Casa Savoia: differenze tra le versioni

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''Vinuele II'' o ''Vittoriemanuele Fecondo'' era un tipo strano, più strano di Pietro Miccia, anche fisicamente. Per spiegarsi come fosse possibile che un re alto circa due metri, magro, stiloso e con manie suicide avesse fatto cagare a una regina di stirpe austriaca un tizio basso, tarchiato, buzzurro e gaudente, qualche maligno insinuò che, dopo che la culla di Vinuele aveva preso fuoco con lui dentro quand’era ancora in fasce, il vero Vinuele fosse morto carbonizzato e che fosse stato sostituito col primo bambino della stessa età delle vicinanze, nel caso il figlio del macellaio, secondo il punto j) della Legge Salica. I sospetti presero piede soprattutto dopo che la tata che aveva causato l’incidente, purtroppo per lei unica persona presente al rogo, ovvero una filippina semiclandestina che, ustionatasi a sua volta, era ormai in via di guarigione, morì improvvisamente non si sa bene di cosa, forse per paura che le ritirassero il permesso di soggiorno. I Savoia smentirono e negarono sempre, ma non spiegarono mai perché Vittorio Emanuele, ogniqualvolta si trovasse davanti a un’alternativa, dicesse sempre ''“Che faccio, lascio?”''
''Vinuele II'' o ''Vittoriemanuele Fecondo'' era un tipo strano, più strano di Pietro Miccia, anche fisicamente. Per spiegarsi come fosse possibile che un re alto circa due metri, magro, stiloso e con manie suicide avesse fatto cagare a una regina di stirpe austriaca un tizio basso, tarchiato, buzzurro e gaudente, qualche maligno insinuò che, dopo che la culla di Vinuele aveva preso fuoco con lui dentro quand’era ancora in fasce, il vero Vinuele fosse morto carbonizzato e che fosse stato sostituito col primo bambino della stessa età delle vicinanze, nel caso il figlio del macellaio, secondo il punto j) della Legge Salica. I sospetti presero piede soprattutto dopo che la tata che aveva causato l’incidente, purtroppo per lei unica persona presente al rogo, ovvero una filippina semiclandestina che, ustionatasi a sua volta, era ormai in via di guarigione, morì improvvisamente non si sa bene di cosa, forse per paura che le ritirassero il permesso di soggiorno. I Savoia smentirono e negarono sempre, ma non spiegarono mai perché Vittorio Emanuele, ogniqualvolta si trovasse davanti a un’alternativa, dicesse sempre ''“Che faccio, lascio?”''


Vinuele dovette smilitarizzare il confine con la [[Lombardia]] ma, avendo combattuto lui stesso e visto quanto fossero antipatici gli austriaci, soprattutto quel vecchio pappone di [[Radetzky]], si promise che prima o poi ci avrebbe provato lui stesso. Nel frattempo si fece crescere i baffi fino a un diametro di un metro (cento amedei) andò in montagna a cacciare stambecchi e soprattutto in campagna a fottere contadine, facendo incazzare i fattori e facendo sorgere altri dubbi sulle sue vere origini. Vinuele era un vero compagnone, soprattutto a tavola e al bar, tranne quando [[Cavour|Camillo ''Cavour'' Benso]], il suo spietato [[presidente del consiglio]], che gli dava ai nervi in un modo quasi insostenibile, gli ripeteva di dare in moglie la sua [[bambina]] al cugino pedofilo di [[Napoleone III]], ''Napoleone Plon Plon'', per ragioni di alleanza strategica, di tagliarsi i baffi, di stare più zitto possibile davanti alla [[regina d’Inghilterra]] e che era un testone e un balos, tutto questo dandogli del tu. Se Vinuele fosse stato il Conte Verde l’avrebbe annegato nella vasca da bagno solo per questo, ma Cavour nella vsca da bagno non ci entrava.
Vinuele dovette smilitarizzare il confine con la [[Lombardia]] ma, avendo combattuto lui stesso e visto quanto fossero antipatici gli austriaci, soprattutto quel vecchio pappone di [[Radetzky]], si promise che prima o poi ci avrebbe provato lui stesso. Nel frattempo si fece crescere i baffi fino a un diametro di un metro (cento amedei) andò in montagna a cacciare stambecchi e soprattutto in campagna a fottere contadine, facendo incazzare i fattori e facendo sorgere altri dubbi sulle sue vere origini. Vinuele era un vero compagnone, soprattutto a tavola e al bar, tranne quando [[Cavour|Camillo ''Cavour'' Benso]], il suo spietato [[presidente del consiglio]], che gli dava ai nervi in un modo quasi insostenibile, gli ripeteva di dare in moglie la sua [[bambina]] al cugino pedofilo di [[Napoleone III]], ''Napoleone Plon Plon'', per ragioni di alleanza strategica, di tagliarsi i baffi, di stare più zitto possibile davanti alla [[regina d’Inghilterra]] e che era un testone e un balos, tutto questo dandogli del tu. Se Vinuele fosse stato il Conte Verde l’avrebbe annegato nella vasca da bagno solo per questo, ma Cavour nella vasca da bagno non ci entrava.


=== L’età di [[Cavour]] ===
=== L’età di [[Cavour]] ===