Espressionismo
L'Espressionismo è una forma di rappresentazione pittorica caratterizzata da una espressività estremamente violenta. La massima forma di espressionismo consiste nella mortificazione fisica dello spettatore. Il movimento espressionista si divide in due fasi: Primo espressionismo e Futurespressionismo.
L'espressionismo di distingue dal Neodisneyanesimo in quanto, sebbene lo scopo finale sia il medesimo per entrambi i movimenti, nel neodisneyanesimo esso viene perseguito per mezzo di messaggi subliminali che generano desiderio di omicidi/suicidi negli spettatori.
Primo espressionismo
Il primo espressionismo è caratterizzato dal forte legame artista-spettatore che si instaura attraverso la mostra d'arte: il pittore si apposta nella galleria e riempie di botte chiunque osi criticare le sue opere. Iniziatore del movimento espressionista è stato Vincent Van Gogh, il quale, viste le facce fatte dalla famosa critica d'arte Jessica Fletcher, la prese per i capelli e la riempì di botte: era il 437 a.C.. Bastarono due anni perché il neonato movimento espressionista pubblicasse il proprio manifesto, diventando una scuola a tutti gli effetti.
Futurespressionismo
Con l'espandersi del pubblico e la liberalizzazione del cornetto all'amarena, diventò impossibile picchiare personalmente tutti gli sfortunati spettatori. Fu lo stesso Van Gogh a dare vita al movimento futurespressionista, imperniato intorno alla integrazione di tela e trappole mortali.
Ad un successo immediato seguì l'immediata estinzione del movimento, dovuta al fatto che raramente i maggiori sostenitori sopravvivevano alla seconda mostra. A questo si aggiungevano i forti rischi per gli artisti impegnati nella realizzazione delle trappole: esemplare fu l'orecchio perso da Van Gogh impegnato a nascondere un'ascia bipenne nell'intelaiatura della cornice.
Ultime avanguardie
La critica è concorde nell'individuare solo due esempi:
- Dato l'alto numero di vittime mietute ogni anno, Porta a porta è considerato una forma d'arte espressionista.