Discussioni utente:Treffo/Circolo Culturale San Calazio

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Circolo Culturale San Calazio.

Benvenuto al Circolo Culturale San Calazio, uno spazio per parlare di ciò che si vuole (tranne del giuoco del calcio) con persone sceme quanto te.


Liberamente ispirato al Circolo Caccia & Pesca di Bood Spoonsar.
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Cose che sono vietate su questa pagina

Chi contravverrà a queste semplici regole verrà censurato e picchiato con delle bottiglie di plastica vuote.

  1. È vietato parlare di calcio.
  2. È vietato indentare.
  3. È vietato porre divieti.
  4. È vietato vietare i divieti.

Correzione della lingua italiana

Invece di sprecare byte a favellare di superflue riforme, proviamo a fare qualcosa di più concreto e culturalmente importante. La lingua italiana, si sa, è la più bella di tutte (pensate che contiene l'80% dei beni culturali mondiali!), ma non è perfetta; essa è piena di incoerenze e regole senza senso che andrebbero estirpate. Ebbene sì, sto parlando di un restauro totale, e chi meglio di noi - culla della cultura - può occuparsene? Che ognuno di noi allora avanzi le proprie proposte, che verranno discusse dettagliatamente prima di essere proposte all'Accademia della Crusca sotto la minaccia di un attacco di cavallette. --Treffoconfessa - CCSC 14:34, dic 23, 2016 (CET)

Ordunque, comincio io, chiedendo di creare regole ferree sui nomi maschili e femminili. Tutti i sostantivi maschili devono finire con la vocale "o" e quelli femminili con la "a", e di conseguenza cambiano pure i plurali. Possono finire con la "u" solo i nomi propri di cani e tutte le parole buffe (tipo il pupù). Giusto per fare alcuni esempi:

  • Cane diventerebbe cano.
  • Torre diventerebbe torra.

E così via. Mi pare una cosa sensata, che dite? --Treffoconfessa - CCSC 14:34, dic 23, 2016 (CET)

Ti dirò onestamente che l'idea di per sé potrebbe anche essere logica, ma non ne comprendo il senso. Una lingua è tanto più affascinante quanto è piena di regole e regolette assurde che ne rendono impossibile l'apprendimento agli altri. Perché facilitarli in questo modo? Noi sappiamo già quali nomi sono maschili e quali femminili. A che pro dunque creare una regola semplificatrice? Io invece sarei dell'idea di complicare ulteriormente le cose, introducendo il genere neutro. Perché l'italiano deve avere due generi soltanto, quando latino e tedesco ne hanno tre? Propongo quindi:

  • i nomi che finiscono con la "o" sono tutti maschili, come uccello;
  • i nomi che finiscono in "a" sono tutti femminili, come passera;
  • i nomi che finiscono in "e" sono neutri, come ricchione.

Ovviamente così sarebbe troppo facile, bisognerà quindi introdurre le opportune eccezioni: "cane" resta maschile anche se finisce con la "e", perché il cane non è un ricchione; "sfiga" diventa neutro anche se termina con la "a", perché la sfortuna non ha sesso...etc. etc. etc. --Blueyes2002 disc 21:38, dic 23, 2016 (CET)

Innanzitutto ho appena abolito l'indentazione su questa pagina e chi la userà verrà censurato. Ritornando al nostro discorso: l'idea è logica, ovviamente, è la realtà a non avere un senso. E perdonami se dico che il fascino della saturazione di "regole e regolette" è una cosa soggettiva, mentre la logica no! Io dico che potrai essere libero di sbagliare quanto vuoi, una volta che la lingua sarà perfezionata. Non ostacolare il progresso, hermano.
P.S.: se vuoi aggiungere il genere neutro, metti allora pure quello ambiguo; ad esempio tute le parole che finiscono in "u" potrebbero essere sia maschili che femminili, come... esistono parole che finiscono in "u"? --Treffoconfessa - CCSC 21:50, dic 23, 2016 (CET)

Bello! Potremmo essere la prima lingua ad avere quattro generi: maschile, femminile, neutro e ambiguo. L'introduzione del genere ambiguo, oltretutto, potrebbe essere un bel segnale di apertura verso i diversi e farci guadagnare consensi presso la Comunità Internazionale. Le parole in "u" basta crearle. Propongo quindi che tutte le parole aventi ad oggetto roba ambigua terminino con la "u": si dirà quindi u ermafroditu; u uomosessualu, u sodomitu. Ti piace?--Blueyes2002 disc 22:01, dic 23, 2016 (CET)

Approvo. Ora parliamo di coniugare meglio certi verbi: il gerundio di "fare" dovrebbe essere sempre "fando". --Treffoconfessa - CCSC 22:43, dic 23, 2016 (CET)

Non vedo perché non introdurre un tal modifica. Ma solo per il verbo "fare" a titolo di eccezione? Il gerundio di "cantare", ad esempio, diventa "cando" o resta "cantando"? Lo chiedo perché altrimenti, se voglio avvalermi della facoltà di sbagliare, dovrei sapere in anticipo la forma corretta, per potermi regolare a sbagliare senza correre il rischio di scriverlo giusto involontariamente. --Blueyes2002 disc 11:43, dic 24, 2016 (CET)

No, "cando" è il gerundio di "cadere"! A proposito: facendo -> fando; andando -> ando. Quanto verrebbe più facile parlare così! Imo a fare la rivoluzione! --Treffoconfessa - CCSC 12:00, dic 24, 2016 (CET)