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[[File:Mongolfiera e aerei caccia disegno storico.jpg|thumb|280px|Il primo [[volo]] dell'[[uomo]], salutato dal passaggio delle frecce tricolori.]]
I fratelli '''Giusmichele Montgolfier''' (''Afèsse èu Màmmete'', [[1740]] – [[Parigi]], in provincia di Nanterre, [[1810]] bis) e '''Stefano Étienne Montgolfier''' ([[Las Vegas]], [[1750]] – [[Seattle]], [[1966]]) furono dei famosi tappezzieri [[francesi]] conosciuti per aver tappezzato il mobilio di Luigi XV e di [[Luigi XVI di Francia|Luigi XVI]] per un totale di Luigi XXXI nonché per l’invenzione della [[mongolfiera]], il pallone aerostatico che funziona con aria calda, anche se pure l’invenzione dei bicchieri di carta
I fratelli Montgolfier furono i primi a progettare il decollo di un oggetto, i primi a progettare un aeromobile che portasse una persona e i primi a volare nel cielo molto dopo [[Icaro]] e molto prima di [[Superman]]. Purtroppo non furono i primi ad inventare anche l’atterraggio e
{{wikipedia}}
== Biografia ==
I due fratelli nascono in una famiglia di ricchi fabbricanti di bicchieri di carta. Il padre, Pierpierre Montgolfier (1783-1793), fu il primo a fabbricare bicchieri del genere ed aveva fatto [[soldi]] a palate.
Tra i due fratelli era Giusmichele quello intellettuale perché aveva studiato per 6 anni
Stefano Etienne (in [[italiano]]: ''Stefano preso due volte'') era molto meno incline agli affari e probabilmente l’aver imparato a contare solo fino a dodici ne fu una delle cause. Dotato tuttavia di un estro creativo pari soltanto alle dimensioni del suo [[scroto]] ''(“una cosa mostruosa”'' - giurano quelli che l’hanno visto) Stefano capì alcune intuizioni che prima di lui non aveva capito ancora nessuno, o
*
*L’aria galleggia nell’aria e sostiene il volo degli uccelli.
*Gli uccelli ci cagano addosso.
*Gli uccelli non ci svelano il segreto del volo perché non parlano la nostra [[lingua]]. E poi perché sono degli [[stronzo|stronzi]].
[[File:Fratelli Montgolfier.jpg|thumb|left|300px|I fratelli Montgolfier - fototessere per la [[patente]].]]
Una sera dopo una [[sbronza]] epocale, Etienne notò che mettendo una pentola piena d’acqua su di un fuoco, l’acqua diventava [[vapore]] e che con quel vapore si poteva sollevare un panno. O farsi
Dei due fratelli fu però Giusmichele per primo a considerare la possibilità di costruire una macchina volante.
Giusmichele iniziò a svolgere degli esperimenti specifici nel novembre del [[1782]], quando la sera era troppo stanco per continuare a fare cose normali come leggere un libro o sparare ai
Sulla base di questi ragionamenti costruì un piccolo pallone di stoffa (delle dimensioni di 1 x 1 x 1,3 metri x 3 x 4= 12 scrivo due e riporto uno) utilizzando una vecchia scatola di scarpe con le scarpe ancora dentro, carta igienica e colla vinilica. Sotto il pallone accese un falò di carta. L’aria penetrò nel pallone di stoffa lo riempì ma il palloncino non si sollevò: aveva appena inventato la tenda a ossigeno ma non era questo che il [[francese]] sperava di ottenere. Per avere un aerostato era necessario che il pallone si sollevasse da terra.▼
▲Sulla base di questi ragionamenti costruì un piccolo [[pallone]] di stoffa (delle dimensioni di 1 x 1 x 1,3 metri x 3 x 4 = 12 scrivo due e riporto uno)
Dopo le opportune modifiche Giusmichele convinse poi il fratello a costruire un primo aerostato ad aria calda scrivendogli le seguenti poche, profetiche parole:
{{quote|Noi come i gabbiani, proveremo l’immensa ebbrezza di cagare in volo sui passanti.|}}
Da quel momento in poi ai due fratelli venne riconosciuta la totale infermità mentale e lavorarono assieme al progetto ininterrottamente, tranne che nei festivi e nei giorni feriali.
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==I primi voli==
I due fratelli costruirono un primo apparecchio, in scala, tre volte più grande del modellino ma ancora troppo piccolo per poter essere definito a norma; nel volo inaugurale c’entravano due persone a patto che una tenesse una coscia fuori dalla cesta.
