Ciriaco De Mita: differenze tra le versioni

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'''Ciriaco De Mita''' ([[Nusco]], [[2 febbraio]] [[1928]] - vivissimo, vorreste esserlo voi così vivi) è un dinosauro dell'[[Era Democristiana]], che da anni vive rintanato nella sua superblindata tenuta nel suo inaccessibile feudo medioevale di Nusco, in [[Terronia]]. Era considerato uno degli uomini più potenti d'[[Italia]], capace di far sprofondare l'intera nazione al di sotto della superfice del mare al solo schiocco dei suoi nobili artigli, adesso si accontenta di fare l'imperatore galatticao della sua città natia.
'''Ciriaco De Mita''' ([[Nusco]], [[2 febbraio]] [[1928]] - vivissimo, vorreste esserlo voi così vivi) è un dinosauro dell'[[Era Democristiana]], che da anni vive rintanato nella sua super blindata tenuta nel suo inaccessibile feudo medioevale di Nusco, in [[Terronia]]. Era considerato uno degli uomini più potenti d'[[Italia]], capace di far sprofondare l'intera nazione al di sotto della superficie del mare al solo cenno del suo nobile artiglio, adesso si accontenta di fare l'imperatore galattico della sua città natia.


== Biografia prima di [[Tangentopoli]] ==
== Biografia prima di [[Tangentopoli]] ==
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=== La segreteria del partito ===
=== La segreteria del partito ===
Dopo essere riuscito tramite minacce e intimidazioni a smantellare le correnti interne alla [[DC]] facendo prevalere la sua, De Mita venne eletto segretario nazionale della [[DC]] nel [[maggio]] [[1982]], ruolo che continuerà a ricoprire fino al [[1989]], riuscendo con le sue manovre nella strabiliante impresa di far diminuire l'elettorato, allora ancora composto in prevalenza da persone interessate alla politica fatta dagli onesti, consegnado i governo del paese ai socialisti di [[Craxi]]. In questo periodo verrà classificato come il terzo uomo più potente d'[[Italia]], dopo [[Bernardo Provenzano]] e il [[Papa]].
Dopo essere riuscito tramite minacce e intimidazioni a smantellare le correnti interne alla [[DC]] facendo prevalere la sua, De Mita venne eletto segretario nazionale della [[DC]] nel [[maggio]] [[1982]], ruolo che continuerà a ricoprire fino al [[1989]], riuscendo con le sue manovre nella strabiliante impresa di far diminuire l'elettorato, allora ancora composto in prevalenza da persone interessate alla politica fatta dagli onesti, consegnando i governo del paese ai socialisti di [[Craxi]]. In questo periodo verrà classificato come il terzo uomo più potente d'[[Italia]], dopo [[Bernardo Provenzano]] e il [[Papa]].


Per quanto l'esperienza politica di De Mita sia troppo recente e costellatta di fatti oscuri mai venuti alla luce per una valutazione storiografica, egli sarà ricordato indubbiamente per la sua rivalità con [[Bettino Craxi]], leader dell'ala socialista della [[mafia]], che negli anni ottanta occupò col suo sederone la poltrona di [[Presidente del Consiglio]] e per ben quattro anni. Craxi ha sempre rivendicato una sua spinta riformista, intesa come investimenti fraudolenti ad associazioni mafiose, contrapposta all'immobilismo della [[DC]], ancora troppo orientata alle logiche del "prendere la mazzetta" per far contente le persone. Così nel [[1987]] De Mita entrò in rotta di collisione con il [[Craxi|geoide socialista]], decretando la rottura del cosiddetto ''Patto della staffetta'', in base al quale il [[PSI]] avrebbe dovuto cedere alla [[DC]] il testimone della guida del Governo nell'ultimo anno di legislatura, in parole povere un [[inciucio]]. Così nel [[1987]] si determinò uno scioglimento anticipato delle Camere, che portarono alla ribalta quel finto [[Cheguevara]] di [[Giovanni Goria]].
Per quanto l'esperienza politica di De Mita sia troppo recente e costellata di fatti oscuri mai venuti alla luce per una valutazione storiografica, egli sarà ricordato indubbiamente per la sua rivalità con [[Bettino Craxi]], leader dell'ala socialista della [[mafia]], che negli anni ottanta occupò col suo sederone la poltrona di [[Presidente del Consiglio]] e per ben quattro anni. Craxi ha sempre rivendicato una sua spinta riformista, intesa come investimenti fraudolenti ad associazioni mafiose, contrapposta all'immobilismo della [[DC]], ancora troppo orientata alle logiche del "prendere la mazzetta" per far contente le persone. Così nel [[1987]] De Mita entrò in rotta di collisione con il [[Craxi|geoide socialista]], decretando la rottura del cosiddetto ''Patto della staffetta'', in base al quale il [[PSI]] avrebbe dovuto cedere alla [[DC]] il testimone della guida del Governo nell'ultimo anno di legislatura, in parole povere un [[inciucio]]. Così nel [[1987]] si determinò uno scioglimento anticipato delle Camere, che portarono alla ribalta quel finto [[Cheguevara]] di [[Giovanni Goria]].


