Utente:Milo Laerte Bagat/Sandbox: differenze tra le versioni

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{{stronzata}}


== Articoli da scrivere ==
{{quote|Moriamo per delle idee, va bè, ma di morte lenta, va bè, ma di morte lenta.|}}


*Commedia all'italiana
Pagina dedicata ai progetti futuri che sicuramente farò domani. {{-asd}}<br />Se a qualcuno piace un argomento inserito in questa pagina e decide di trarne un articolo, faccia pure.<br />Ma si ricordi che gli incidenti capitano! Oggi ci siamo, domani chissà...
*Dimostrazione che ? e ? sono la stessa persona
*Giorgia Meloni
*Hermann Hesse


Non si finisce mai di impanare
'''Candidare a WoS:'''


== Link utili ==
# [[Panchinaro]] (candidabile dal 2 dicembre 2008)
# [[Il deserto dei Tartari]] (candidabile dal 6 dicembre 2008)
# [[Mina antiuomo]] (candidabile dal 24 dicembre 2008)
# [[Leonardo Ortolani]] (candidabile dal 26 dicembre 2008)
# [[Il rivoltoso sconosciuto]] (candidabile dal 6 gennaio 2009)
# [[Fabrizio Quattrocchi]] (candidabile dal 7 gennaio 2009)
# [[Martin Luther King]] (candidabile dal 10 gennaio 2009)
# [[Muammar Gheddafi]] (candidabile dal 13 gennaio 2009)
# [[John Fitzgerald Kennedy]] (candidabile dal 19 gennaio 2009)
# [[Esame di stato]] (candidabile dal 21 gennaio 2009)
# [[Piero Manzoni]] (candidabile dal 30 gennaio 2009)
# [[Paul is dead]] (candidabile dal 3 febbraio 2009)
# [[Dino Buzzati]] (candidabile dall'11 febbraio 2009)
# [[Tiziano Sclavi]] (candidabile dal 15 febbraio 2009)
# [[Roberto Saviano]] (candidabile dal 15 febbraio 2009)
# [[Jörg Haider]] (candidabile dal 18 febbraio 2009)
# [[Susanna Agnelli]] (candidabile dal 3 marzo 2009)
# [[Gerald Ford]] (candidabile dal 16 marzo 2009)
# [[Rino Gaetano]] (candidabile dal 10 aprile 2009)
# [[Mario Rigoni Stern]] (candidabile dal 23 aprile 2009)
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EDVARD MUNCH


* [[Utente:Milo Laerte Bagat/Commedia all'italiana]]
'''Edvard''' "Simpatia" '''Munch''' è stato un imbrattatele norvegese.
* [[Utente:Milo Laerte Bagat/Libro]]

== Opere ==
* La fanciulla malata
* Ritratto della sorella Inger nel pieno della pubertà e della salute
* Squallore
* Tormento
* Pianto a dirotto
* Paesaggio invernale norvegese, tanto per tirarsi un po' su il morale
* Ritratto della sorella Inger a letto per una lieve influenza
* Malinconia
* L'urlo
* Ritratto della sorella Inger in procinto di morire
* La morte nella stanza della malata
* La vecchiaia e il rincoglionimento senile
* Ritratto della sorella Inger morta da tre giorni
* Sera sul viale Karl Johan, fa freddo e mi sento triste
* Vampiro
* Angoscia
* La donna in tre fasi: malattia, morte e decomposizione
* Ceneri
* Ritratto della bottega del becchino
* Chiaro di luna, bello spettacolo ma la vita fa schifo comunque
* Tristezza a gogò
* Tubercolosi
* La bambina malata
* Separazione
* Tormento
* Ritratto di gente che si tocca le balle mentre passo
* La madre morta e la bambina
* Henrik Ibsen muore d'infarto al Grand Café
* Malinconia, Laura
* Disgusto per la vita
* Miseria
* Disperazione
* La danza della vita
* Golgotha
* Ragazze sul ponte
* Ragazze spiattellate dopo esser cadute dal ponte
* Autoritratto all'inferno
* Tomba
* Tempo di neve nel viale, inutile ribadire che la vita fa schifo
* Malinconia (ragazza che piange sulla spiaggia)
* La morte di Marat
* La morte di tutti i parenti e conoscenti di Marat
* Come mai anche i gatti neri mi evitano?
* Gelosia I
* Gelosia II
* Gelosia V
* L'assassino
* Il sole splende e vale la pena di vivere. Scherzavo, la vita è una merda.
* Agitazione interna, forse ho mangiato troppe cozze
* Modella accanto alla sedia di paglia
* Modella morta sulla sedia di paglia
* Autoritratto tra la fossa e la lapide
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MANUALI:CAMBIARE LA SABBIA AL GATTO

Cambiare la sabbia della lettiera del gatto domestico è un problema che angustia milioni di famiglie italiane. Spesso, presi dalla frenetica vita lavorativa o da semplice sbadataggine, ci dimentichiamo di svolgere questa semplice azione, impedendo di fatto la regolare attività intestinale dell'amato felino.
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REAL MADRID

