Bagna càuda: differenze tra le versioni

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==Cenni storici==
==Cenni storici==
Pare che l'invenzione di questa roba sia il frutto di una furbata. Per evitare il pagamento dei dazi sul sale, i liguri esportatori riempivano barili interi con un po' di acciughe e tantissimo sale. In tal modo evitavano il pagamento dell'imposta, poiché da un punto di vista squisitamente tributario potevano sostenere di fare commercio di "acciughe sotto sale" e non di sale.
Pare che l'invenzione di questa roba sia il frutto di una furbata. Per evitare il pagamento dei dazi sul sale, i liguri esportatori riempivano barili interi con un po' di acciughe e tantissimo sale. In tal modo evitavano il pagamento dell'imposta, poiché da un punto di vista squisitamente tributario potevano sostenere di fare commercio di "acciughe sotto sale" e non di sale. Al tempo era facile prendere per il naso quegli stronzi di Equisavoia.


I piemontesi, dal canto loro, all'inizio si limitavano a gettare via quelle acciughe salatissime e inutili. A qualcuno un giorno venne l'idea di mischiarci insieme un oceano di aglio e dell'olio di oliva e far soffriggere il tutto per ore, così dando vita a questa originale salsa.
I piemontesi, dal canto loro, all'inizio si limitavano a gettare via quelle acciughe salatissime e inutili. A qualcuno un giorno venne l'idea di mischiarci insieme un oceano di aglio e dell'olio di oliva e far soffriggere il tutto per ore, così dando vita a questa originale salsa.


Alcuni coglioni sostengono invece che affondi le proprie radici addirittura la tempo della Roma Imperiale e che altro non sarebbe se non la famosa salsa garum, tanto amata dagli antichi romani e descritta da Apicio, portata in piemonte dai legionari di Cesare Augusto. Ovviamente è una cazzata: con la bagna cauda i romani, tanto quelli antichi quanto i moderni, nulla hanno a che vedere, sia ben chiaro.
Alcuni coglioni sostengono invece che affondi le proprie radici addirittura la tempo della Roma Imperiale e che altro non sarebbe se non la famosa salsa garum, tanto amata dagli antichi romani e descritta da Apicio, portata in piemonte dai legionari di Cesare Augusto. Ovviamente è una cazzata: con la bagna cauda i romani, tanto quelli antichi quanto i moderni, nulla hanno a che vedere, sia ben chiaro!


==Preparazione e metodologia di consumo==
==Preparazione e metodologia di consumo==
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==Alitosi e problemi vari==
==Alitosi e problemi vari==


Si stima che un essere umano normale dovrebbe assumere all'incirca, settimanalmente, una quantità d'aglio pari ad uno spicchio. Chi si nutre di bagna, tuttavia, ne assume invece il corrispettivo di otto spicchi in un solo pasto. È facile intuire come ciò possa comportare, nelle ore e giorni a seguire l'ingestione, non indifferenti problemi di alitosi.
Si stima che un essere umano normale dovrebbe assumere all'incirca, settimanalmente, una quantità d'aglio pari ad uno spicchio. Chi ingurgita la bagna, tuttavia, ne assume invece il corrispettivo di otto spicchi in un solo pasto. È facile intuire come ciò possa comportare, nelle ore e giorni a seguire l'ingestione, non indifferenti problemi di alitosi.


A ciò si aggiunga che le verdure ingurgitate come accompagnamento fermentano nello stomaco dando vita ad insoliti fenomeni di meteorismo, inferiori soltanto a quelli dati dal consumo regolare di fagiolada brasiliana.


Da uno studio commissionato nel 2014 dalla Regione Piemonte, avente ad oggetto l'impatto sociale della pietanza, è emerso che i terroni e gli immigrati stranieri preferirebbero abitare vicino ad una discarica abusiva di rifiuti in decomposizione piuttosto che di una famiglia piemontese che si nutra con regolarità di questa pur squisita salsa.
Un tempo tutti i piemontesi mangiavano la bagna cauda almeno una volta al giorno, il che rendeva il loro olfatto insensibile all'odore di aglio marcio che usciva dalla bocca degli altri. Oggi il consumo è limitato, di modo che è facile accorgersi quando qualcuno ne ha mangiato.

Per questo motivo i barattoli di bagna cauda concentrata venduti nei supermercati piemontesi debbono obbligatoriamente contenere un bugiardino, simile a quello che si trova nei medicinali, contenente le dosi massime di concentrato da assumere giornalmente, oltre a varie prescrizioni di utilizzo a tutela della salute propria e di chi ci sta accanto.


==Avvertenze==
==Avvertenze==

Un tempo tutti i piemontesi mangiavano la bagna cauda almeno una volta al giorno, il che rendeva il loro olfatto insensibile all'odore di aglio marcio che usciva dalla bocca degli altri. Oggi il consumo è limitato, di modo che è facile accorgersi quando qualcuno ne ha mangiato. Pertanto, in occasione del consumo, è bene tenere presente alcune avvertenze, per evitare di essere linciati dalla folla inferocita dopo il consumo.



