Elisa di Rivombrosa: differenze tra le versioni

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« Ammazza che brutta »
(Anonimo)
« sono a cavallo degli anta...non sono piu una santa, ma una cavalcata in riva al mare me la potrei ancora fare »
( Spettatrice Media fumata di marijuana)
« Porco me quant'è brutta »
(Chuck Norris)
« Brutta.  »
(Mormorio generale)

Elisa di Rivombrosa che in realtà è di Canosa e tutti ci stiamo chiedendo perché cazzo ci sia scritto di Rivombrosa, era nata in puglia, a Canosa per la precisione, un bel giorno di Febbraio. Suo padre vedendola pianse. Era una visione apocalittica. Pur vivendo a Parigi da una vita non lasciò mai la sua lievissima cadenza pugliese, per dire lievissima possiamo dire che aveva le vocali chiuse come il culo di una gallina stitica e incapace di fare uova. Elisa era Brutta, ma brutta era farle un complimento, puzzava di sterco e aveva i brufoli cosi grossi che diceva in giro che erano due sue compagne di scuola. Nessuno le credeva anche perché nessuno la capiva.I capelli erano così unti che praticamente erano diventati di un colore assurdo ed indefinibile. La dolce Elisa aveva un cane. Si chiamava GianPietro Beghelli .Aveva nome e cognome proprio perché confronto ad Elisa aveva sembianze umane, molta gente chiedeva al cane di che razza fosse Elisa, ma il cane in quanto cane non rispondeva. Tutto questo non contribuì affatto all’affermazione sociale di Elisa, che viveva sotto i ponti, triste sola e cantando stornelli da osteria. La poverina col tempo si diede all’alcool, non chè l’alcool la volesse.. sia chiaro, ma era molto amico del Cane e quindi la sopportava. Un giorno, in giro per le campagne, Elisa incontrò tre strani individui, un cercopiteco che si credeva Batman, Un Teletubbies drogato, e il mulo di Winnie the pooh. I tre scappavano dalla polizia francese, che li aveva accusati di : - stupro, compilazione di 740, prostituzione, onanismo, emorroidi, sodomia,Gomorrea, riesumazione di salme al fine di sfogo sessuale, ed inoltre di essere tutti e tre Bernardo Provenzano-. Elisa si fidò di loro quasi subito, si fidò di più, quando il Mulo, in un attimo di passione, si approfittò di Lei. La scena a quanto narrarono i presenti fu Allucinante, e perciò priva di narrazione, i cinque si misero in cammino. Per la strada assaltarono tre diligenze, quattro banche, e affondarono il Titanic. Finché un giorno arrivarono davanti ad un palazzo.Era bellissimo, il cancello era d’oro, il citofono era d’oro, il prato era d’oro, le scale di marmo (echeccazzoperò), era arredato con cura aveva 789 bagni tutti intasati, purtroppo, perché il giovane Conte Serbelloni Bazzanti vien Dal Mare, mangiava pesante. Era bello il conte, bellissimo, il più bel uomo mai nato dopo Mino Reitano, Il mulo ci provava con il Conte, ma il Conte non aveva occhi che per Elisa. Elisa era imbarazzata, il conte pure, il mulo pianse, Il cercopiteco violentò il maggiordomo che si innamorò di lui e voleva sposarlo, ma il cercopiteco non credeva nel matrimonio. Il cane di Elisa vagava in cerca di qualche Pusher, il teletubbies in preda alla fame chimica si mangiò sette quintali di ostriche del mar Baltico che avevano lo stesso potere del Viagra………..e si sfogò anch' egli con il maggiordomo. Il conte invitò i nostri eroi al ballo………….Elisa disse “grazie” piena di entusiasmo, ma il conte non la capì. Elisa era chiusa nella sua stanza che piangeva: si sentiva brutta e lo era, perdinci se lo era. Elisa sentì un rumore, era la fata madrina che vedendola si suicidò……. Allora lei, così coraggiosa e segnata dalla vita, si bevve una bottiglia di whisky , mangio la caponata e si vestì. Scese al piano di sotto, la sala era ricca, fastosa, ben illuminata, stracolma di gente. Lei scese le scale, a testa alta, infatti cadde, ma si rialzò, guardò il conte ed il conte guardò lei, un invitato vomitò, proprio quando il maestro stava per far iniziare la musica………. lisa scoreggiò ma talmente forte che tremarono i lampadari di vetro di murano, scoreggiò così forte che per la pressione si staccarono le lastre di marmo, durò quasi un minuto e mezzo, e la scoreggia fu seguita logicamente dalla conseguente frenata nella mutande……..Elisa era molto imbarazzata. Ma il conte le disse “ti amo” lei disse “anche io” ma il conte non la capì… allarono tutta la notte e tutto il giorno seguente, si sposarono e vissero felici e contenti (tranne il maggiordomo)