Il '''Real Madrid''' è una delle società calcistiche più blasonate della storia. È la principale squadra di Madrid e i suoi rivali storici sono l'[[Atletico Madrid]] e il [[Ravenna]]. Nel ricco palmarès della squadra spiccano undici [[Champions League]], venti Coppe Intercontinentali e le vittorie del campionato spagnolo dal 1889 al 2013.
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ZOMBIE

'''Regola N- Diffidate dallo stronzo sapputello'''

* Se nel vostro gruppo c'é il classico stronzo che contesta tutte le scelte del leader e si crede l'unico a saper gestire il gruppo, vi conviene eliminarlo subito. Altrimenti potete star certi che tenderà a fare qualcosa di tremendamente stupido (come aprire le porte del rifugio agli zombie per scappare) nella situazione più inopportuno.
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GRINDHOUSE- A PROVA DI MORTE

'''Grindhouse- A prova di morte''' è un'esilarante commedia del [[2007]] diretta da [[Quentin Tarantino]], regista di perle comiche come [[Le iene]] e [[Pulp Fiction]].<br />Il film narra delle vicende di Stuntman Mike, un simpatico e piacente stuntman che ha il vizietto di offrire passaggi alle ragazze per poi ucciderle shakerandole all'interno della sua auto pluri-rinforzata (ma solo dalla parte dell'autista).
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ENEIDE

== Capitolo 1: Caduta di Troia e fuga di Enea & Co. ==

Tutto ebbe inizio quando '''Elena''', regina di [[Sparta]], ebbe la bella pensata di darsi all'adulterio e di fuggire con il principe troiano '''Paride'''.<br />Il di lei marito '''Menelao''', definito a suo tempo da [[Omero]] come "''un troglodita le cui corna erano visibili in tutto il Peloponneso''", evidentemente non la prese molto bene e perciò chiamò il suo fratellone '''Agamennone''' per risolvere in modo dignitoso e onorevole la faccenda: in pratica i due radunarono milioni di soldati, circondarono la città di '''Troia''' e per dieci lunghi anni cercarono di conquistarla e di metterla a ferro e fuoco.<br />Sto scherzando: in realtà gli achei erano interessati soltanto a un dolce tipico di Troia, la cui ricetta era custodita gelosamente dalle [[Puttana|donne del luogo]]: la torta puttana.

A ogni modo, non è molto interessante sapere il perchè o il percome si sia sviluppato questo sanguinoso [[Assedio|assedio]], tanto non è molto diversa dal classico film di [[Jackie Chan]]: in entrambi c'è un mucchio di azione, i personaggi sono sfigati che combattono in modo ridicolo, la trama è approssimativa e poco credibile e, ''dulcis in fundo'', alla fine prevalgono i buoni.

Dopo dieci anni in cui non avevano nemmeno potuto ritirare la posta dalla cassetta, figuratevi la sorpresa dei cittadini di Troia quando una mattina le sentinelle annunciarono che l'esercito acheo era scomparso.<br />In effetti, tutto lasciava intendere che i greci se ne fossero andati: delle loro navi non c'era traccia, il loro accampamento era già infestato da tossici e barboni, e per terra furono trovati numerosi foglietti appallottolati che si rivelarono preventivi di viaggi Lowcost Troia - Grecia.<br />Inoltre, dopo tre ore di perlustrazione gli attenti troiani notarono che sulla spiaggia campeggiava un [[cavallo]] di legno alto sette metri. Altre tre ore dopo, un troiano particolarmente sveglio si accorse che affianco al cavallo era seduto un greco. Subito lo acciuffarono e lo costrinsero a dir loro tutto ciò che sapeva. Il tizio, tale '''Sinone''', avrebbe volentieri spifferato tutto subito, ma non ci furono santi e i troiani lo torturarono colorandogli le unghie con lo smalto rosa e tirandogli torte alla panna in faccia.<br />Dopo un simile trattamento, Sinone confessò stravolto che i greci avevano costruito quel monolitico cavallo in omaggio a [[Minerva]], affinchè li proteggesse sulla via del ritorno.<br />"Essi dunque si sono riconosciuti sconfitti e sono fuggiti!"- sentenziò il saggio re '''Priamo'''.<br />"Macchè, Eccellenza- fece Sinone, "si sono semplicemente dimenticati il gas acceso <ref>Dopo dieci anni la bolletta doveva essere salata...</ref>."<br />Fu quindi deciso di portare il cavallo dentro le mura di Troia, sistemandolo al centro della roccaforte per rendere inequivocabile la vittoria e per far morire d'invidia quello stronzo del ragioniere Sabatini, il vicino di casa che si vantava sempre di avere i gerani più belli del quartiere. Nei cuori dei troiani, provati dagli interminabili anni di sofferenze, si scatenò la gioia.<br />Le strade si riempirono di gente pronta a far baldoria, il sidro scorse a fiumi, i musicisti suonarono tutta la notte: insomma, l'atmosfera era così carica di vitalità e spensieratezza che pareva di stare a un concerto delle [[Las Ketchup]]. Solo con musica migliore.<br />Poi, uno dopo l'altro, i fuochi si spensero, i balli e i banchetti cessarono, la gente tornò alle proprie case e [[Ragazza madre|le ragazze ubriache si appartarono nei vicoli con giovanotti di cui il giorno dopo non avrebbero ricordato neppure il nome]]. In quella notte tranquilla, solo un uomo si rifiutava di cadere nelle braccia di [[Moira Orfei|Orfeo]]: egli era '''Enea''', principe dardano ed eroe della difesa di Troia.<br /> Enea era il miglior guerriero della città, secondo solo a:

