder in una sua villa a Malibù. Per l'importante missione la scelta era praticamente obbligata: Pier Fulvio Lampredotti, un nostro [[Manuali:Sfruttare uno stagista|collaboratore volontario a progetto saltuario]]. Lui era sicuramente l'uomo giusto. L'apprezzato autore del libro ''Ti giuro che sembrava lui'', biografia mai autorizzata da Wilder per un'antipatia a pelle, per circa due settimane aveva dormito nella cuccia di ''Brutos'', lo splendido ed ospitale [[Cane|maremmano]] della villa, in attesa dell'occasione giusta. Purtroppo, a tutelare la privacy del presunto Wilder c'era Graeme "Tir" Barrett, ex campione degli ''All Blacks'', più simile ad una ruspa che a un essere umano. Non solo, l'insidia più grande era rappresentata dalla signorina Florence, una corpulenta settantenne presentatasi come segretaria personale. Trattavasi in realtà di Harriet May Lagherlöf, meglio conosciuta come "[[Cannibalismo|la divoratrice di]] [[boy scout]]", solita aggirarsi agli incroci fingendosi cieca, per poi farsi accompagnare in un luogo isolato dove aveva già allestito un sorta di tovaglietta da picnic, tutta di plastica.<br /> Con grande sprezzo del pericolo, approfittando della momentanea assenza dell'energumeno, Lampredotti salta fuori dal suo nascondiglio e minaccia la donna: ''"Se non mi fai parlare con quell'uomo ti denuncio alla polizia!"'' Grazie ad un nostro [[hacker]], che utilizziamo solo per [[Spionaggio industriale|attività che possono garantirci economicamente la sopravvivenza]], abbiamo craccato il sistema di videosorveglianza e siamo in grado di mostrarvi le registrazioni.
Ad [[aprugno]] [[2016]], dietro segnalazione di una nostra [[Puttana di alto bordo|infiltrata nel jet set americano]], ci siamo recati in [[California]], allo scopo di verificare un rumors che collocava Gene Wilder in una sua villa a Malibù. Per l'importante missione la scelta era praticamente obbligata: Pier Fulvio Lampredotti, un nostro [[Manuali:Sfruttare uno stagista|collaboratore volontario a progetto saltuario]]. Lui era sicuramente l'uomo giusto. L'apprezzato autore del libro ''Ti giuro che sembrava lui'', biografia mai autorizzata da Wilder per un'antipatia a pelle, per circa due settimane aveva dormito nella cuccia di ''Brutos'', lo splendido ed ospitale [[Cane|maremmano]] della villa, in attesa dell'occasione giusta. Purtroppo, a tutelare la privacy del presunto Wilder c'era Graeme "Tir" Barrett, ex campione degli ''All Blacks'', più simile ad una ruspa che a un essere umano. Non solo, l'insidia più grande era rappresentata dalla signorina Florence, una corpulenta settantenne presentatasi come segretaria personale. Trattavasi in realtà di Harriet May Lagherlöf, meglio conosciuta come "[[Cannibalismo|la divoratrice di]] [[boy scout]]", solita aggirarsi agli incroci fingendosi cieca, per poi farsi accompagnare in un luogo isolato dove aveva già allestito un sorta di tovaglietta da picnic, tutta di plastica.<br /> Con grande sprezzo del pericolo, approfittando della momentanea assenza dell'energumeno, Lampredotti salta fuori dal suo nascondiglio e minaccia la donna: ''"Se non mi fai parlare con quell'uomo ti denuncio alla polizia!"'' Grazie ad un nostro [[hacker]], che utilizziamo solo per [[Spionaggio industriale|attività che possono garantirci economicamente la sopravvivenza]], abbiamo craccato il sistema di videosorveglianza e siamo in grado di mostrarvi le registrazioni.
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Immagine:Nerd3.JPG|{{cit2|Vi prego, se potete vedermi... occupatevi di mia madre.}}
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== Questo qui sopra NON è Gene Wilder! ==
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