=== Presidente del Consiglio dei Ministri ===
=== Presidente del Consiglio dei Ministri ===
Dopo aver fatto cadere Craxi e aver piazzato al governo quel fantoccio di Goria, De Mita decise che dopo anni di onorata carriera alla segreteria della [[DC]], era ora di mettersi alla cabina del manovratore e farsi gli affari suoi a spese egli italiani. Così nel [[1988]], fece in modo che il bilancio del governo Goria non venisse approvato, decretandone la caduta, in seguito fece delle avances al [[Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga|Bum Bum Picozza]] e si fece nominare [[presidente del Consiglio]]. Fin da subito Ciriaco si prodigò di mettere in [[Parlamento]] tutti i suoi compaesani, tra cui spiccavano individui del calibro di [[Antonio Maccanico]] e [[Nicola Mancino]]. Ma il nuovo governo di [[larghe intese]] non partì bene, anzi fu segnato da un evento funesto, ossia l'omicidio del suo consigliere di fiducia, nonché cervello del partito, [[Roberto Ruffilli]], ad opera delle [[BR]], i quali sostennero che senza di lui tutta la ''cricca avellinese'' di De Mita sarebba andata a puttane. Cosa che effettivamente avvenne meno di un'anno dopo, quando [[Fanfani]] con una delle sue solite manovre di palazzo lo obbligò a dimettersi rovinandogli le uova nel paniere.
Dopo aver fatto cadere Craxi e aver piazzato al governo quel fantoccio di Goria, De Mita decise che dopo anni di onorata carriera alla segreteria della [[DC]], era ora di mettersi alla cabina del manovratore e farsi gli affari suoi a spese egli italiani. Così nel [[1988]], fece in modo che il bilancio del governo Goria non venisse approvato, decretandone la caduta, in seguito fece delle avances al [[Presidente della Repubblica]] [[Francesco Cossiga|Bum Bum Picozza]] e si fece nominare [[presidente del Consiglio]]. Fin da subito Ciriaco si prodigò di mettere in [[Parlamento]] tutti i suoi compaesani, tra cui spiccavano individui del calibro di [[Antonio Maccanico]] e [[Nicola Mancino]]. Ma il nuovo governo di [[larghe intese]] non partì bene, anzi fu segnato da un evento funesto, ossia l'omicidio del suo consigliere di fiducia, nonché cervello del partito, [[Roberto Ruffilli]], ad opera delle [[BR]], i quali sostennero che senza di lui tutta la ''cricca avellinese'' di De Mita sarebbe andata a puttane. Cosa che effettivamente avvenne meno di un anno dopo, quando [[Fanfani]] con una delle sue solite manovre di palazzo lo obbligò a dimettersi rovinandogli le uova nel paniere.


== Biografia dopo [[Tangentopoli]] ==
== Biografia dopo [[Tangentopoli]] ==
[[File:De-martino-de-mita-e-scalfa.jpg|right|thumb|250px|Ciriaco in alcune delle sue più riuscite trasformazioni politiche.]]
[[File:De-martino-de-mita-e-scalfa.jpg|right|thumb|250px|Ciriaco in alcune delle sue più riuscite trasformazioni politiche.]]
=== Dalla [[DC]] al [[PPI]] ===
=== Dalla [[DC]] al [[PPI]] ===
Quado scoppiò la moda del gioco da tavolo [[Tangentopoli]], De Mita rendendosi conto che ormai l'era [[DC]] stava per volgere al termine, decise di aderire alla corrente del [[Partito Popolare Italiano]] assieme a quel bell'imbusto di [[Rocco Buttiglione]]. In un primo momento egli sarebbe pure dovuto finire in galera, ma grazie all'amnistia voluta da [[Giuliano Amato]] ne uscì fuori con la fedina penale perfettamente pulita, in seguito decise di sporcarsela di nuovo andando a fare comunella con quelli di [[Forza Italia]].
Quando scoppiò la moda del gioco da tavolo [[Tangentopoli]], De Mita rendendosi conto che ormai l'era [[DC]] stava per volgere al termine, decise di aderire alla corrente del [[Partito Popolare Italiano]] assieme a quel bell'imbusto di [[Rocco Buttiglione]]. In un primo momento egli sarebbe pure dovuto finire in galera, ma grazie all'amnistia voluta da [[Giuliano Amato]] ne uscì fuori con la fedina penale perfettamente pulita, in seguito decise di sporcarsela di nuovo andando a fare comunella con quelli di [[Forza Italia]].