*'''Ettore''', ucciso barbaramente da '''Achille'''.
*'''Gorgitione''', trafitto da mille frecce achee.
*'''Dolone''', caduto per mano di '''Diomede'''.
*'''Polite''', massacrato sotto gli occhi di suo padre.

Insomma, Enea combatteva da schifo ma aveva un culo pazzesco.<br />Quella notte l'eroe era particolarmente inquieto: eppure, la guerra era vinta, sua moglie '''Creusa''' russava tranquilla nel talamo, suo padre '''Anchise''' riposava sereno all'ospizio, suo figlio '''Julo''' guardava i pornazzi di nascosto a volume abbassato...<br />Dato che il sonno stentava a venire, Enea decise di andare in terrazzo e di dedicarsi a uno dei suoi passatempi preferiti: sputare in testa ai passanti. Appena mise piede sulla porta, però, rimase senza fiato: Troia era in fiamme! Dappertutto c'era gente che combatteva disordinatamente, e dai templi e dalle case si levavano urla di disperazione e angoscia.<br />"''Che strano, non mi pare sia iniziato il periodo dei saldi!''"- rifletteva tra sè e sè Enea.<br />"''Col cazzo, quelli sono greci!''"- fece allora dalla finestra affianco '''Laocoonte''', il suo coinquilino che come lui assisteva alle devastazioni. "''Quei bastardi si sono nascosti nel cavallo di legno e, approfittando dell'oscurità sono usciti e hanno aperto le porte della città! Tra un po' tutto l'esercito di Agamennone invaderà Troia! [[Portanna]]! L'avevo detto io, di non portare dentro quel cavallo!''"<br />E qui Laocoonte, che si credeva un profeta solo perché aveva seguito un corso di [[astrologia]] per corrispondenza, si lanciò in una serie di [[Alzheimer|vaneggiamenti da vecchio rincoglionito]] riguardanti sventure, catastrofi e serpenti giganti.<br />Enea non se lo cagò di striscio e, al grido di "Salviamo Troia!", corse a indossare elmo e armatura, a impugnare la spada, a farsi una tisana al gelsomino e ad allacciarsi i sandali con il nodo ''Savoia''.<br />45 minuti dopo fu quindi pronto per combattere e scese in strada.<br />In breve attorno all'eroe si formò una piccola schiera di troiani disperati, più i soliti due o tre pensionati che non avevano nulla da fare e borbottavano: "''Va là, e la chiamano distruzione questa! Alla loro età io già saltavo i fossi per lungo! Ai miei tempi sì che c'erano dei saccheggi come si deve!''"<br />Cercando di rincuorare i compagni, Enea disse: "''La città è stata tradita! Se c'è da morire, moriremo combattendo!''" e subito si scagliò su un parchimetro, tagliandolo in due con un fendente.<br />Vedendo questa dimostrazione di sprezzo del pericolo, gli altri troiani si fecero forza e ripresero in mano le armi. Combattendo con la stessa determinazione di un [[Cosa avrà voluto dire?|custode belloccio rinchiuso nella gabbia di un gorilla gay]], quella notte Enea e i suoi si lanciarono su tutti i greci che trovarono, facendo pagar loro carissima la rovina della città ma soprattutto la distruzione del negozio del miglior [[kebab|kebabbaro]] di Troia.<br />Gli achei però erano moltissimi. Ben presto la città fu ridotta a un immenso rogo.
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ASSEDIO
[[Immagine:Soldati medievali.jpg|350px|thumb|Alle armi! Alle armi!<br />Non c'è tempo per cambiarsi le mutande o baciare il santino di San Gennaro, è iniziato l'assedio!]]
{{Cit|Dai, arrendetevi! Abbiamo anche le focaccine alla marmellata!|Assedianti su metodi psicologici per costringere l'avversario alla resa}}
{{Cit|Dobbiamo resistere, amici! Non possiamo permettere che questo esercito invasore conquisti il nostro regno!<br />Certo, loro ci hanno offerto di arrenderci dignitosamente, e sotto il loro governo avremmo pace e prosperità, ma non possiamo accettare! Dobbiamo difendere il nostro re, che ci dissangua a forza di tasse e fa la bella vita a spese nostre! Sbarriamo il portone e impugniamo le armi! Lottiamo fino alla morte! E non importa quali orribili torture ci aspettano se verremo catturati vivi!<br />Siete con me, amici?|Castellano degli assediati mentre arringa i suoi soldati con un toccante discorso}}

{{Cit|Ci arrendiamo! Il castellano lo prendete voi o lo teniamo rinchiuso nelle segrete noi?|Soldati assediati mentre spalancano il portone al nemico due secondi dopo il toccante discorso}}

L''''assedio''' è una [[Guerra|situazione bellica]] che per avverarsi ha bisogno di tre elementi fondamentali:
*Una località fortificata.
* Un gruppo di imbecilli, detti '''assedianti''', che circonda la fortezza con lo scopo di conquistarla e di costringere la popolazione alla resa.
*Un secondo gruppo di imbecilli, detti '''difensori''', il cui scopo è impedire che gli assedianti entrino nella fortificazione.

