Bonifica dell'Agro Pontino: differenze tra le versioni

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(La madonna poverina de dio!)
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== Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino ==
== Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino ==
[[File:Mussolini pugno destro alzato.jpg|280px|thumb|{{dialogo|NON TI TEMO, VILE PALVDE!|}}]]
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Il titolo è abbastanza eloquente ma a scanso di equivoci è meglio ribadirlo: Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino.<br />Quello che non tutti sanno è che lo ha fatto da solo.<br />In un pomeriggio.<br />Proprio così: alle ore 15:00 del [[13 aprile]] [[1926]], armato solo del suo virile fez, di un robusto [[badile]] e del suo immenso sprezzo per il pericolo, il duce si mise al lavoro fischiettando ilare ''Faccetta nera''.<br />Alle 16:00 aveva già disboscato oltre 2000 ettari di terreni boschivi.<br />Alle 16:30 improcrastibabili impegni di lavoro lo costrinsero a correre a [[Roma]], dove una mandria di socialisti stava seminando il panico. "''[[cosi che escono dalle fottute pareti|Escono dalle fottute pareti]]!''" piangeva il genero, l'inetto [[Galeazzo Ciano]], "''senza di te non riusciamo a manganellarli tutti!''"<br />Alle 17:00, dopo aver ultimato la sistemazione idraulica dei terreni paludosi, si fermò un attimino per bere il bicchiere di spremuta di [[cicoria]] che gli aveva portato [[Donna Rachele]]. Beveva cicoria perché il [[thé]], bevanda prediletta dell'odiato popolo inglese, era vietato.<br />Alle 18:00 un altro intoppo: il pur robusto badile, forse a causa dell'eccessiva mole di lavoro, forse a causa dell'emozione di trovarsi così a stretto contatto con il proprio condottiero, gli si sbriciolò tra le possenti mani. Con il senso pratico dei grandi statisti, Mussolini non si perse d'animo e, convocato sul posto Galeazzo Ciano, usò lui come badile.<br />Alle 19:00 il duce terminò di dissodare i terreni incolti, costruì strade e canali e sconfisse la [[malaria]]. A braccio di ferro.
Il titolo è abbastanza eloquente ma a scanso di equivoci è meglio ribadirlo: Mussolini ha bonificato l'Agro Pontino.<br />Quello che non tutti sanno è che lo ha fatto da solo.<br />In un pomeriggio.<br />Proprio così: alle ore 15:00 del [[13 aprile]] [[1926]], armato solo del suo virile fez, di un robusto [[badile]] e del suo immenso sprezzo per il pericolo, il duce si mise al lavoro fischiettando ilare ''Faccetta nera''.<br />Alle 16:00 aveva già disboscato oltre 2000 ettari di terreni boschivi.<br />Alle 16:30 improcrastibabili impegni di lavoro lo costrinsero a correre a [[Roma]], dove una mandria di socialisti stava seminando il panico. "''[[cosi che escono dalle fottute pareti|Escono dalle fottute pareti]]!''" piangeva il genero, l'inetto [[Galeazzo Ciano]], "''senza di te non riusciamo a manganellarli tutti!''"<br />Alle 17:00, dopo aver ultimato la sistemazione idraulica dei terreni paludosi, si fermò un attimino per bere il bicchiere di spremuta di [[cicoria]] che gli aveva portato [[Donna Rachele]]. Beveva cicoria perché il [[thé]], bevanda prediletta dell'odiato popolo inglese, era vietato.<br />Alle 18:00 un altro intoppo: il pur robusto badile, forse a causa dell'eccessiva mole di lavoro, forse a causa dell'emozione di trovarsi così a stretto contatto con il proprio condottiero, gli si sbriciolò tra le possenti mani. Con il senso pratico dei grandi statisti, Mussolini non si perse d'animo e, convocato sul posto Galeazzo Ciano, usò lui come badile.<br />Alle 19:00 il duce terminò di dissodare i terreni incolti, costruì strade e canali e sconfisse la [[malaria]]. A braccio di ferro.