=== [[L'Ulivo]], [[La Margherita]], il [[PD]] e l'[[UDEUR]] ===
=== [[L'Ulivo]], [[La Margherita]], il [[PD]] e l'[[UDEUR]] ===
Dopo la rovinosa caduta del primo governo [[Berlusconi]], De Mita abbandonò il suo amichetto di merende e andò a trapiantarsi nel giardino del centro sinistra. Comunque l'iddilio durò solo 10 anni, infatti quando alle elezioni del [[2006]] era ovvio che Silvio non avrebbe vinto, De Mita aderì al [[PD]], salvo poi piantare in asso anche questo partito in quanto il suo statuto proibiva più di tre legislature complete e dunque lui non avrebbe potuto farsi eleggere vita natural durante. In compenso trovò un partito di onestissimi che gli avrebbe dato l'opportunità, ossia l'[[UDEUR]], guidato da [[Clemente Mastella]] (a cui fece da babysitter all'inizio della sua carriera), per poi convogliarsi all'interno del gruppo di [[Casini]].
Dopo la rovinosa caduta del primo governo [[Berlusconi]], De Mita abbandonò il suo amichetto di merende e andò a trapiantarsi nel giardino del centro sinistra. Comunque l'idillio durò solo 10 anni, infatti quando alle elezioni del [[2006]] era ovvio che Silvio non avrebbe vinto, De Mita aderì al [[PD]], salvo poi piantare in asso anche questo partito in quanto il suo statuto proibiva più di tre legislature complete e dunque lui non avrebbe potuto farsi eleggere vita natural durante. In compenso trovò un partito di onestissimi che gli avrebbe dato l'opportunità, ossia l'[[UDEUR]], guidato da [[Clemente Mastella]] (a cui fece da babysitter all'inizio della sua carriera), per poi convogliarsi all'interno del gruppo di [[Casini]].


=== L'adesione all'[[Unione di Centro]] e l'elezione a sindaco di [[Nusco]] ===
=== L'adesione all'[[Unione di Centro]] e l'elezione a sindaco di [[Nusco]] ===
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== Controversie ==
== Controversie ==
=== L'inchiesta ''Mani sul terremoto'' ===
=== L'inchiesta ''Mani sul terremoto'' ===
Quando ci fu il terremonto in Irpinia, ci fu anche un conspiquo afflusso di fondi per la ricostruzione e guarda caso ci fu anche un notevo efflusso di danaro ai conti in banca di De Mita, che in quel periodo era il barone dell'Irpinia. L'allora direttore d [[l'Unità]], [[Massimo D'Alema|Massimino D'Alema]] pubblicò un'articolo dal titolo ''«De Mita si è arricchito con il terremoto»'', al ché De Mita pubblicò una bella querela che si concluse con un nulla di fatto. D'Alema infatti, per pararsi il popò fece credere a tutti che in realtà il titolo avrebbe dovuto avere un bel [[punto di domanda]] finale al fine di gettare solamente qualche dubbio e nulla di più. In ogni caso ci pensò un'altro giornalista un po meno fifone a pubblicare un bel libro su come De Mita si è cuccato i soldi e su come alla fine sia pure finito a fare il presidente del Consiglio.
Quando ci fu il terremoto in Irpinia, ci fu anche un cospicuo afflusso di fondi per la ricostruzione e guarda caso ci fu anche un notevole efflusso di danaro ai conti in banca di De Mita, che in quel periodo era il barone dell'Irpinia. L'allora direttore d [[l'Unità]], [[Massimo D'Alema|Massimino D'Alema]] pubblicò un articolo dal titolo ''«De Mita si è arricchito con il terremoto»'', al ché De Mita pubblicò una bella querela che si concluse con un nulla di fatto. D'Alema infatti, per pararsi il popò fece credere a tutti che in realtà il titolo avrebbe dovuto avere un bel [[punto di domanda]] finale al fine di gettare solamente qualche dubbio e nulla di più. In ogni caso ci pensò un altro giornalista un po meno fifone a pubblicare un bel libro su come De Mita si è cuccato i soldi e su come alla fine sia pure finito a fare il presidente del Consiglio.