Date tali caratteristiche l'assedio si può considerare a tutti gli effetti come l'equivalente medievale del [[Grande Fratello]], con l'unica differenza che in quest'ultimo mancano gli assedianti ma abbondano gli imbecilli che fanno di tutto per non uscire.<br />L'assedio era un simpatico gioco di società molto in voga in epoca antica, ma oggi viene considerato obsoleto a causa dell'avvento di nuovi e più veloci modi di fare la guerra, tra cui il [[Bomba atomica|bombardamento a tappeto]], l'[[Terrorismo|attacco terroristico]] e lo [[sparticulo]]; tali innovazioni hanno fatto storcere il naso ai tradizionalisti più conservatori, che ancora sospirano di nostalgia ricordando lo [[AAMICA! STATTI ATTENTA CHE L'OGLIO SCHIZZA QUANDO VA IN CALORE!|sfrigolio dell'olio bollente]], la [[setticemia]] causata dalle ferite di freccia e gli [[Impalamento|impalamenti]] che toccavano ai difensori codardi che tentavano la fuga.

== Ora vi tedio con la storia dell'Assedio <ref>Che rima!</ref> ==
[[Immagine:Castello giocattolo.jpg|320px|thumb|Tipico castello fortificato medievale.]]

La pratica dell'assedio è, come già detto, nota fin dall'antichità.<br />Secondo le [[Piero Angela|fonti storiche a nostre disposizione]], si ritiene che il primo assedio della [[Storia]] sia nato come tentativo da parte delle popolazioni babilonesi di difendersi dall'invadenza dei [[Testimoni di Geova]], che continuavano a suonare il campanello e a offrire opuscoli illustrativi sulla conversione: i babilonesi costruirono mura ciclopiche, sbarrarono le entrate e rimasero a spiare dal buco della serratura i Testimoni di Geova finché quei seccatori si stancarono e decisero di andare a convertire gli assiri.<br />Successivamente ci pensarono [[Grecia|Greci]] e [[Impero Romano|Romani]] a rivoluzionare il genere, cancellando l'idea dell'assedio visto come reclusione forzata dei difensori.<br />I greci in particolare inventarono le prime macchine da getto costruite per aprire varchi nelle fortificazioni avversarie: le '''baliste''' e le '''catapulte'''. Dopo molti miglioramenti tecnici scoprirono inoltre che, ai fini del risultato e per non aver grane da [[Amnesty International|quelli dei diritti umani]], era molto meglio usare come proiettili dei massi e non dei soldati.<br />Ai romani dobbiamo invece lo sviluppo delle strategie militari e i primi trattati sulla guerra d'assedio. Lo stesso [[Giulio Cesare]] scrisse nel ''De bello Gallico'' di aver conquistato la città [[Asterix|gallica]] di '''Alesia''' grazie all'abile travestimento dei suoi legionari, che camuffati da idraulici si sarebbero fatti aprire il portone dai galli con la semplice frase: "''Signora, mi apre un attimo? Mi hanno chiamato per un tubo che perde!''"<br />Nel Medioevo i castelli divennero davvero ''trendy'', tanto che i nobili facevano a gara a chi ce l'aveva più grosso <ref>Il castello</ref>.<br />[[Immagine:Torri-gemelle.jpg|280px|thumb|L'artiglieria poteva causare ingenti danni anche alle fortificazioni più robuste.]]Questa gara di sfarzo coinvolse anche i condottieri e i capitani di ventura, i quali venivano considerati [[Sfigato|sfigati]] se non dichiaravano guerra ad almeno una città fortificata al mese. Di conseguenza si iniziò a curare molto la progettazione delle fortificazioni e i mezzi di difesa: i valenti [[architetto|architetti]] e [[Ingegnere|ingegneri]] dell'epoca arricchirono i castelli con feritoie, torrette e tappetini sull'uscio con scritto ''Welcome''.<br />Ci fu un miglioramento anche sotto il punto di vista del razionamento dei viveri, che molto spesso veniva commissionato alle aziende di ''catering''.<br />Giunsero infine la storia moderna e contemporanea, col loro seguito di artiglieria e polvere da sparo. Queste innovazioni segnarono la fine per l'arte dell'assedio, e sarebbe da meravigliarsi del contrario: cosa cacchio serviva faticare per costruire un muro, se con quattro cannonate i nemici te lo tiravano giù?<br />La guerra stessa si trasformò, divenendo sempre più mobile e meno sedentaria, e le fortificazioni col tempo divennero inutili e vennero trasformate in ricoveri per [[barbone|barboni]] e sbandati o in località dove girare [[Le crociate|film storici di quart'ordine]].<br />L'ultimo assedio riconosciuto avvenne nel [[1995]] a [[Londra]], quando una folla di donne rese euforiche dai saldi assaltò i Magazzini '''Harrods'''. I dipendenti riuscirono ad asserragliarsi dentro il reparto di biancheria intima e offrirono un'eroica resistenza per ventitre giorni. Sfiniti dall'impari lotta, alla fine si arresero e vennero linciati dalla folla femminile. La sorte più crudele toccò al caporeparto, che fu decapitato e appeso come monito su una gruccia.<br />Il bilancio finale dell'assedio fu di cinquantadue morti fra [[Casalinga|casalinghe]] e dipendenti, quindici feriti e settantamila [[Mutanda|mutande]] e [[reggiseno|reggiseni]] vendute.