Nel suo primo volo, il [[14 dicembre]] del [[1782]], erano presenti due mendicanti ubriachi ed il proprietario del [[parcheggio]] che affittarono per quelle prove. La spinta di sollevamento fu così forte che essi caddero subito dalla cesta mentre l'aerostato volò per circa 2 chilometri prima di essere abbattuto da una soldato al suo primo giorno di lavoro che l’aveva scambiato per un disco volante.
[[File:Donna che scaglia via un uomo.jpg|thumb|left|250px|Prima della mongolfiera si volava solo così.]]
Visto il successo dell’operazione e visto che l’affitto del parcheggio era costato più del previsto, i fratelli Montgolfier decisero di svolgere una nuova dimostrazione, questa volta in pubblico, del funzionamento dell’aerostato ad aria calda. Realizzarono un pallone sferico a forma di pallone sferico costruito con tela di sacco e Domopak, il tutto tenuto insieme da corde di liuta e da un paio di gomme masticate gusto cola.
L'involucro sviluppava un volume interno di quasi 790 m3 d'aria, pesava 225kg e puzzava di [[cavolo]]. Nella cabina stavolta c’entravano comodamente tre passeggeri oppure un passeggero e un [[alce]] a seconda delle preferenze.
Il [[4 giugno]] del 1783 (
La notizia del successo raggiunse rapidamente [[Parigi]] dove
{{quote|Pallone di Domopak spaventa la folla. [[Trezeguet]] resta alla Juve.|}}
Vi era però qualche preoccupazione sui possibili effetti di un [[volo]] in alta quota su degli esseri viventi e fu per questo che,
Il [[19 settembre]] del [[1783]] (
[[File:Mongolfiera4.jpg|thumb|260px| [[1785]]: la prima grigliata di carne a bordo di una mongolfiera della [[storia]].]]
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{{quote|Bello, bellissimo! A che serve?|}}
A seguito del successo dell'[[esperimento]] di [[Versailles]], i fratelli Montgolfier iniziarono la costruzione di un aerostato da 1.700 m3, con alzacristalli elettrici e [[volante|servosterzo]] che potesse consentire il volo con un equipaggio umano. Il [[21 novembre]] del [[1783]] è una data destinata a rimanere nella memoria collettiva ma non ricordiamo il perché.
Il [[22
Partiti da ''Priàmme à Maronne'', il pallone cominciò a sollevarsi in verticale senza mai fermarsi. Dopo 15 secondi di volo se ne persero le tracce:
*Dopo
*Dopo un’ora e trenta, due tiranti e un pezzo del parrucchino del marchese d’Arlandes
*Dopo due ore e dieci,
Ai due sventurati venne dedicata una lastra di
{{quote|Portate giù il pallone, brutti stronzi, dobbiamo ancora finire di pagarlo!|}}
==Gli anni seguenti==
Nel [[1766]] lo [[scienziato]] [[inglese]] [[Henry Cavendish]] scoprì l'[[idrogeno]] per puro caso in uno dei cassetti della scrivania e la [[storia]] degli aerostati cambiò.
[[File:Macchina volante 4.jpg|thumb|260px|L'evoluzione della mongolfiera: il [[pedalò]].]]
Lo sviluppo dell’aerostato a gas d’idrogeno si rivelò subito molto più vantaggioso dell’aerostato ad aria calda perché in caso di problemi la mongolfiera ad idrogeno [[fuoco|bruciava]] molto più rapidamente e le prove dell’insuccesso potevano essere subito cancellate.
Alla fine, dopo alcuni esperimenti di transizione, più che altro variazioni sul tema (il pallone ad aria fredda, il pallone ad energia solare, la mongolfiera ad [[acqua]], il [[sommergibile]]), il pallone ad idrogeno ebbe la meglio, ma i Montgolfier non poterono vedere l’ennesimo passo falso nell’evoluzione del volo perché nel frattempo erano [[morte|morti]].
I fratelli in [[vita]] avevano chiesto
I fratelli Montgolfier con i loro coraggiosi esperimenti hanno dato il via alla conquista dell’aria, aprendo la strada all’invenzione dei dirigibili, dei palloncini e degli [[assorbente|assorbenti con le ali]]. Il loro contributo all’evoluzione dell’[[uomo]] è stato determinante e i loro nomi resteranno sempre legati alla storia del [[volo]], oltre che a quella dei bicchieri di carta.
{{DEFAULTSORT:Montgolfier}}
[[Categoria:Massoni]]
[[Categoria:Aviazione]]
[[Categoria:Coppie di persone]]
[[pt:Irmãos Montgolfier]]
▲[[Categoria:Bi-biografie]]
▲[[Categoria:Inventori di cose cazzute]]
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