Bagna càuda

Da Nonciclopedia, cioè, 'sti cazzi.
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Eccola: merdavigliosa e invitante!

La Bagna càuda è un piatto tipico della tradizione gastronomica piemontese. È una pietanza che esalta la convivialità e la commensalità, peraltro caratteristici di questo popolo estroverso come un'aringa andata a male, costituita da una salsa calda dal sapore pungente a base di acciughe salatissime e aglio, che si consuma tutti insieme nella stessa ciotolona posta in centro tavola intingendovi verdure varie. Si accompagna con pane e molto, molto, molto vino rosso.

Cenni storici

Pare che l'invenzione di questa roba sia il frutto di una furbata. Per evitare il pagamento dei dazi sul sale, i liguri esportatori riempivano barili interi con un po' di acciughe e tantissimo sale. In tal modo evitavano il pagamento dell'imposta, poiché da un punto di vista squisitamente tributario potevano sostenere di fare commercio di "acciughe sotto sale" e non di sale. Al tempo era facile prendere per il naso quegli stronzi di Equisavoia.

I piemontesi, dal canto loro, all'inizio si limitavano a gettare via quelle acciughe salatissime e inutili. A qualcuno un giorno venne l'idea di mischiarci insieme un oceano di aglio e dell'olio d'oliva e far soffriggere il tutto per ore, così dando vita a questa originale salsa.

Alcuni coglioni[citazione necessaria] sostengono invece che affondi le proprie radici addirittura la tempo della Roma Imperiale e che altro non sarebbe se non la famosa salsa garum, tanto amata dagli antichi romani e descritta da Apicio, portata in piemonte dai legionari di Cesare Augusto. Ovviamente è una cazzata: con la bagna cauda i romani, tanto quelli antichi quanto i moderni, nulla hanno a che vedere, sia ben chiaro!

Preparazione e metodologia di consumo

Attenzione:un consumo eccessivo potrebbe causare un leggero bruciore di stomaco

La preparazione dell'intingolo è peraltro molto semplice: in un bel pentolone si mette a soffriggere l'olio di oliva con l'aglio in gran quantità. La tradizione suggerisce un bicchiere di olio e una testa d'aglio per ciascuno. Appena l'aglio inizia a sciogliersi si aggiungono le salatissime acciughe, si copre il tutto e si lascia ad ulteriore soffrittura per ore, sino a quando le acciughe si sono trasformate in una pappetta marronciastra.

Non bisogna aggiungere niente altro: il sale, ovviamente, è fuori discussione; alcuni mettono del latte o della panna per tentare di ammorbidirne il gusto ma è un grave errore, trattandosi di un'aggiunta creata presumibilmente dai terun immigrati che tentando di integrarsi agli autoctoni hanno iniziato a prepararne questa blanda ed insipida versione[citazione necessaria]. In ogni caso è anche inutile, perché non esiste sostanza conosciuta nell'Universo che sia in grado di ammorbidirne il sapore originale.

Si accompagna tradizionalmente con verdure che disgustano, ad eccezione dei peperoni, la maggior parte del resto dell'Umanità: cardi e topinambour.

I soliti terun "assimilati" ci immergono anche sedano, finocchio, cavolo, patate: in realtà in questo modo è anche più buona, ma i piemontesi docg rifiutano categoricamente di prestarsi a queste varianti etniche e quindi di cibarsi di altro che non siano le loro verdure tradizionali, per quanto ripugnanti esse siano.

La cosa bella della bagna è che, in quanto salatissima, mette una sete dell'accidenti. Dopo i primi bocconi di intingolo vi verrà sete come se vi trovaste da mesi in un deserto arido. L'arsura in gola è quasi insopportabile. Antica tradizione vieta tuttavia di bere acqua durante il pasto, poiché nociva per l'organismo[citazione necessaria]. Bisogna arrangiarsi con il vino, obbligatoriamente rosso e strutturato, di cui il Piemonte è molto ben fornito.