== L'assedio dal punto di vista degli assedianti ==
[[Immagine:Disegno Motore.jpg|300px|thumb|Disegno in scala di un trabucco del XIII secolo.]]
Rispetto al nemico l'esercito assediante aveva il vantaggio di trovarsi '''fuori''' dalla fortificazione. Certo, detto così non sembra granché come vantaggio dato che l'obiettivo di un assedio fatto come [[Dio]] comanda era [[penetrazione|entrare]], ma se vi fermate un attimo a rifletterci sopra noterete che questa condizione di stallo permetteva agli assedianti di compiere azioni totalmente al di fuori delle possibilità dei difensori, tra cui:

* Saccheggiare le campagne circostanti e accaparrarsi tutto il cibo possibile.
* Fregare la [[posta]] agli assediati, tanto quelli col cazzo che uscivano a ritirarla.
* Lavarsi.
* Darsi il cambio durante i combattimenti in prima linea.
* Dormire tranquillamente senza la paura di un'incursione notturna dei nemici.
* Giocare a [[golf]] sotto le mura nemiche.

In determinate occasioni vi era anche la possibilità che l'assedio venisse attuato non per conquistare una città ma soltanto per bloccarla e per costringerla pacificamente alla resa; per favorire tale situazione solitamente il [[Figlio di puttana|condottiero dell'esercito]] assediante metteva in atto tre sottili strategie:

* Faceva distruggere dalle sue catapulte tutte le antenne della [[televisione]] e le parabole di [[Sky]] presenti nella città assediata, in modo da togliere ai cittadini rinchiusi ogni possibilità di svago.
* Faceva allestire [[Manuali:Depredare i rinfreschi|ricchi banchetti]] sotto le mura, e tramite grandi ventilatori diffondeva il profumino delle succulente pietanze in modo da far venire l'acquolina in bocca ai difensori.
* Dava una granatina a tutti i suoi soldati e ordinava loro di succhiarla il più rumorosamente possibile ed emettendo [[Orgasmo|versi di piacere]]. Questa mossa era decisiva poichè fiaccava le resistenze dei difensori, i quali stravolti da [[fame]] e [[sete]] capitolavano.
[[Immagine:Incendio2.jpg|thumb|300px|Se siete assediati e le vostre mura vanno a fuoco, non sarebbe una cattiva idea spegnere l'incendio.]]
Quando tutti i tentativi di trattativa fallivano, l'esercito assediante si vedeva costretto a prendere la fortezza con la forza.<br />Prima di giungere a questo punto però gli opposti schieramenti ci pensavano su un bel po', perché il fatto di sbudellarsi a vicenda aveva i suoi svantaggi: in primo luogo, c'era il rischio di [[Morte|farsi molto male]], e poi secondo l'[[Forum|ordinamento giuridico medioevale]] conquistare una fortezza con la forza era differente dall'ottenerla per resa degli assediati.<br />Non a caso '''Guido da Albereto''' è rimasto celebre per l'ultimatum lanciato nel 1283 agli abitanti di una cittadella sotto assedio:
{{quote|Consegnatevi a noi e potrete andare incolumi, se invece non accettate e sarete presi con la forza vi impiccheremo tutti senza misericordia, ciuleremo le vostre mogli, righeremo le fiancate delle vostre auto e metteremo i nostri culi sui vostri divani.|}}

Ecco un elenco di metodi e armi più o meno efficaci per introdursi in una fortificazione nemica:

=== Il fuoco ===

Un assedio non poteva considerarsi tale se non veniva utilizzato il '''fuoco'''.<br />Solitamente gli assedianti appiccavano il [[fuoco]] nei punti più deboli della fortificazione oppure bombardavano il nemico di dardi incendiari.<br />In ogni caso i difensori rispondevano componendo il 115. Subito accorrevano i [[Pompiere|pompieri]] che spegnevano l'incendio e facevano una bella lavata di capo ai colpevoli: molti assedi in epoca medievale furono infatti interrotti perché i condottieri vennero arrestati con l'accusa di incendio doloso.<br />A ogni modo, anche quando riuscivano ad appiccare un incendio, non sempre gli assedianti riuscivano a conquistare una fortezza. Anzi, c'è da dire che il più delle volte il fuoco divorava tutto e l'esercito assediante, che aveva sputato sangue per mesi con la speranza di saccheggiare una città piena di ricchezze, restava con un pugno di mosche in mano e con la [[Beffa|vaga impressione di averlo preso in culo]].

