Gabriele D'Annunzio: differenze tra le versioni

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== Biografia ==
== Biografia ==
{{Primapagina|9 mar 2009}}
[[File:Gabriele_D'Annunzio_quindicenne.jpg|right|thumb|260px|Un giovane Gabriele D'Annunzio intento a comporre ''Bocca di rosa'' e ''Il Pescatore'', canzoni che poi donerà al suo amico, compagno di bevute e prostitute [[Fabrizio De Andrè]]]]
[[File:Gabriele_D'Annunzio_quindicenne.jpg|right|thumb|260px|Un giovane Gabriele D'Annunzio intento a comporre ''Bocca di rosa'' e ''Il Pescatore'', canzoni che poi donerà al suo amico, compagno di bevute e prostitute [[Fabrizio De Andrè]]]]
Gabriele D'Annunzio terzo figlio di Paolo Rapagnetta e Luisa de Benedictis<ref>Il fatto che di cognome facesse D'Annunzio avrebbe probabilmente dovuto far venire dei sospetti a Paolo sulla fedeltà della moglie.</ref> nasce a [[Pescara]] il [[12 marzo]] del [[1863]], appena nato dimostra le sue grandi qualità palpando il sedere all'ostetrica che lo aveva fatto nascere e gridando ''"sì, ancora!"'' dopo che gli aveva schiaffeggiato il sederino. L'infanzia di Gabriele passò felice, il poeta fin da piccino non si vergognava a dimostrare le sue perversioni facendosi trovare più volte dai suoi familiari intento a spogliare le [[Barbie]] delle sorelle e a far provare loro le posizioni del [[kamasutra]] con Ken. Nel [[1879]] D'Annunzio pubblica la sua prima opera "''[[Primo Vere]]''" che non ottenne il successo sperato ma, come per [[Elio e le storie tese]] a [[Festival di Sanremo|Sanremo]], vinse il premio della critica. Il giovane Gabriele deluso dalla situazione però trovo il modo di farsi [[pubblicità]]: mise in giro la falsa notizia di essere morto cadendo da cavallo e di aver lasciato dieci bollini dell'AGIP all'interno di ogni suo libro attirando l'attenzione verso di lui sia da parte degli [[intellettuale|intellettualoidi]] dell'epoca che delle associazioni dei [[consumatore|consumatori]]. Finiti gli studi [[liceo|liceali]] D'Annunzio si trasferì a [[Roma]], luogo di ritrovo di buona parte dell'Italia bene del tempo ma soprattutto di [[fica|fregna]].
Gabriele D'Annunzio terzo figlio di Paolo Rapagnetta e Luisa de Benedictis<ref>Il fatto che di cognome facesse D'Annunzio avrebbe probabilmente dovuto far venire dei sospetti a Paolo sulla fedeltà della moglie.</ref> nasce a [[Pescara]] il [[12 marzo]] del [[1863]], appena nato dimostra le sue grandi qualità palpando il sedere all'ostetrica che lo aveva fatto nascere e gridando ''"sì, ancora!"'' dopo che gli aveva schiaffeggiato il sederino. L'infanzia di Gabriele passò felice, il poeta fin da piccino non si vergognava a dimostrare le sue perversioni facendosi trovare più volte dai suoi familiari intento a spogliare le [[Barbie]] delle sorelle e a far provare loro le posizioni del [[kamasutra]] con Ken. Nel [[1879]] D'Annunzio pubblica la sua prima opera "''[[Primo Vere]]''" che non ottenne il successo sperato ma, come per [[Elio e le storie tese]] a [[Festival di Sanremo|Sanremo]], vinse il premio della critica. Il giovane Gabriele deluso dalla situazione però trovo il modo di farsi [[pubblicità]]: mise in giro la falsa notizia di essere morto cadendo da cavallo e di aver lasciato dieci bollini dell'AGIP all'interno di ogni suo libro attirando l'attenzione verso di lui sia da parte degli [[intellettuale|intellettualoidi]] dell'epoca che delle associazioni dei [[consumatore|consumatori]]. Finiti gli studi [[liceo|liceali]] D'Annunzio si trasferì a [[Roma]], luogo di ritrovo di buona parte dell'Italia bene del tempo ma soprattutto di [[fica|fregna]].
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[[Categoria:Poeti]]
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