E-mail: differenze tra le versioni

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== La storia ==
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[[Immagine:porta_con_spina_elettrica.jpg|thumb|250px|right|Ecco la famosa posta elettronica.]]
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Sulla nascita dell'email attualmente si sa piuttosto poco. Si sa però che ai tempi di Mosè, intorno al Millemila a.C., era già diffuso tra la popolazione; è noto infatti l'episodio delle Tavole della Legge, in cui Dio si divertì a mandare a Mosè una stampa su pietra, rilegata in ghisa, di un elenco di suggerimenti che avrebbe potuto fargli avere tranquillamente usando un email. Secoli dopo il geniale Sant'Antonio ebbe proprio quest'idea e, per assicurarsi la massima diffusione dei principi divini, creò una catena legando tra loro vari email e chiamandola appunto "catena di Sant'Antonio".
Sulla nascita dell'email attualmente si sa piuttosto poco. Si sa però che ai tempi di Mosè, intorno al Millemila a.C., era già diffuso tra la popolazione; è noto infatti l'episodio delle Tavole della Legge, in cui Dio si divertì a mandare a Mosè una stampa su pietra, rilegata in ghisa, di un elenco di suggerimenti che avrebbe potuto fargli avere tranquillamente usando un email. Secoli dopo il geniale Sant'Antonio ebbe proprio quest'idea e, per assicurarsi la massima diffusione dei principi divini, creò una catena legando tra loro vari email e chiamandola appunto "catena di Sant'Antonio".



Versione delle 16:45, 21 apr 2010

« Ma non potresti mandarmi un email? »
(Mosè)
« Le ho mandato un email per spiegarle cosa fare. »
(Supporto tecnico)
Non è esattamente un email, ma ci va vicino.

L'email è un simpatico utensile inventato un bel po' di tempo fa, e come tutti gli utensili, invece di rendere più facile il lavoro per il quale è stato progettato, può indurre a infarto precoce il suo ignaro utilizzatore. Di recente il numero dei suoi possibili utilizzi è aumentato a dismisura, per cui è possibile trovare email nei luoghi più disparati: si sente parlare di "email di casa", "email dell'ufficio", "email dell'università", "email del tostapane", "email del cesso" e così via. In generale, però, l'email è utilizzato come strumento di comunicazione.

Prima di tutto, l'ortografia

Il termine email deriva dal latino ìmel, -is, "arnese", che è di genere maschile... Ricordatevelo, quando parlate della "vostra" email.

Alcuni popoli dell'area giappoegiziana usavano scrivere e-mail, cioè frapponevano un trattino tra e e mail. Tale scrittura è palesemente sbagliata: voi scrivete un "m-essaggio"? Un "t-esto"? E allora perché dovreste scrivere un "e-mail"?

La storia

Ecco la famosa posta elettronica, se guardi bene c'è anche l'imboccatura!

Sulla nascita dell'email attualmente si sa piuttosto poco. Si sa però che ai tempi di Mosè, intorno al Millemila a.C., era già diffuso tra la popolazione; è noto infatti l'episodio delle Tavole della Legge, in cui Dio si divertì a mandare a Mosè una stampa su pietra, rilegata in ghisa, di un elenco di suggerimenti che avrebbe potuto fargli avere tranquillamente usando un email. Secoli dopo il geniale Sant'Antonio ebbe proprio quest'idea e, per assicurarsi la massima diffusione dei principi divini, creò una catena legando tra loro vari email e chiamandola appunto "catena di Sant'Antonio".

Gli scavi archeologici mostrano che i faraoni facevano conservare nelle piramidi in mezzo a tutte le altre cianfrusaglie alcuni email, ma poiché la spiegazione di tale pratica è stata scritta in caratteri geroglifici, per lungo tempo se n'è rimasti all'oscuro. Pare però che la "conservazione degli email" sia diventata pratica comune, dall'Egitto man mano al resto del mondo.

Fin dai tempi della pastorizia le varie popolazioni continuano, seppur con pratiche diverse, a celebrare il rito dello "scambio degli email": scambiandosi gli arnesi, i fedeli si propiziano i favori delle divinità in cui credono (il dio Hotmaìl, la dea Yahù, il dio Gimeil e così via) e diventano adepti di una religione tanto oscura quanto diffusa. Difatto, oggi come oggi avere un email è uno status symbol: senza email non sei nessuno. Il fenomeno curioso è che lo scambio, per qualche motivo mistico, non è privativo: dare il proprio email ad altre persone non implica privarsi del proprio. Ciò porta gli studiosi delle varie religioni ad approfondire le radici misteriche di questo particolare culto, nel quale pare che l'email si trasfiguri da oggetto concreto ad entità immateriale.

La geografia

Al giorno d'oggi, grazie all'indefessa opera di tanti testimoni, l'email è diffuso pressoché ovunque. Sono stati realizzati vari modelli per i vari usi, al punto che esistono addirittura email da cellulare.

Alcuni ritengono che l'unico posto in cui non si possa usare sia sott'acqua, ma c'è chi già sta provvedendo a una versione anfibia.[citazione necessaria]

Utilizzo

All'epoca della sua invenzione l'email era usato da pochi eletti, sia perché non appariva semplice da usare come oggi sia perché non se ne sentiva ancora un bisogno eccessivo; con il suo proliferare, però, si è incominciata a sentire la necessità di esperti intermediari talvolta chiamati "client" (dal latino cliens, -entis, "servitore"), curiosi personaggi che per preservare la loro aura di esperienza si danno nomi in codice presi dalla mitologia, come "Uccello di tuono", "Pegaso", "Note di loto" ecc. Tali personaggi garantiscono, o almeno tentano di garantire, anche un uso più sicuro dell'email, per esempio con sistemi di occultamento (nascondono l'email in sacchi di iuta), di protezione dalla spazzatura e dallo sporco (avvolgono l'email nel cellophane) e di controllo (se qualcuno usa il tuo email, te lo fanno sapere immediatamente). I client permettono ai più facoltosi anche di gestire comodamente più email, ma questo, più che uno status symbol, è ormai considerato più come un fastidio.