=== L'ariete ===
[[Immagine:Ariete.jpg|300px|thumb|Vi sconsigliamo caldamente di usare questo ariete per sfondare le entrate nemiche.]]
L''''ariete''' non era altro che una grossa trave che veniva fatta cozzare contro le mura nemiche per aprire breccie o sfondare le porte. Deve il nome al [[Oroscopo|segno zodiacale]] del suo inventore.<br />Per imprimere all'arma la forza sufficiente venivano impiegati numerosi soldati, che solitamente venivano scelti dal capo tramite il democratico criterio dell'"''Adesso chiamo quello che mi sta più antipatico''".<br />Questi derelitti avevano il compito di correre sorreggendo la trave e di schiantarsi assieme a essa contro il bersaglio predefinito. Ma il pericolo di giocarsi la dentatura o di lussarsi le spalle era il male minore: dagli spalti della fortezza c'erano anche frombolieri, arcieri e balestrieri che tiravano tutto quel che avevano sotto mano e non dovevano neanche far la fatica di mirare.<br />Insomma, si può dire che i portatori dell'ariete fossero i [[Capro espiatorio|capri espiatori]] della situazione <ref>Freddura</ref>.<br />Se i difensori erano particolarmente furbi (o [[bastardo|bastardi]], decidete voi) mettevano in atto anche un simpatico scherzetto: quando vedevano che l'ariete aveva preso la rincorsa giusta e non si poteva fermare in tempo, aprivano di colpo il portone, col risultato che gli uomini dell'ariete ciccavano il colpo e caracollavano come pere marce all'interno della fortezza. A questo punto i difensori chiudevano lesti l'entrata e massacravano allegramente gli assedianti in trappola, senza dar loro neppure il tempo di capire di aver appena fatto un'abominevole [[figura di merda]].

=== La scalata delle mura ===

Tra i tanti modi per conquistare una fortezza, la '''scalata delle mura''' era il metodo più semplice, diretto e [[Coglione|stupido]], e proprio per quest'ultimo motivo era il preferito di tutti i condottieri del medioevo.<br />Tale strategia prevedeva che gli assedianti riuscissero tramite delle scale o degli argani ad arrampicarsi sulle mura nemiche, a farsi largo a suon di mazzate tra le difese nemiche, a conquistare gli spalti della fortificazione e successivamente ad aprire le entrate al resto delle truppe.<br />In realtà, salire una scala brandendo spada e scudo, e schivando la fitta pioggia di frecce e pietre non era il massimo della semplicità. Inoltre anche se si era così fortunati da raggiungere la cima delle mura, rimanevano sempre da affrontare i difensori che, armati di lunghe picche, attendevano quel momento per rovesciare la scala o per infilzare come spiedini gli invasori.

=== Il tunnel ===
[[Immagine:Tunnel.jpg|thumb|300px|Un tunnel.]]
Quando le condizioni del terreno lo permettevano e i soldati non avevano paura di rovinarsi le unghie con la terra, l'esercito assediante ricorreva alla costruzione di '''tunnel'''. Questi cunicoli venivano riempiti di mentos e [[coca cola]] per far saltare le fondamenta della fortezza.<br />Altre volte gli assedianti grazie ai tunnel riuscivano a introdursi nel sistema fogniario nemico e ne approfittavano per intasare tutti i cessi: di solito questa mossa si rivelava vincente perché i difensori, costretti a convivere con i [[Puzza|miasmi]] dei loro [[merda|scarti intestinali]], preferivano arrendersi e rischiare di venir impiccati che respirare ancora il fragrante olezzo.

=== Le torri mobili ===

Le '''torri mobili''' erano macchine da guerra costruite dagli ingegneri in modo da essere più alte delle mura della città assediata.<br />Venire a conoscenza delle dimensioni delle mura era un particolare importantissimo, per cui gli assedianti inviavano in avanscoperta dei soldati, solitamente novelli geometri in periodo di praticantato, armati di righello e bloc-notes. Inutile aggiungere che questi disgraziati venivano falciati senza pietà dalle frecce dei difensori, e che toccava inviare nuovi soldati: questo spiega inoltre come mai il mestiere di [[geometra]] sia ancor oggi uno dei più infidi e odiati.<br />Per la legge dei grandi numeri, prima o poi uno degli esploratori riusciva a tornare all'accampamento con l'altezza esatta delle mura: a questo punto veniva costruita in fretta e furia una torre mobile di legno così squadrata e massiccia che al confronto la [[Fiat Duna]] sembra una bella auto.<br />L'unico svantaggio delle torri era che essendo così ingombranti non trovavano mai posto per il parcheggio, e così gli ingegneri erano costretti a metterle in seconda fila: '''Roberto il Guiscardo''' fu multato per questo motivo nel 1071 mentre assediava la città di [[Palermo]].

