Angela Carter: differenze tra le versioni

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Nutrendosi principalmente di bacche marce e insetti stecco, la sciagurata orfanella imparò ad apprezzare il valore della solitudine e la sublimità della poesia (per quanto il suo ristretto vocabolario da semianalfabeta glielo concedesse), e alfine riuscì ad escogitare un ''escamotage'' per non morire di fame: si auto-confinò dentro una sinossi temporale.<br><br> Venne rinvenuta un secolo dopo in stato semi-catatonico da un simpatico [[Donatien Alphonse François de Sade|Marchese]] che si trovava casualmente a passeggiare da quelle parti.<br>
L'uomo possedeva un sostanzioso capitale e non si fece scrupoli ad iscrivere la ragazza all'Università di Bristol, dove Angela ebbe modo di scoprire che il mondo in realtà non è quella selva ostile e minacciosa che si era sempre figurata: è addirittura peggio. Resa patita dallo shock della civilizzazione, si lasciò educare al voyeurismo e al culto del bondage dal suo padre adottivo, a cui - si dice - recava in dono il prodotto delle sue [[Mestruazioni|mestruazioni]]<ref>Nelle sue memorie, De Sade scrisse che si sentiva lievemente preso in giro dovendo scartare ogni mese un pacchetto contrassegnato dalla dicitura:"''Per il marchese''"</ref>.<br>
Seguì un periodo buio, in cui gli ormoni giovanili spinsero Angela a rigettare il despotismo paternalistico del suo tutore<ref>Il che si risolse con la chiusura (perenne) del suddetto all'interno di una [[Vergine di Norimberga]]</ref> e a fuggire dalla contea natia per dare voce alla sua crescente brama di [[Opinione pubblica|sparlare]] su qualunque cosa: dalla [[Psicologia|psicologia]] analitica del coprofilo altomedievale alle più recenti scoperte scientifiche sulla [[Fecondazione assistita|fecondazione assistita]] del maschio liberale.<br>
Intimiditi dalla sua prosa feroce e coraggiosa<ref>Nonché dalle teste di porco ritrovate puntualmente nei propri letti</ref> i direttori dei principali giornali locali le accordarono testé la pubblicazione.<br><br>
Ormai prossima alla consacrazione giornalistica, Angela riscoprì la vena masochista del padrino e fuggì in una nazione [[Fanculo|in culo al mondo]] dove la sua opinione valeva meno dello sterco di vacca: la [[Giappocina]].<br>
In seguito dichiarò a proposito del suo soggiorno: {{citnec|"Imparai cosa significa essere donna e mi radicalizzai"}}.<br>
Lo sapevano bene i musi gialli del quartiere in cui andò ad abitare, che riuscirono a resistere quasi tre settimane prima di praticare il seppuku.<br><br>
Alfine si stancò anche di quella vita da ronin e passò a decimare le palle degli ultimi discendenti della stirpe teutonica con interminabili conferenze sull'ineffabilità del folclore religioso e la tanatologia. Al termine di ogni comizio, mummificava i corpi degli astanti e ricavava deliziosi portacandele dai loro teschi. Poi rinchiudeva il suo burlesco carrozzone alla [[Parnassus]] in uno scrigno di madreperla e si avviava in direzione della prossima università.<br><br>
Questo trans-trans andò avanti fino alla metà del Secolo Ventesimo, epoca in cui - si narra - la Carter entrò casualmente in possesso di un libro di geografia: fu così che decise di tagliare i ponti con il suo scabroso passato e valicare il Pacifico per insediarsi in [[America]], una terra in cui le malattie sessualmente trasmissibili verranno scoperte solo negli Anni '80 e dove una qualunque ciarlatana con una laurea in letteratura inglese poteva bearsi di suscitare scalpore indossando i pantaloni sotto le gonne, e le mutande sopra i pantaloni.
 
 
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