Bob Marley: differenze tra le versioni

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[[File:ultima cena rasta.jpg|thumb|Bob al suo ultimo festino (1981)]]
[[File:ultima cena rasta.jpg|thumb|Bob al suo ultimo festino (1981)]]
Intanto gli anni passavano, i capelli cascavano e Bob si ritrovò ad avere 37 anni, pur dimostrandone circa 70 a causa dell'abuso di [[marijuana|tetraidrocannabinolo]]. Capendo di essere prossimo alla fine compose le sue ultime canzoni: ''Buffalo Soldier'', poi utilizzata da [[Stanley Kubrick]] come colonna sonora di ''[[Full Metal Jacket]]''; ''Jammin<nowiki>'</nowiki>'', inno di generazioni di [[Fancazzismo|fancazzisti]]; e soprattutto ''No Woman no Cry'', che è in realtà un remix in chiave Reggae di ''Oh Susanna non piangere perché'' sebbene non se ne sia mai accorto nessuno. Poi organizzò il suo ultimo Kinky Reggae Party e si ritirò a meditare e pregare nell'orto della Ganja. Morì l'[[11 maggio]] [[1981]] dopo aver fumato una semplice [[Sigaretta|Marlboro]] capitata chissà come in mezzo alla sua scorta di canne. Si vocifera che in realtà si trattò di un brutto scherzo del suo fedele amico Peter Tosh, detto l'Iscariota, da tempo geloso del suo successo. In ogni caso, il contatto con il semplice tabacco privo di effetti stupefacenti fu troppo per il suo fisico di Rastaman e lo stroncò. Fu sepolto nella foresta Jamaicana sotto un albero di Ganja. Tre giorni dopo, gli amici trovarono la sua tomba vuota. È probabile che oggi sieda in paradiso alla destra del Padre a spacciare erba di nascosto insieme a [[Gesù]], [[Budda]] e [[Spongebob]].
Intanto gli anni passavano, i capelli cascavano e Bob si ritrovò ad avere 37 anni, pur dimostrandone circa 70 a causa dell'abuso di [[marijuana|tetraidrocannabinolo]]. Capendo di essere prossimo alla fine compose le sue ultime canzoni: ''Buffalo Soldier'', poi utilizzata da [[Stanley Kubrick]] come colonna sonora di ''[[Full Metal Jacket]]''; ''Jammin<nowiki>'</nowiki>'', inno di generazioni di [[Fancazzismo|fancazzisti]]; e soprattutto ''No Woman no Cry'', che è in realtà un remix in chiave Reggae di ''Oh Susanna non piangere perché'' sebbene non se ne sia mai accorto nessuno. Poi organizzò il suo ultimo Kinky Reggae Party e si ritirò a meditare e pregare nell'orto della Ganja. Morì l'[[11 maggio]] [[1981]] dopo aver fumato una semplice [[Sigaretta|Marlboro]] capitata chissà come in mezzo alla sua scorta di canne. Si vocifera che in realtà si trattò di un brutto scherzo del suo fedele amico Peter Tosh, detto l'Iscariota, da tempo geloso del suo successo. In ogni caso, il contatto con il semplice tabacco privo di effetti stupefacenti fu troppo per il suo fisico di Rastaman e lo stroncò. Fu sepolto nella foresta Jamaicana sotto un albero di Ganja. Tre giorni dopo, gli amici trovarono la sua tomba vuota. È probabile che oggi sieda in paradiso alla destra del Padre a spacciare erba di nascosto insieme a [[Gesù]], [[Budda]] e [[Spongebob]].

