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Ligabue dipinge a ritmo forsennato ma ha qualche problema con gli autoritratti, non gli vengono mai somiglianti. Decide così di modificarsi il volto per farlo somigliare al dipinto, a mattonate. Va avanti così dal [[1919]] al [[1937]], quando viene ricoverato in un manicomio per autolesionismo con la faccia maciullata.
Ligabue dipinge a ritmo forsennato ma ha qualche problema con gli autoritratti, non gli vengono mai somiglianti. Decide così di modificarsi il volto per farlo somigliare al dipinto, a mattonate. Va avanti così dal [[1919]] al [[1937]], quando viene ricoverato in un manicomio per autolesionismo con la faccia maciullata.
Fu un altro scultore a farlo uscire ma dopo non molto tempo non riuscendo a dipingere la faccia a un soldato tedesco glie la sistemo a bottigliate. Ligabue fu di nuovo internato al Manicomio di Reggio Emilia e acclamato come eroe nazionale.
Fu un altro scultore a farlo uscire ma dopo non molto tempo non riuscendo a dipingere la faccia a un soldato tedesco glie la sistemo a bottigliate. Ligabue fu di nuovo internato al Manicomio di Reggio Emilia e acclamato come eroe nazionale.



== La fama ==

Nel 1948, uscito dal manicomio Ligabue inizia a dipingere più intensamente. Il Resto del Carlino produce addirittura un famoso servizio su di lui. Poi mostre, viaggi, gallerie d'arte, Antonio si può definire famoso. Comincia a guadagnare qualche soldino che spende in motociclette costose, vino alla taverna e ogni tanto una zoccola. "al Mat" così viene chiamato, è innamorato della locandiera tettona alla quale dona celebri autoritratti con mazzetta da otto chili.

Versione delle 18:49, 31 dic 2011

Antonio Laccabue nasce nel 1899 ma giusto un'ora dopo la sua carrozzina viene coinvolta in un brutto incidente con uno schiacciasassi. Per fortuna il piccolo Antonio è appena sceso ma decide misteriosamente di buttarsi sotto la ruota del macchinario. Nel 1900 il bambino viene affidato a una coppia di svizzeri. Antonio cade ripetutamente dal seggiolone quasi quotidianamente scassandosi la faccia di continuo. A sei anni ha il naso rotto in 212 punti.

Cranio puzzle

La matrigna lo fa rinchiudere per un po' di tempo in un manicomio per bambini.

Nel 1913 il piccolo Antonio a 14 anni da prova della sua genialità superando per la prima volta la terza elementare. Sempre la matrigna lo introduce in una scuola per imbecilli ove spicca il suo talento per il disegno sui banchi e per spacciare lavagne a testate. Viene espulso dopo eser stato sorpreso a mangiare tutti if esserti dell'istituto. I genitori stufi di Antonio lo fanno espellere dalla Zvizzera.

Il povero citrullo si ritrova a girovagare così lungo gli argini del Po cibandosi di scoiattoli e pesci-gatto. Si ferma a G ove qualcuno lo fa lavorare come spaccapietre, zappaterra e raccoglitore di quadrifogli per sedici ore al giorno in cambio di un piatto di minestra in brodo senza minestra, una volta ogni due giorni.


Ligabue e gli animali

Nelle campagne di GUaltieri Antonio evita le persone ma è affascinato dagli animali. Non è raro vederlo appollaiato su un ramo mentre fa il verso del coniglio, o in punta dietro un cespuglio pronto ad azzannare gli stinchi dei clisti. Quando è sera, a lume di candela, Ligabue disegna i suoi amati animali tipici della campagna Emiliana. Ermellini, tacchini, pantere, pavoni, cani, tigri, trichechi, centinaia di disegni che un giorno, per caso vengono notati dallo scultore Renato Marino Mazzacurati che lo prende sotto la sua ala protettrice nutrendolo e insegnandogli a dipingere a olio. Gli costruisce anche una bellissima cuccia.


L'arte di Ligabue

Ligabue dipinge a ritmo forsennato ma ha qualche problema con gli autoritratti, non gli vengono mai somiglianti. Decide così di modificarsi il volto per farlo somigliare al dipinto, a mattonate. Va avanti così dal 1919 al 1937, quando viene ricoverato in un manicomio per autolesionismo con la faccia maciullata. Fu un altro scultore a farlo uscire ma dopo non molto tempo non riuscendo a dipingere la faccia a un soldato tedesco glie la sistemo a bottigliate. Ligabue fu di nuovo internato al Manicomio di Reggio Emilia e acclamato come eroe nazionale.


La fama

Nel 1948, uscito dal manicomio Ligabue inizia a dipingere più intensamente. Il Resto del Carlino produce addirittura un famoso servizio su di lui. Poi mostre, viaggi, gallerie d'arte, Antonio si può definire famoso. Comincia a guadagnare qualche soldino che spende in motociclette costose, vino alla taverna e ogni tanto una zoccola. "al Mat" così viene chiamato, è innamorato della locandiera tettona alla quale dona celebri autoritratti con mazzetta da otto chili.