Cari bambini, qui si parla di Alexander Manninger, che è un orco cattivo, mica come Shrek, che è solo un impotente. Quindi cambia pagina. SUBITO!

Vita

Viene abbandonato a pochi giorni di vita dai genitori in un grotta sulle Alpi, in quanto troppo mingherlino per poter apperenerte alla razza ariana. Viene putroppo per noi salvato da una delle capre del nonno di Heidi, che però non può impedire che un principio di congelamento gli danneggi il sistema nervoso, causando alla radice le sue turbe mentali nonché la parziale incapacità dell'uso degli artri superiori. Il nonno di Heidi, lo alleverà assieme alla nipote. Il giovane Alexander cresce apperentemente normale, come un splendido ragazzo sanissimo e atletico (sì, e io sono Cleopatra!). Passa anni felici con Heidi e Peter (il che non deve aver giovato al suo Q.I) finchè non si stanca di essere salutato dalle caprette e decide sciaguratemte di intraprendere la carriera di calciatore. Debutta nella primavera dell'oratrio e viene ingaggiato da squadre del calibro dell'"Atletica del fil de fer", il "Balilla Calcio", il "Fa bene alle ossa". Dopo essersi fatto autogol su un proprio rinvio ed essere stato scaricato all'istante da Clara, fugge di casa sconvolto per l'umiliazione. Arrivato in germania non trova altra soluzione per diventare qualcuno che arruolarsi nelle SS. Mandato sul fronte russo, rimane ibernato nella neve per cinquant'anni e riportato alla luce dal direttore sportivo del Siena che era lì in cerca di un portiere a costo zero. Da lui Alexander apprende di aver perso la guerra, cosa che da' il colpo di grazia alla sua sanità mentale. Da allora non sa più bene chi è. Tuttavia, ricordando vagamente di essere stato un portiere, riesce a farsi ingaggiare per riprendere il vecchio mestiere e rifarsi una vita. Recentemente è stato ipotizzato che sarebbe arrivato in Italia ben prima grazie all'operazione Odessa e che usi la sua professione come copertura; si dedicherebbe di notte al vampirismo e alla conseguente eliminazione di sottouomini per progressivo debilitamento. Il che spiegherebbe la sua età apparente di trentun anni, tutti i delitti irrisolti che affliggono l'italia da cinquant'anni a questa parte e i misteriosi cali di forma di cui soffrono i giocatori della Juve da quando c'è lui. Accetta di andare alla Ladrentus per mettere in atto un diabolico piano finale: svenare brutalmente Buffon e rubargli il posto da titolare. La squadra galoppa quindi verso la finale di Champions league e lo scudetto, grazie alla porta serrata che non subisce una rete in oltre 1150 minuti di gioco. Il giorno dopo aver alzato al cielo la coppa dalle grandi orecchie, Alexander si sveglia in una vasca da bagno piena di ghiaccio senza un rene[1]. Il suo è stato solo un bel sogno! Il rene è stato venduto da Secco sul mercato nero per ripianare il bilancio della Juventus. Risulta che sia stato poi ceduto al Vattelapesca F.C., squadra che gioca nel campionato del Ma-dove-sta Inferiore, ma in realtà è morto nella vasca da bagno congelato. Morale: una volta va bene, due può capitare, ma la terza no, non si sfugge al destino!

Caratteristiche

Da quanto detto sopra, ma anche a guardare una sua partita a caso, Manninger non è un calciatore e ci sono fondate ragioni per credere che non sia nemmeno austriaco. Infatti si è dato al calcio e non allo sci, sport nazionale autriaco. Altre ipotesi sono state fatte sulle sue origini.

  • Che abbia ingerito, chiunque\qualunque cosa fosse prima, la particella di sodio dell'acqua Lete e che sia finito posseduto da essa. Hanno la stessa paura del vuoto e sono altrettanto inutili e insignificanti. Vedete cosa succede a non bere Uliveto!
  • Che sia un'emanazione di Alan Croker
  • Ammesso che sia austriaco, che sia un residuato bellico asburgico della guerra del 15-18 ritrovato sul Carso dal direttore sportivo del Siena che era lì in ferie.

Carriera

Quel che è certo è che una volta visto quanto è brocco, l'hanno infilato nella porta per nascondere dietro un muro di difensori (di cui ha notoriamente un bisogno patologico) un simile obbrobrio. Di fronte alla celebre difesa alta delle Juventus sono diventate pubbliche le sue fobie. Lo spirito incrollabile e i nervi d'acciaio sono fasulli: in realtà ha un'aria spiritata semplicemente perchè è un nevrastenico incazzato con il mondo intero. Soffre di una combinazione di un complesso di inferiorità e un terrore panico del vuoto (e delle palle su cui deve uscire lui). Una sindrome che i ricercatori Oral-B hanno recentemente battezzato col suo nome. Come risultato o sta inchiodato sulla linea della porta, o sta sulla tre quarti. In area come dovrebbe, mai. Sue caretteristiche spiccate sono la cieca obbedienza, l'imperativo che basti resistere a oltranza (leggi: suicidarsi) per vincere e la meticolosità con cui fa qualunque cosa (esclusi i rinvii).

Curiosità

  • È il factotum della squadra. Lo si è visto fare il sostituto allenatore dei portieri quando il vecchietto ingaggiato dalla Juventus ha un'attacco di artrite.
  • Insegna training autogeno a Buffon, il che spiega tutti i gol che prende la Juve negli ultimi tempi.
  • Fa proprio tutto quello che gli si chiede, tranne che parare decentemente.
  • Blanc, per risparmiare, gli ha ordinato di occuparsi dei campi da gioco di Vinovo, dopo averlo ammirato mentre aggiustava quello schifo che c'è all'Olimpico.
  • Il suo hobby è il giardinaggio.

Note

  1. ^ (lui, non la vasca, né il ghiaccio!)