Antonio Di Pietro: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Se io sarebessi più bravo in itagliano non fossi diventato un grande magistrato }}
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Versione delle 22:32, 16 mar 2008

File:Di pietro.jpg
Ecco una delle foto meglio riuscite dell'onorevole Antonio Di Pietro.
« Se io sarebessi più bravo in itagliano non fossi diventato un grande magistrato  »
« Non condanno mai nessuno con il condizionale perché ho paura di sbagliare  »
« Quando sceglietti il nome del mio partito ero appena arrivato  »



Antonio Di Pietro è nato tanto tempo fa a Montenero di Bisaccia (Campobasso, Molise). Quarto di tre figli, mostrò precocemente le sue doti di giudice processando e condannando a 23 minuti di dietro la lavagna un suo compagno di scuola alle elementari perché aveva pensato di rubargli la merendina.

Subito dopo questa prima dimostrazione di bravura, il direttore della scuola decise di fargli fare il salto passandolo direttamente in quarta liceo, dopo 8 anni passò in quinta, poi in sesta, finite le marce si iscrisse a giurisprudenza facendo vedere che era quella la sua materia preferita, non tutto il resto.

Da quando il suo paese natale è diventato famoso perché gli diede i natali, vari sindaci succedutosi nel tempo hanno proposto di cambiare il nome in Montenero di borsetta o al massimo marsupio, " perché la bisaccia rende più l'idea di un ladruncolo che si aggira in cerca di fortuna" cosa che mal si addice a un concittadino giudice. Antonio di Pietro accetta varie locuzioni sulla sua origine, tranne una, "chietino" perché da più l'idea di un suo aggettivo che della sua origine.

Famoso come pm di Mani Pulite, viene ricordato perché fece più audience lui in una seduta del processo che Colpo Grosso per videolesi su Radio Occhio Vivo.


Di Pietro, con le sue eccezionali doti linguistico-oratorie, ha addirittura creato una nuova lingua: il Dipietrese. Si tratta di un idioma più complesso dell'Aramaico che suona come una via di mezzo tra l'analfabetico antico e l'arabo moderno. Questo suo idioma è molto adatto ad essere trascritto nella scrittura cuneiforme babilonese. Tipica espressione usata dai parlanti dipietrese, quasi un intercalare, è: ma che c'azzecca?