=== L'inchiesta ''Tangentopoli'' ===
=== L'inchiesta ''Tangentopoli'' ===
Quando si aprì l'inchiesta [[Tangentopoli]], De Mita fu accusato dei finanziamenti illeciti, naturalmente sudetta accusa fu più che fondata, ma come abbiamo già detto ci pensò Amato a salvargli la pelle con l'amnistia, dandogli la possiblilità di proseguire la sua carriera politica indisturbato.
Quando si aprì l'inchiesta [[Tangentopoli]], De Mita fu accusato dei finanziamenti illeciti, naturalmente suddetta accusa fu più che fondata, ma come abbiamo già detto ci pensò Amato a salvargli la pelle con l'amnistia, dandogli la possibilità di proseguire la sua carriera politica indisturbato.


=== L'inchiesta sulle ''raccomandazioni'' e il ''clientelismo'' ===
=== L'inchiesta sulle ''raccomandazioni'' e il ''clientelismo'' ===
Da più voci è stato accusato di aver applicato con disinvoltura la pratica delle raccomandazioni e del clientelismo politico, favorendo l'ingresso in aziende pubbliche di amici, parenti e clienti. La figlia di De Mita ebbe modo di dire a proposito dell'assunzione in rai del deputato [[Francesco Pionati]] che:
Da più voci è stato accusato di aver applicato con disinvoltura la pratica delle raccomandazioni e del clientelismo politico, favorendo l'ingresso in aziende pubbliche di amici, parenti e clienti. La figlia di De Mita ebbe modo di dire a proposito dell'assunzione in [[Rai]] del deputato [[Francesco Pionati]] che:
{{quote|Entrò in Rai con una pedata nel sedere atomica di mio padre, dal quale era sempre in coda a chiedere favori.}}
{{quote|Entrò in Rai con una pedata nel sedere atomica di mio padre, dal quale era sempre in coda a chiedere favori.}}
Tra gli altri raccomandati in Rai di De Mita ci furono: [[Clemente Mastella]], [[Gigi Marzullo]], [[Pippo Baudo]] (che avrebbe dovuto essere licenziato) e [[Beppe Grillo]] (anche lui avrebbe dovuto essere silurato a seguito di alcuni suoi commenti su Craxi).
Tra gli altri raccomandati in Rai di De Mita ci furono: [[Clemente Mastella]], [[Gigi Marzullo]], [[Pippo Baudo]] (che avrebbe dovuto essere licenziato) e [[Beppe Grillo]] (anche lui avrebbe dovuto essere silurato a seguito di alcuni suoi commenti su Craxi).
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=== L'inchiesta sull'''appartamento a Roma'' ===
=== L'inchiesta sull'''appartamento a Roma'' ===
Come se non bastasse De Mita è stato accusato più volte di aver ristrutturato e comprato degli appartamenti a roma con i soldi del [[Sisde]]. Naturalmente lui negò tutto con la solita scusa che quegli appartamenti glieli hanno ristrutturati e regalati a sua insaputa.
Come se non bastasse De Mita è stato accusato più volte di aver ristrutturato e comprato degli appartamenti a [[Roma]] con i soldi del [[Sisde]]. Naturalmente lui negò tutto con la solita scusa che quegli appartamenti glieli hanno ristrutturati e regalati a sua insaputa.


== Curiosità ==
== Curiosità ==
* De Mita ha condotto su [[Rai 3]] il programma [[Per un pugno di libri]], spacciandosi per [[Piero Dorfles]].
* Ciriaco ha inventato la [[tavola periodica degli elementi]] con l'aiuto dell'amico/nemico [[Antonio Bassolino]] nel lontano [[1982]].
* Ciriaco è stato ingaggiato, con contratto millenario, da [[Disneyland]] come attrazione nel suo parco.
* Ciriaco è stato ingaggiato, con contratto millenario, da [[Disneyland]] come attrazione nel suo parco.
* Ciriaco era definito "Re Mita" dai compagni di partito perché qualsiasi ente pubblico toccasse diveniva loro.
* Ciriaco era definito "Re Mita" dai compagni di partito perché qualsiasi ente pubblico toccasse diveniva loro.