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Mi fa piacere!! L'ignoranza Made in Galeazzi invade il faccialibro. --{{Utente:Galeazzi/firma}} 23:17, set 23, 2015 (CEST)
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Ciao, ecco qui le delucidazioni.
Definizione seria ed enciclopedica: "oggetto in legno o ceramica di forma ovoidale dotato di due fori simmetricamente allineati, utilizzato nell'antichità per eliminare e/o sostituire con profumazioni lo sgradevole odore prodotto dal peto".
Comunque, il prallo veniva riempito di erbe aromatiche e poi inserito nell'ano, cosicché i nobili che si recavano in assemblea non dovessero temere intossicazioni o brutte figure. Veniva rimosso tramite un cordoncino che pendeva alla base di esso.
In concomitanza col peto, il prallo fischiava come una trombetta o un fischietto.
Più avanti al prallo è subentrata la vanvera, una sacca realizzata in due parti: la prima aderiva perfettamente alle chiappe, la seconda, collegata alla prima tramite una specie di imbuto di stoffa, al quale era fissato un cordino, serviva a contenere il peto. Veniva indossata sotto le gonne (per le donne), mentre gli uomini la nascondevano coi mantelli. Terminata la fuoriuscita d'aria, si tirava il cordino, così da chiudere la seconda parte della sacca, la quale, a questo punto, veniva staccata e gettata via. Da qui il detto "parlare a vanvera".
Roba storica!--[[Utente:LadySword|LadySword]]<sup>[[Discussioni utente:LadySword|disc]]</sup> 23:21, set 23, 2015 (CEST)
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