Cuneo: differenze tra le versioni

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{{sottotitolo|Da Nonciclopedia, l’enciclopedia tre gusti due euro}}
{{nota disambigua|il poliedro a forma di fermaporte|Cuneo_(geometria)}}
[[File:Cuneo stemma.png|thumb|right|200px|Lo stemma di Cuneo,. nonNon si capisce per quale motivo non appaianoappaia nessun cuneicuneo.]]
 
'''Cuneo''' ("Coni" in piemontese, vari gusti disponibili) è una [[città]] del [[Piemonte]] di [[millemila]] abitanti e [[Tuttomila]]ventisei automobili, capoluogo dell'omonima [[provincia]] anche nota come Provincia Glanda. Fu fondata dai [[Fenici]] nel [[1198]] su un altopiano avente forma di [[Figa|triangolo peloso]]. Il nucleo più antico della città sorge sulla punta, da cui il famoso detto "quelli di Cuneo mi stanno sulla punta". <br />
La città è caratterizzata da un impianto a scacchiera lungo una via mediana (Via Roma, anche motto degli attivisti padani presenti nella zona) di epoca medievale.
La città è caratterizzata da un impianto a scacchiera lungo una via mediana (Via Roma, anche motto degli attivisti padani presenti nella zona) di epoca medievale. Gli abitanti sono affetti da paralisi facciale e da fisico esile e striminzito, ne è un tipico esempio [[Piero Fassino]] o una qualunque scopa consumata con annessa mazza. È anche la patria di un certo Gianmaria Testa, fantomatico cantautore.<br />
È anche la patria di un certo Gianmaria Testa, fantomatico cantautore.
La città è servita dall'aeroporto di Cuneo-Levaldigi, noto ai più per offrire voli da e per la [[Romania]] e per [[Fanculo]] a prezzi da infarto (per questo l'aeroporto è chiamato nello slang del luogo [[Angina Pectoris]]).
 
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Benché i [[Fenici]] se la tirino tanto per aver fondato Cuneo, segni di colonizzazione sono evidenti fin dal [[Protozoico]]. Si ritiene che all'epoca la città fosse un avamposto della [[cazzo di cane|Terra del Cacchio]] nella guerra contro gli abitanti di [[Fanculo]].
Comunque, nel 1198 parte della popolazione si stabilì sull'altopiano, detto [[coglione|Picium]] Cunei, per sfuggire a un'epidemia di influenza [[spagnola]] (che vi credevate, sporcaccioni?!). Ivi fu fondato un borgo governato secondo i precetti di [[Karl Marx|Carlo il Marziano]]. Dopo il 1300 la città cadde in mano ai [[Savoia]] che vi crearono il primo esempio di obbrobrio urbanistico della storia, conosciuto a tutt'oggi come Corso Nizza (in ossequio agli stramaledetti [[francesi]] che già allora venivano al mercato a Cuneo senza degnarsi di dire una sola parola in italiano).
Con l'occupazione [[Napoleone|napoleonica]] la città divenne capoluogo del Dipartimento della Stura, che anticipò la definitiva provincia di Cuneo, creata dal [[Germano Mosconi|Vate]] e da [[Suor Germana|sua sorella]] con la legge del [[1859]]. Alla Restaurazione, neldel [[1817,]] Cuneo ebbe una sua diocesi capeggiata da [[Wladimiro Tallini]]. Durante il [[Risorgimento]] tenne a battesimo i Cacciatori delle Alpi, volontari di [[Garibaldi]] (proprio da essi Garibaldi fu ferito fu ferito a una gamba Garibaldi che comanda che comanda il battaglion, nel corso di una rissa al Bar Corso a causa dei debiti di gioco dell'Eroe dei Due Mondi).
Dal 1943 al 1945 Cuneo fu, con le sue valli, uno dei maggiori centri della Resistenza.
 
==Il cuneese==
Il cuneese, nome scientifico ''Pipponem Abelinatum'', è un esemplare unico nel suo genere, noto per la sua straordinaria docilità, accompagnata da una prestanza fisica nulla, cui è strettamente legata l’assente pigmentazione della pelle. Ampiamente diffuso nel basso Piemonte, durante il periodo estivo è solito migrare verso lidi più caldi quali la provincia di [[Imperia]].
Particolarmente diffidente, il cuneese può essere facilmente avvicinato badando ad alcuni particolari inequivocabili della specie. Innanzitutto esso ha elaborato un complesso linguaggio con il quale comunica nella totale incomprensibilità, la cui espressione dominante è [[Boia Faus]]. Attenzione, un’esposizione prolungata al suono di questo idioma può provocare diarrea, distrofie muscolari ed esaurimenti nervosi. Prese le dovute precauzioni, per avvicinare un cuneese basterà ricordarsi quanto si fa per trovare feeling con un cucciolo di bracco: portatevi di fronte a lui e, con tono dolce e ammiccante, lodatene la bellezza (lo so, dovrete mentire) e, con la mano, cercate di accarezzargli la testa, badando a non toccare le orecchie. Per apparire più convincenti, proprio come con il piccolo segugio, cercate di coinvolgerlo dandogli un nome. In genere il cuneese ne possiede già uno, per cui, senza abbandonarvi alla fantasia, andate sul sicuro: nel caso di un esemplare maschio chiamatelo Pippo o Gianni, nel caso di esemplare femmina, in base all’età tarda o meno, provate con Maria o Anna, nel primo caso, o con Carlotta o Ginevra, nel secondo. Altro trucco con il quale catturare la fiducia di questi esemplari è porgere loro cibo. In questo caso, foglie di menta appena colta e nocciole sono la base della loro alimentazione, dunque quanto di più indicato, ma in caso non possiate reperirne, potete riparare con acciughe sotto sale o qualsiasi pietanza il cui ingrediente principale sia l’aglio.
Ogni cuneese, durante la vita, passa, in genere, attraverso quattro fasi di crescita che ne segnano il comportamento e le relazioni con il loro habitat:
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