Casa Savoia: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Corrado Del Monferrato.jpg|right|thumb|250px|Il conte Un Berto con le mani bene in vista per la foto ufficiale.]]
[[Immagine:Corrado Del Monferrato.jpg|right|thumb|250px|Il conte Un Berto con le mani bene in vista per la foto ufficiale.]]


Il capostipite dei Savoia fu ''Un'' ''Berto'' qualsiasi ([[da qualche parte]], primo millennio d.C. - sempre dalla stessa parte, secondo millennio d.C.) detto il ''''Biancamano'''' per via della spregevole abitudine alla [[masturbazione]], nomignolo assegnatogli dallo storico di corte ''Cabaretto'' circa sedici umberti<ref>Intraducibile unità di misura temporale dei Savoia.</ref> dopo, per cui il Biancamano non ha mai saputo di chiamarsi Biancamano e i contemporanei lo chiamavano semplicemente ''Un'' ''Berto Pippaiolo''. Di lui, a parte questa caratteristica non si conosce molto in effetti, se non che era conte di Moriana (inutile cercarla su un [[atlante]], nemmeno su uno [[francese]]) e [[vassallo]] dell’allora re del [[Borgogna]] ''Rodolfo III'', a sua volta vassallo di un qualche imperatore del [[Sacro Romano Impero]], e che nel 1025 circa, davanti alla corte dei conti di [[Ginevra]] in seduta plenaria, si alzò in piedi e promise solennemente che nelle sue terre non ci sarebbero più stati latrocini e profanazioni di chiese, mungiture di vacche altrui e stupri. Ma essendo allora la sua contea poco più grande di [[casa]] sua, a tutti la promessa parve fin da subito una grandissima [[stronzata]], tanto che si narra che il conte ''Guastalberto di [[Berna]]'', dopo aver appunto commentato dicendo “''Bella cazzata''”, gli rapisse la [[moglie]] e gliela ciulasse appena fuori del giardino, giustificandosi poi con l’affermazione che era fuori dal suo regno.
Il capostipite dei Savoia fu ''Un'' ''Berto'' qualsiasi ([[da qualche parte]], primo millennio d.C. - sempre dalla stessa parte, secondo millennio d.C.) detto il '''"Biancamano"''' per via della spregevole abitudine alla [[masturbazione]], nomignolo assegnatogli dallo storico di corte ''Cabaretto'' circa sedici umberti<ref>Intraducibile unità di misura temporale dei Savoia.</ref> dopo, per cui il Biancamano non ha mai saputo di chiamarsi Biancamano e i contemporanei lo chiamavano semplicemente ''Un'' ''Berto Pippaiolo''. Di lui, a parte questa caratteristica non si conosce molto in effetti, se non che era conte di Moriana (inutile cercarla su un [[atlante]], nemmeno su uno [[francese]]) e [[vassallo]] dell’allora re del [[Borgogna]] ''Rodolfo III'', a sua volta vassallo di un qualche imperatore del [[Sacro Romano Impero]], e che nel 1025 circa, davanti alla corte dei conti di [[Ginevra]] in seduta plenaria, si alzò in piedi e promise solennemente che nelle sue terre non ci sarebbero più stati latrocini e profanazioni di chiese, mungiture di vacche altrui e stupri. Ma essendo allora la sua contea poco più grande di [[casa]] sua, a tutti la promessa parve fin da subito una grandissima [[stronzata]], tanto che si narra che il conte ''Guastalberto di [[Berna]]'', dopo aver appunto commentato dicendo “''Bella cazzata''”, gli rapisse la [[moglie]] e gliela ciulasse appena fuori del giardino, giustificandosi poi con l’affermazione che era fuori dal suo regno.
[[Immagine:Accampamento medievale.jpg|left|thumb|150px|La prima storica guerra sabauda (i Savoia sono quelli nelle tende bianco-rosse).]]
[[Immagine:Accampamento medievale.jpg|left|thumb|150px|La prima storica guerra sabauda (i Savoia sono quelli nelle tende bianco-rosse).]]