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Pericolosa "deviazione dall’argomento principale".

Secondo il De Mauro, la digressione è una "deviazione dall’argomento principale di un discorso, di una narrazione". Vabbe', poi dice anche "distanza angolare delle stelle circumpolari dal polo celeste", ma non so a quanti interessi...a quanti, solo qui su Nonciclopedia? Mah. Certe cose mi lasciano così. Boh. Eppure il De Mauro non è male.

Origine del termine

Digressione deriverebbe dal verbo latino digredi, "dipartirsi". Un deponente. Ma a cosa servono? Infatti: nelle lingue moderne non ci sono; l'italiano, il francese, il leet, l'inglese. A proposito:

Laurence Sterne

Laurence Sterne fu uno scrittore inglese del XVII Secolo. Egli si servì molto, nel suo romanzo, Tristram Shandy, della digressione. Ma ehi, scusatemi, sto anch'io digredendo. (Hmmm...digredendo...Allora è così che si dice! [anche questa viene dal latino {come del resto migliaia e migliaia di altre parole} {ah ma aspetta, è la stessa parola di prima; hmmm, gli effetti del Bipensiero. Ah 1984!}.])

    La stessa cosa ma di più: 1984.

Ecco qui, non dico null'altro, visto che, appunto, sto digredendo.



A volte si usa anche il termine excursus, che suona più "colto" (Il Latino Colpisce Ancora! Ah-ah, sì battutaccia. [Rideranno solo i fanboy di Star Wars, come vari amici {Ciao a voi!} {Attenzione! Uso pubblico del mezzo privato! Cioè, il contrario. Come si chiamava quel tipo? Ah, si: Gabriele Paolini.}. Hmm, in effetti non sono pochi i fan di Star Wars.]); è usato soprattutto in ambito letterario.

E parlando di letteratura, sapete, penso che i professori di Italiano che leggeranno questo articolo saranno contenti dei Nonciclopediani[1]: già, perché anche loro leggono, e scrivono, qui, tra un quattro e l'altro.

E questo fa pensare...

...a l'"Arte di digredire"

 
Qui le "deviazioni dall’argomento principale" si moltiplicano.
« Giovani, vecchi, donne; tutti possono digredire, riempire di trivialità i propri discorsi, e raggiungere l'aponia[2]! »
(Epicuro)

Esiste un'arte della digressione. Proprio così.
Uno dei primi maestri in merito (un'allitterazione!) che si susseguirono nei secoli fu Marco Porcio Catone, il quale usava terminare i propri discorsi con "Ceterum puto Carthaginem esse delendam, baby", evidentemente per cuccare.

Proprio la tradizione romana fu molto florida; ne è esempio la celebre digressione nel De Bello Gallico di Caio Giulio Cesare (in grassetto[3]):

« Gallia est omnis divisa in partes tres: Testam, pettum, cosciam. Ah-ah vos fregavi! In effectis, famem habeo. Dicebam: Gallia est omnis divisa in partes tres, quarum unam incolunt Belgae, aliam Aquitani [...] »
(De Bello Gallico, Liber I)

o anche

« ...in partes tres: pettum, alam et cosciam. [...] »

Purtroppo non è stata trascritta in tutti i codici.



Modalità d'uso

Quando NON usare una digressione

Note

  1. ^ Se riusciranno a non notare che questo periodo comincia con una congiunzione
  2. ^ Nel senso che te le danno di santa ragione, tanto da non sentire più dolore.
  3. ^ Questa qui non era una mia digressione, ve ne sarete accorti. Ormai avevate identificato "parentesi" a "divagazione" (questo è un sinonimo di "digressione", ah! Amo i sinonimi), ma come vedete, non è così. Eh sì!