Firenze: differenze tra le versioni

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I'passa'o remo'o d'i verbo avere (della quale solo quell'80 e rotti percento di vecchi rincoglioni'i fiorentini si ri'orda)
I'passa'o remo'o d'i verbo avere (della quale solo quell'80 e rotti percento di vecchi rincoglioni'i fiorentini si ri'orda)


* Io andiedi
Io andiedi
* Tu andesti
Tu andesti
* Lui andette
Lui andette
* Noi andammo (questo resta uguale)
Noi andammo (questo resta uguale)
* Voi andaste (pure)
Voi andaste (pure)
* Loro andonno
Loro andonno





Versione delle 17:59, 8 mar 2007

« Firenze, se sapesse 'uello 'e si dice di lei, leverebbe i'ssaluto a tutti, ecchi s'è visto s'è visto! Ovvìa! »
(Qualcuno)

Ridente paesotto di circa 500 o 500.000 abitanti (dipende dalle stime) situato sul confine nord dello Stato della Chiesa al di fuori della Terronia. La popolazione è costituita da vecchietti rimbecilliti (87,6%) e da giovinastri spiantati dediti allo studio ed all'uso intensivo di erba (30,4%). Notare che il totale fa 118%, a dimostrare che la città è molto popolosa.

La città è famosa soprattutto per aver dato i natali a Bud Spencer, celebre pianeta della costellazione di Orione; e per aver ospitato Galileo Galilei, idraulico dal nome curioso, autore della contestata Divina Commedia.

La leggenda narra che questa regione, un tempo popolosa (circa 501 o 500.001 abitanti), subì una forte emigrazione di massa a fanculo da parte degli abitanti, delusi e schifati.

Dialetto

Il dialetto toscano l'è 'na lingua artificiale crea'a dallo scrittore fiorentino John Ronald Reuel Tolkien, ispira'a in parte al finlandese e 'n parte a' mugugnii del cugino cerebroleso dello stesso Tolkien.

Mi'a tutti sanno parlà i' dialetto fiorentino perbene. Figuriamoci a scrivilo! Parecchi bischeri pensano che ci si mangia sempre la ci, e 'nvece un'è mi'a vero sempre. Ci si mangia solo quando è una ci sola, e solo se didietro a davanti ci'ha du' vo'ali (ecco per esempio: vo'ali). Eppoi nessuno s'è mai accorto che a vorte ci si mangia anche la ti, che gl'è anche dimorto ma dimorto più sapori'a (ecco pe'llappunto: sapori'a).

Un'artra regola che gl'è fondamentale gl'è i' verbo che gl'è sempre precedu'o da un'artro soggettino, messo lì pe' rafforzà un po'inino la 'osa. Per esempio:

  • Io sono. (vabbè questa resta uguale)
  • Te tu sei.
  • Lui gl'è. ("egli" un s'usa. Ci s'intreccia la lingua a dillo)
  • Lei gl'è.
  • Noi s'è. (i' "siamo" l'è bandito ni' toscano DOC)
  • Voi vu siete. (bello! sento 'ome sona bene!)
  • Loro sono. (anche la parola "essi" gl'è dimorto vista di traverso da' veri fiorentini)

Prima di' verbo "avere" ci va sempre la parolina "ci". Un si sa bene perché ma ci sta parecchio bene.

  • Io c'ho. (=io ho)
  • Te tu c'hai. (=tu hai)
  • Lui c'ha. (=egli ha)
  • Lei c'ha. (delle belle puppe) (=lei ha)
  • Noi ci s'ha. (=noi abbiamo)
  • Voi vu c'ave'e. (=voi avete)
  • Loro c'hanno. (=essi hanno)

In terza persona singolare co' i' passato prossimo si usa anche parecchio i' "l'è", tipo:

  • L'è anda'o. (=egli è andato)
  • L'è torna'o. (=egli è tornato)

Siccome noi toscani siamo perzoncine 'orte e dabbene, alla terza persona singolare dell'indicativo noi si preferisce sostituire i' ccongiuntivo:

  • Loro prendano da bere. (=loro prendono da bere)

Frasette utili:

  • Bellino i' canino. (=ho il mal di denti);
  • La 'o'a'ola 'on la 'annuccia 'orta 'orta. (=ho dovuto subire un intervento di bypass dell'aorta);
  • 'odesto ragazzo 'ostì. (=Odesto è un ragazzo costipato).

I'passa'o remo'o d'i verbo avere (della quale solo quell'80 e rotti percento di vecchi rincoglioni'i fiorentini si ri'orda)

Io andiedi Tu andesti Lui andette Noi andammo (questo resta uguale) Voi andaste (pure) Loro andonno


Al lettore interessato, che volesse apprendere a fondo la lingua toscana, è consigliabile la lettura del Signore degli Anelli e de Il Silmarillion.

Firenze Oggi

Oggi la città di Firenze e' conosciuta soprattutto per la bistecca alla Fiorentina, ovvero un'enorme bistecca di colore viola (infatti nei pressi di Firenze vi e' l'allevamento delle mucche Milka).

Negli ultimi anni e' stato rovesciato l'opprimente regime di Vittorio Cecchi Gori, da non confondere con il fratello gay, Alessandro Cecchi Paone.