Chi non l'ha visto?: differenze tra le versioni

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Il titolo di questa pagina non è il titolo di questa pagina perché così ci tirava il culo. Il titolo corretto è Chi (non) l'ha visto?.
« Se vuoi conoscere la verità, cliccaci sopra »
(Umberto Echo su RAI Ufficio Stampa col cazzo se ti scordi il punto e virgola)

Come Eva nacque dalla costola di Adamo, anche il famoso format televisivo “Chi (non) l'ha visto?” ha visto la luce dopo la messa in onda del fortunato programma Chi l'ha visto?, la trasmissione televisiva di Rai 3 dedicata alla ricerca di persone scomparse, che desiderose di rifarsi una nuova vita vengono invece scovate e riportate a casa grazie alle segnalazioni telefoniche di anonimi spifferoni.

Il giallo iniziale

La prima puntata di “Chi (non) l'ha visto?” andò in onda nel 1992 e, come accade per tutte le trasmissioni d’inspiegabile e spropositato successo, in modo apparentemente del tutto casuale e imprevisto. I fatti andarono come segue.

La sera della puntata n.1 di “Chi l’ha visto?”, erano in casa davanti alla televisione, dopo aver cenato insieme in perfetta armonia, Berardo Fragoloni, autotrasportatore di apetti e loro derivati, sua moglie che, ignara, non si era accorta di nulla, e i loro otto figli: Rocco; Lupo, detto “er Lupo”; Pia, detta “Speriamo che me la dia”; Bene(detta); Crispino; Luisello; Gongolo; Mariano ed Elvis.
In effetti tra la quantità di prole dichiarata e quella effettiva vi sono incongruenze che gli inquirenti stanno ancora cercando di chiarire. Per brevità, e per evitare ulteriori rotture di palle, nei verbali i figli di Berardo Fragoloni verranno denominati “Rocco e i suoi fratelli”, e il copyright frutterà loro non pochi vantaggi economici.

Quella sera dunque, come tutte le sere del resto, il Fragoloni cominciò a dare in escandescenze; tentò di incendiare il talamo nuziale coi residui del Biancosarti stagionato nella vetrinetta dei liquori e si tolse un calzino, obbligando la moglie a indossarlo come passamontagna. Del resto il Fragolari era conosciuto in tutto il quartiere per il suo carattere da integerrima testa di minchia: una volta si lanciò da un cavalcavia convinto di essere un sasso, tanto per citare un episodio. Nelle interviste al Tg4 i suoi vicini lo definirono “persona gentilissima e tranquilla, buongiorno e buonasera, arrivederci e grazie”. Inoltre aveva il vezzo di distribuire calci nel culo a casaccio ai suoi figli e alla moglie ignara, che li scambiava per gesti romantici.

Berardo Fragoloni immortalato durante una delle sue malefatte

Naturalmente Rocco e i suoi fratelli non sopportavano più la tirannia del loro babbo. Così tentarono di sedare il satanasso nei seguenti modi:

  • Valium nel minestrone
  • Valium nello sciacquone
  • Valium nello zampirone
  • Valium nel clistere della buonanotte
  • Valium nel Valium

Visto che tutti questi tentativi si rivelarono stranamente infruttuosi i figli concepirono un diabolico piano per liberarsi dell’ignobile babbo. L’energumeno aveva l’abitudine di uscire tutte le sere alle 18.30 per comprare le sigarette. Dopo la prima puntata di “Chi l’ha visto?”, tutti ormai sapevano che questa è la classica modalità per sparire dalla circolazione, per fuggire con l’amato Freggy, o con la cassa, o con la ballerina cubana, o meglio con tutti e tre. Tutti insomma tendono a sparire quando vanno a comprare le sigarette, ma il signor Fragoloni no! Egli, puntuale come la morte, alle 19.00 faceva regolarmente ritorno a casa. Allora Rocco e i suoi fratelli la sera dopo tesero un agguato al babbo: travestiti da avvenenti travestiti, lo adescarono con delle mentine per l’alito e, catturatolo, imbavagliatolo, caricatolo su un rimorchiolo con cella frigorifera, si apprestarono a fargliela pagare, e in modo alquanto truce. Pare infatti che il Fragoloni sia perito simultaneamente per soffocamento in seguito a somministrazione di macedonia di frutta esotica proveniente dai paesi emergenti ed emorragia cerebrale dovuta all’ascolto del vol.4: “live in Sodoma” della famosa band nu metal “Tiziano a Ferro e Fuoco”. I diabolici fratelli pensarono di far sparire l’ingombrante carcassa del genitore riciclandola come prototipo di aereo militare, essendo Rocco diplomato all’ ITIS Frascati Centro (tuttavia commisero un errore fatale poiché, per cupidigia, cercarono di vendere a peso d’oro uno dei reni paterni, adulterato con l’aggiunta di 8 kg di renella, così si fecero 6 mesi per frode).

File:Volo.jpg
il cadavere di Berardo Fragoloni dopo il rinvenimento

Una storia a lieto fine

Rocco e i suoi fratelli, ormai utenti affezionati della tv di servizio, denunciarono la scomparsa dell’odiato babbo a “Chi l’ha visto?” e, ospiti nella trasmissione che seguì, aspettarono in lacrime assieme alla loro mamma che, ignara, non si era accorta di nulla, notizie dalle telefonate di cittadini solidali. Ne arrivarono milioni di milioni, da tutto lo Stivale, del tipo:” Signora stia tranquilla, torno or ora dalla stazione di Falconara e posso assicurarle di NON aver assolutamente visto suo marito” oppure “Figlioli non piangete, sì è vero stasera ho visto un tizio a via Garibaldi ma sono sicura al 99% che NON si tratta di vostro padre”.

Eh, lo credo, lo avevano già fatto fuori!

Pertanto la redazione di “Chi l’ha visto?”, riunitasi d’urgenza, modificò immediatamente il nome del programma in quello che tutti noi oggi conosciamo.

File:Maremma bona.gif

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