Scorrerà a fiumi giù dalla vostra gola e nessuno potrà dirvi niente: non siete degli ubriaconi all'ultimo stadio, è tutta colpa della bagna!

Alitosi e problemi vari

L'etichetta del prodotto concentrato deve per Legge riportare alcuni avvertimenti

Si stima che un essere umano normale dovrebbe assumere all'incirca, settimanalmente, una quantità d'aglio pari ad uno spicchio. Chi ingurgita la bagna, tuttavia, ne assume invece il corrispettivo di otto spicchi in un solo pasto. È facile intuire come ciò possa comportare, nelle ore e giorni a seguire l'ingestione, non indifferenti problemi di alitosi.

A ciò si aggiunga che le verdure ingurgitate come accompagnamento fermentano nello stomaco dando vita ad insoliti fenomeni di meteorismo, inferiori soltanto a quelli dati dal consumo regolare di fagiolada brasiliana.

Da uno studio commissionato nel 2014 dalla Regione Piemonte, avente ad oggetto l'impatto sociale della pietanza, è emerso che i terroni e gli immigrati stranieri preferirebbero abitare vicino ad una discarica abusiva di rifiuti in decomposizione piuttosto che di una famiglia piemontese che si nutra con regolarità di questa pur squisita salsa.

Per questo motivo i barattoli di bagna cauda concentrata venduti nei supermercati piemontesi debbono obbligatoriamente contenere un bugiardino, simile a quello che si trova nei medicinali, contenente le dosi massime di concentrato da assumere giornalmente, oltre a varie prescrizioni di utilizzo a tutela della salute propria e di chi ci sta accanto.

Avvertenze

Un tempo tutti i piemontesi mangiavano la bagna cauda almeno una volta al giorno, il che rendeva il loro olfatto insensibile all'odore di aglio marcio che usciva dalla bocca degli altri. Oggi il consumo è limitato, di modo che è facile accorgersi quando qualcuno ne ha mangiato. Pertanto, in occasione del consumo, è bene tenere presente alcune avvertenze, per evitare di essere linciati dalla folla inferocita, dagli amici o dai parenti:

  • se pensate di recarvi a lavorare il lunedì, sarebbe opportuno consumarla venerdì sera o al massimo di sabato mattina, ovviamente rintanandosi in casa per il resto del week end;
  • se proprio dovete salire su uno di quegli affollatissimi vagoni in perenne ritardo delle nostre belle Ferrovie dopo averne consumata, tenete ben chiusa la bocca. Se parlate verrete individuati quasi subito e la folla, già irritata per il ritardo ed il fatto di sentirsi stipata come una sardina, potrebbe reagire molto male, ad esempio con una defenestrazione;
  • non pensiate che vi chi conosce possa essere più indulgente. Vi sono stati casi di persone fatte scendere dalla macchina e abbandonate dagli amici sul ciglio della strada di notte in pieno inverno, perché ne avevano consumata senza neppure avvertire.

Curiosità

  • Grazie alla Bagna cauda, il Piemonte è uno dei pochi posti in Europa a non ospitare vampiri, notoriamente allergici all'aglio. Basta una semplice alitata e il Dracula di turno si vaporizza all'istante. Altro che Crocifissi, pallettoni d'argento e cunei di frassino!
  • La bagna può costituire un ottimo sistema per farsi mollare dalla ragazza: se volete sbarazzarvene fatevi una bella mangiata di bagna cauda prima del tanto atteso appuntamento. Qualora non dovesse svenire per l'alito (ragazza in gamba!), ci penseranno le flatulenze notturne a farla fuori!
  • Nel corso della II guerra mondiale si provò a somministrarla ai soldati per trasformarli in armi chimiche viventi. Purtroppo i terroni non erano in grado di assimilarla e circa un terzo dei soldati morì per spasmi intestinali entro tre giorni dall'assunzione. Si decise quindi di piantarla: fu un peccato perché avremmo potuto diventare, almeno nel corpo a corpo ravvicinato con il nemico, l'esercito più potente del mondo!

Voci correlate