== L'assedio dal punto di vista dei difensori ==
[[Immagine:Muro.jpg|thumb|320px|Un [[prode]] assaltatore esulta dopo aver raggiunto la sommità delle mura.<br />Non sa che di lì a qualche secondo verrà fatto a pezzi dagli inferociti difensori, che già lo aspettano dall'altra parte.]]
I difensori erano guidati da un '''castellano''' o comunque da un uomo di esperienza che guidava le operazioni di resistenza. Un castellano coi fiocchi doveva sempre:

* Convocare i [[Renzo Piano|migliori progettisti]] di fortificazioni e costringerli a rinforzare le barricate. Dopo che avevano finito il lavoro, il castellano doveva ucciderli affinchè non spifferassero in giro i punti deboli della fortezza. Inoltre con questa soluzione [[Tirchio|non c'era neppure bisogno di pagarli]].
* Controllare le condizioni di palizzate e mura. Se erano danneggiate doveva subito far "tappare" la breccia con [[Lego|mezzi d'emergenza]] e telefonare alla compagnia di assicurazione nella speranza di ottenere un indennizzo.
* Assicurarsi di avere una dispensa e un'armeria rifornite e un pozzo in buone condizioni. Se i viveri scarseggiavano, doveva convincere con l'inganno i contadini a entrare portando con loro cibo e prodotti da vendere. Una volta depredati dei loro averi, i contadini venivano spediti fuori a calci in culo perchè la fortezza non poteva permettersi di sfamare anche delle persone che non combattevano <ref>Tsè! 'Sti debosciati!</ref>.
* Infondere fiducia e voglia di combattere nella popolazione e nella truppa.<br />Un vero castellano ripeteva sempre: "''Vedrete che i rinforzi arriveranno a giorni, noi dobbiamo solo resistere e poi potremmo mangiare quanto ci pare!''" anche se la città era assediata da quindici anni, i rinforzi non erano neanche stati chiamati e i viveri erano così pochi che ormai l'unica cosa rimasta da mangiare erano i lacci delle scarpe.
* Se la fame era insopportabile, autorizzare i cittadini sfiancati a cibarsi dei cadaveri. Ci sono tuttavia delle eccezioni: a [[Vicenza]] le condizioni di emergenza spinsero la folla a divorare [[gatto|gatti]], mentre durante l'Assedio di [[Stalin|Stalingrado]] del [[1942]] i russi asserragliati nella città fecero un banchetto a base di [[Bambino|bambini]] <ref>del resto cosa si può pretendere da dei comunisti?</ref>.
* Punire in modo esemplare ei difensori che si erano lasciati corrompere dagli assedianti e avevano tentato di aprirgli le porte. Nel Medioevo i traditori venivano lasciati legati in balia delle [[capra|capre]], che liofilizzavano il malcapitato a forza di leccargli i piedi.

Ecco di seguito elencate alcune contromisure adottate dai difensori durante gli assedi:

=== Il fossato ===

In alcuni casi le città fortificate erano circondate da un '''fossato''', che aveva il duplice scopo di rallentare l'avanzata degli invasori e di far schiattare d'invidia le fortezze confinanti che ne erano prive.<br />A seconda del livello di sadismo dei difensori, il fossato poteva contenere acqua, tagliole nascoste, paletti acuminati, acido muriatico, cibo avanzato dall'ultima puntata della [[Prova del cuoco]], piante orticanti, [[colla vinilica]], coccodrilli, mine, [[Aids|siringhe infette]] e sabbie mobili.<br />C'era da temere anche quando si presentava sgombro e inoffensivo, perchè era molto probabile che quelle carogne degli assediati avessero cosparso il fondo del fossato di [[Petrolio|sostanze infiammabili]] e aspettassero solo che si riempisse di soldati nemici per appiccare il fuoco con le frecce incendiarie, trasformando così la tentata scalata in un suggestivo e affascinante [[Manuali:Suonare la chitarra attorno ai falò|falò]] umano.

=== Olio bollente ===
[[immagine:OLIO CATEGORIA.jpg|300px|thumb|Che arma terribile!]]
Quei burloni degli assediati si dilettavano talvolta a bollire grandi quantità di '''olio''' in un pentolone e, una volta che questo raggiungeva una [[Eufemismo|temperatura piacevolmente tiepida]], a lanciare il liquido sugli assaltatori intenti a scalare le mura.<br />Il gentile omaggio rendeva gli assedianti [[ma anche no|colmi di graditudine]], e infatti chi veniva colpito dal liquido rovente manifestava la sua gratitudine con <s>urla strazianti e rantoli di agonia</s> preghiere e risate.<br />In epoca medievale l'olio era però considerato un lusso da centellinare con parsimonia, e pertanto era frequente che le [[Giovane casalinga|massaie]] e i [[Beppe Bigazzi|critici gastronomici rompicoglioni]] impedissero il suo uso in chiave bellica: in questi casi i soldati lanciavano dagli spalti [[acqua]] bollente, [[sabbia]] bollente, escrementi, carbone, pece, pannolini usati, cd di [[Gigi D'Alessio]] e altre sostanze che provocavano ustioni, dolore e giramento di balle.

