Anarchia

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« Andiam, andiam, andiam a saccheggiar! »
(Canto popolare anarchico)

L'anarchia è una concezione politica basata sull'idea di fare quel cavolo che ti pare senza essere comandato da nessuno; si tratta perciò di quello che tutti segretamente desiderano.

L'Anarchia non può esistere in quanto teoria utopica. Come la democrazia, del resto. È una concezione politica ideata da ciascuno di noi in vari momenti della nostra stessa esistenza per rispondere ad una esigenza interiore di opporci in maniera decisa all'ordine costituito dello Stato sovrano che noi stessi abbiamo contribuito a creare (ha ha ha!) attraverso un voto più o meno democratico. Fin qui non ci sarebbe nulla di sbagliato, salvo poi accorgersi dei seguenti inconvenienti:

  1. L'autogestione non è il nostro forte dato che siamo pigri;
  2. Non avremmo tempo libero da dedicare ad attività ben più interessanti come guardare il Tg4;
  3. Non potremmo appellarci al concetto del "Piove, governo ladro";
  4. Lui non sarebbe affatto fiero di noi e probabilmente ci annienterebbe con un calcio rotante;
  5. Varie ed eventuali.



Personaggi ed interpreti del pensiero anarchico

Non si diventa anarchici nel giro di una notte... o forse si, in ogni caso, chevelodicoafare. Anarchia vuol dire sacrificio, ma anche no. Se tu, tua sorella o tua madre volete diventare anarchici, innanzitutto dovete prendere le Pagine Gialle e chiamare un numero segreto che non sa nessuno e che comunque si autodistruggerà dieci secondi dopo che lo avrete composto. Fatto questo dovete fare la valigia e farvi trovare all'angolo tra la 28esima e la 97esima strada, giovedì notte, diciamo verso le quattro. Per essere riconosciuti, dovrete indossare un costume da pinguino. Passerà qualcuno che vi noterà prima o poi e verrete condotti probabilmente in un manicomio navale.