Gaio Valerio Catullo: differenze tra le versioni
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Quella che va con lui si leccherebbe |
Quella che va con lui si leccherebbe |
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anche il culo di un boia appestato.</poem>||Catullo a proposito di un suo caro amico.|}} |
anche il culo di un boia appestato.</poem>||Catullo a proposito di un suo caro amico.|}} |
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{{citazione|<poem>Puttanieri di quell'ignobile taverna |
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nove colonne oltre il tempio dei Dioscuri, |
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credete d'avere l'uccello solo voi, |
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di poter fottere le donne solo voi, |
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considerandoci tutti cornuti? |
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O forse perché sedete cento o duecento |
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in fila come tanti idioti, non credete |
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che potrei incularvi tutti e duecento? |
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Credetelo, credetelo: su ogni muro |
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qui fuori scriverò che avete il culo rotto. |
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Fuggitami dalle braccia, la donna mia, |
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amata come amata non sarà nessuna, |
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anche lei, che mi costrinse a tante battaglie, |
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siede tra voi. E come se ne foste degni |
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la chiavate tutti e non siete, maledetti, |
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che mezze canaglie, puttanieri da strada: |
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tu piú di tutti, tu Egnazio, capellone |
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modello, nato fra i conigli della Spagna, |
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che ti fai bello di una barba incolta |
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e di denti sciacquati con la tua urina.</poem>||Catullo a proposito delle nuove compagnie della sua ex.|}} |
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Qui Catullo svela l'origine ortognatodontica dell'avversione al nuovo amore di Lesbia: non già le chiavate lo sdegnano - si tratta di mezze calzette - ma l'uricosurico lavaggio dei dento lo schifa. Comprensibile, dopotutto. |
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Catullo non ci pensa due volte a ringraziare gli amici per il supporto concesso. |
Catullo non ci pensa due volte a ringraziare gli amici per il supporto concesso. |