== L'impegno politico ==
[[File:Bob Marley Confrontation.jpg|thumb|Bob ad Amsterdam, dopo aver esagerato con i funghetti allucinogeni]]
Oltre alla musica, Bob portò avanti altri interessi: guardandosi allo specchio scoprì un bel giorno di essere [[negro]] e, bevendo un [[daiquiri]] sul balcone della sua villa a Miami, decise di dedicarsi ai suoi confratelli che vivono in miseria. Imparata la storia dell'[[Africa]] guardando una puntata di [[Hitler Channel|History Channel]], capendoci poco, in breve tempo iniziò a propagandare la necessità per i neri d'America di lasciare la civiltà, le automobili, l'[[NBA]] e i [[McDonald's]] per tornare in Etiopia a pascolare capre. Incurante delle pernacchie che si levarono da vari punti del Bronx, Marley arrivò a diventare un vero e proprio capo [[politica|politico]], acquistò [[Mediaset|tre televisioni]] e le usò per diffondere il suo messaggio, glorificando la figura di [[Hailé Selassié]], l'ex negus d'Abissinia da lui identificato come capo ideale dei popoli africani; questo malgrado Selassié stesso sia famoso nel mondo per essere stato il capo dell'unica nazione dell'universo capace di essere sconfitta dall'[[Esercito Italiano]] di [[Mussolini]] (!!).

Spinte dalle sue parole, centinaia di persone di colore lasciarono le loro abitazioni e si accalcarono su [[Scafista|barconi malridotti]] diretti verso il corno d'Africa, per essere qui allegramente fucilati e affondati dalle autorità locali al grido di "Chi cazzo li vuole 'sti negri, ne abbiamo già abbastanza!".
[[File:Ziggy01.jpg|thumb|Bob in vacanza a [[Paperopoli]] (1977)]]
Nel frattempo il vulcanico Bob sfornava canzoni su canzoni dedicate ai problemi del Continente Nero, fra cui ''War'', che dimostravano inequivocabilmente e incontrovertibilmente come tutti i problemi dell'Africa fossero dovuti ai bianchi, e come solo quando i neri avrebbero avuto di nuovo il potere, il Continente avrebbe potuto tornare prospero e pacifico. Tesi verificata in pieno, del resto, da politici di colore liberali e democratici che hanno fatto il bene delle loro nazioni; governanti illuminati come [http://it.wikipedia.org/Mobuto_Sese_Seko Mobutu] in [[Congo]], come [http://it.wikipedia.org/Charles_Taylor Charles Taylor] in Liberia, come [http://it.wikipedia.org/Hastings_Banda Hastings Banda] in Malawi, come Eyadema Gnassigbe in Togo, come [http://it.wikipedia.org/Omar_Hasan_Ahmad_al-Bashir Omar al-Bashir] in Sudan, come [http://it.wikipedia.org/Maaouya_Ould_Sid%27Ahmed_Taya Maaouiya Ahmed Taya] in Mauritania, come [http://it.wikipedia.org/Francisco_Mac%C3%ADas_Nguema Francisco Nguema] in Guinea e come [http://it.wikipedia.org/Robert_Gabriel_Mugabe Robert Mugabe] in Zimbabwe. Tesi verificata dalle tante pacifiche dimostrazioni d'affetto che popoli africani di etnie diverse si sono rivolte nel corso degli anni: ad esempio Hutu e Tutsi, Etiopi ed Eritrei, Shona e Ndebele. Tesi dimostrata da paesi pacifici come la Sierra Leone, dove si combatte una guerra civile al giorno; la Liberia, dove a 11 anni sei già un soldato pluriomicida (se ci arrivi vivo); nonché da nazioni pacifiste come l'Angola, che sulla propria bandiera ha messo un machete o il Mozambico, che invece ci ha messo direttamente un [[Kalashnikov]]. Chissà se Marley pensava a questo quando cantava ''Africa Unite''.

Il suo impegno civile valse a Bob anche dei riconoscimenti pubblici: nel [[1990]] il musicista ricevette una telefonata dall'allora segretario [[Onu]] Kofi Annan, che subito dopo si scusò per aver sbagliato numero, e pochi anni più tardi anche [[Nelson Mandela]] celebrò la sua figura, osannando Marley definendolo "The biggest [[cazzone|big dick]] in the world!".