==Curiosità==
==Curiosità==
*Grazie alla Bagna cauda, il Piemonte è uno dei pochi posti in Europa a non ospitare vampiri, notoriamente allergici all'aglio. Basta una semplice alitata e il Dracula di turno si vaporizza all'istante, altro che Crocifissi, pallettoni d'argento e cunei di frassino!
*La bagna può costituire un ottimo sistema per farsi mollare dalla ragazza: se ne mangiate tutti e due insieme tutto a posto, ma se volete sbarazzarvene fatevi una bella mangiata di bagna cauda prima del tanto atteso appuntamento. Qualora non dovesse svenire per l'alito (ragazza in gamba!), ci penseranno le flatulenze notturne a farla fuori!
*Nel corso della II guerra mondiale si provò a somministrarla ai soldati per trasformarli in armi chimiche viventi. Purtroppo i terroni non erano in grado di assimilarla e circa un terzo dei soldati morì per spasmi intestinali entro tre giorni dall'assunzione. Si decise quindi di piantarla: fu un peccato perché avremmo potuto diventare, almeno nel corpo a corpo ravvicinato con il nemico, l'esercito più potente del mondo!

Versione delle 15:30, 27 gen 2017

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La Bagna càuda è un piatto tipico della tradizione gastronomica piemontese. È una pietanza che esalta la convivialità e la commensalità, peraltro caratteristici di questo popolo estroverso come un'aringa andata a male, costituita da una salsa calda dal sapore pungente a base di acciughe salatissime e aglio, che si consuma tutti insieme nella stessa ciotolona posta in centro tavola intingendovi verdure varie. Si accompagna con pane e molto, molto, molto vino rosso.

Cenni storici

Pare che l'invenzione di questa roba sia il frutto di una furbata. Per evitare il pagamento dei dazi sul sale, i liguri esportatori riempivano barili interi con un po' di acciughe e tantissimo sale. In tal modo evitavano il pagamento dell'imposta, poiché da un punto di vista squisitamente tributario potevano sostenere di fare commercio di "acciughe sotto sale" e non di sale. Al tempo era facile prendere per il naso quegli stronzi di Equisavoia.

I piemontesi, dal canto loro, all'inizio si limitavano a gettare via quelle acciughe salatissime e inutili. A qualcuno un giorno venne l'idea di mischiarci insieme un oceano di aglio e dell'olio di oliva e far soffriggere il tutto per ore, così dando vita a questa originale salsa.

Alcuni coglioni sostengono invece che affondi le proprie radici addirittura la tempo della Roma Imperiale e che altro non sarebbe se non la famosa salsa garum, tanto amata dagli antichi romani e descritta da Apicio, portata in piemonte dai legionari di Cesare Augusto. Ovviamente è una cazzata: con la bagna cauda i romani, tanto quelli antichi quanto i moderni, nulla hanno a che vedere, sia ben chiaro!

Preparazione e metodologia di consumo

Alitosi e problemi vari

Si stima che un essere umano normale dovrebbe assumere all'incirca, settimanalmente, una quantità d'aglio pari ad uno spicchio. Chi ingurgita la bagna, tuttavia, ne assume invece il corrispettivo di otto spicchi in un solo pasto. È facile intuire come ciò possa comportare, nelle ore e giorni a seguire l'ingestione, non indifferenti problemi di alitosi.

A ciò si aggiunga che le verdure ingurgitate come accompagnamento fermentano nello stomaco dando vita ad insoliti fenomeni di meteorismo, inferiori soltanto a quelli dati dal consumo regolare di fagiolada brasiliana.

Da uno studio commissionato nel 2014 dalla Regione Piemonte, avente ad oggetto l'impatto sociale della pietanza, è emerso che i terroni e gli immigrati stranieri preferirebbero abitare vicino ad una discarica abusiva di rifiuti in decomposizione piuttosto che di una famiglia piemontese che si nutra con regolarità di questa pur squisita salsa.

Per questo motivo i barattoli di bagna cauda concentrata venduti nei supermercati piemontesi debbono obbligatoriamente contenere un bugiardino, simile a quello che si trova nei medicinali, contenente le dosi massime di concentrato da assumere giornalmente, oltre a varie prescrizioni di utilizzo a tutela della salute propria e di chi ci sta accanto.

Avvertenze

Un tempo tutti i piemontesi mangiavano la bagna cauda almeno una volta al giorno, il che rendeva il loro olfatto insensibile all'odore di aglio marcio che usciva dalla bocca degli altri. Oggi il consumo è limitato, di modo che è facile accorgersi quando qualcuno ne ha mangiato. Pertanto, in occasione del consumo, è bene tenere presente alcune avvertenze, per evitare di essere linciati dalla folla inferocita dopo il consumo.


Curiosità

  • Grazie alla Bagna cauda, il Piemonte è uno dei pochi posti in Europa a non ospitare vampiri, notoriamente allergici all'aglio. Basta una semplice alitata e il Dracula di turno si vaporizza all'istante, altro che Crocifissi, pallettoni d'argento e cunei di frassino!
  • La bagna può costituire un ottimo sistema per farsi mollare dalla ragazza: se ne mangiate tutti e due insieme tutto a posto, ma se volete sbarazzarvene fatevi una bella mangiata di bagna cauda prima del tanto atteso appuntamento. Qualora non dovesse svenire per l'alito (ragazza in gamba!), ci penseranno le flatulenze notturne a farla fuori!
  • Nel corso della II guerra mondiale si provò a somministrarla ai soldati per trasformarli in armi chimiche viventi. Purtroppo i terroni non erano in grado di assimilarla e circa un terzo dei soldati morì per spasmi intestinali entro tre giorni dall'assunzione. Si decise quindi di piantarla: fu un peccato perché avremmo potuto diventare, almeno nel corpo a corpo ravvicinato con il nemico, l'esercito più potente del mondo!