=== La fuga ===

Quando ormai non c'era più speranza di resistere all'assedio, ai difensori non restava che tentare la '''fuga'''.<br />Neppure la resa infatti garantiva agli assediati di aver salva la vita, visto che molto spesso l'esercito invasore voleva giustamente rifarsi delle perdite subite: ad esempio, i [[Turchia|turchi]] che nel 1571 conquistarono '''Famagosta''' dopo una sanguinosa e spossante resistenza premiarono il comandante nemico '''Marcantonio Bragadin''' tagliandogli naso, orecchie e sopracciglia, fregandogli la carta di credito e scuoiandolo vivo.<br />Per evitare spiacevoli inconvenienti del genere i castellani tagliavano la corda calandosi dalle mura di notte, costruendo dei tunnel e affiggendo sul portone dei messaggi depistanti del tipo "''Chiuso per ferie''" e "''Torno subito''".<br />C'erano anche casi in cui gli assedianti vittoriosi promettevano di risparmiare le truppe e di voler esclusivamente la testa del comandante della fortezza. Se il castellano era furbo correva ai ripari convincendo il [[Rambo|soldato più gonzo della guarnigione]] a scambiarsi i vestiti con lui, dopodichè lo tramortiva alle spalle, lo imbagliava e lo consegnava al nemico spacciandolo per il vero comandante.

== Assedi di cui non frega niente a nessuno ==

* [[Guerra di Troia|Assedio di Troia]]
* [[Crociate|Assedio di Gerusalemme]]
* [[Assedio di Malta]]
* [[Assedio di Famagosta]]
* [[Milan]] - [[Ancona]] 0-0, girone d'andata della stagione 1967-68. I rossoneri assediarono l'area avversaria per novanta minuti ma non riuscirono a segnare.

== Note ==
{{legginote}}
<references/>
[[Categoria:Guerra]]
[[Categoria:Storia]]
----
ERCOLE

{{nota disambigua|quel figaccione di Kevin Sorbo|Hercules}}


[[Immagine:Cinese muscoloso.jpg|thumb|300px|Ercole in tutta la sua dirompente potenza muscolare.]]
{{Cit|Amore, ma che cazzo dai da mangiare a nostro figlio?|Anfitrione su Ercole neonato che strozza serpenti a mani nude}}

{{Cit|Dilettante.|[[Rocco Siffredi]] su Ercole e la sua notte d'amore con le cinquanta figlie di re Tespio}}

'''Ercole''' (dal [[Lingua greca|greco antico]] Ἡρακλῆς, cioè "''Colui che spezza il tonno senza bisogno del grissino''") è un eroe della mitologia greca, nonché santo protettore dei culturisti e degli steroidi.<br />Secondo la leggenda Ercole, conosciuto anche come ''Er Cole'' (in [[Roma|romano]]) e ''Her[[Culo|cule]]'' (in [[Francia|francese]]), era dotato di forza sovrumana, un [[Giuliano Ferrara|corpo statuario]] e una parlantina sciolta: queste qualità gli permisero di vendere inutili enciclopedie britanniche in edizione rilegata a tutte le casalinghe della Tessaglia.<br />È altresì noto per le sue mirabolanti imprese, una su tutte l'aver posato completamente nudo per il [[calendario]] di '''Max''': i provocanti scatti sono stati pubblicati sotto il nome di '''Le dodici fatiche di Ercole''' e hanno suscitato enorme scalpore nella Magna [[Grecia]].

== Nascita e gioventù ==
[[Immagine:Hercule Poirot.jpg|thumb|300px|[[Hercule Poirot|Ercole]] a sedici anni.<br />Nonostante quel che si dice in giro, l'eroe greco amava risolvere i problemi con l'astuzia e non con la forza bruta.]]
[[Immagine:Finlayampless.jpg|300px|thumb|Ercole impegnato nella titanica lotta contro il Toro di Creta.]]
[[Immagine:Cornuto111.jpg|300px|thumb|La cerva di Cerinea.]]

== Prime imprese: Ercole entra nel mondo del lavoro ==

== Le dodici fatiche di Ercole: il nostro eroe alle prese con gli straordinari ==

{{dialogo|Euristeo|La tua prossima missione, Ercole, sarà uccidere il Toro di Creta!|Ercole|Un toro fatto in creta? Ma allora non è una missione difficile, basterà un pugno ben assestato per mandare quel vitello in frantumi!|Euristeo|Non hai capito un cazzo, Ercole, ma chissà perchè la cosa non mi sorprende!<br />Creta è un'isola nel Mar Egeo, e tu devi recarti là per eliminare il toro che da tempo terrorizza la popolazione.|Ercole|Ok, ok. Basta dirle con cortesia le cose.|}}

E facendo la faccia da offeso Ercole uscì dalla stanza.

== Morte ==

Versione attuale delle 00:50, 14 apr 2016

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  • Dimostrazione che ? e ? sono la stessa persona
  • Giorgia Meloni
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