Orson Welles: differenze tra le versioni

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Nel 1937 decise di dirigere un musical di nome Cradle Will Rock, politicamente schierato: il musical parlava dei diritti dei lavoratori sfruttati, necessità di salari minimi, razzismo, politici voltagabbana pieni di soldi che pensano solo alla poltrona e burocrazia scadente. Era avanti di molti anni o non è mai cambiato nulla? Qualcuno mi confermi solo la prima domanda, vi prego. Comunque, l'opera, scritta peraltro da un omosessuale nero reduce di guerra vegano in sedia a rotelle, aveva tutti i motivi per essere scomoda e quindi il governo inviò delle guardie armate a impedirne la rappresentazione, ma Welles propose la sua panza come teatro facendo recitare solo il drammaturgo. Fu un fiasco ovviamente, ma Welles convinse tutti negli anni che il pubblico si unì alla musica e tutte le ragazze lanciarono gli indumenti intimi addosso al grande regista di quel capolavoro. Oltretutto convinse anche Tim Robbins a fare un film su questo fatto, chiedendo inizialmente di fare interpretare lui stesso da Rupert Everett. Sticazzi.
Nel 1937 decise di dirigere un musical di nome Cradle Will Rock, politicamente schierato: il musical parlava dei diritti dei lavoratori sfruttati, necessità di salari minimi, razzismo, politici voltagabbana pieni di soldi che pensano solo alla poltrona e burocrazia scadente. Era avanti di molti anni o non è mai cambiato nulla? Qualcuno mi confermi solo la prima domanda, vi prego. Comunque, l'opera, scritta peraltro da un omosessuale nero reduce di guerra vegano in sedia a rotelle, aveva tutti i motivi per essere scomoda e quindi il governo inviò delle guardie armate a impedirne la rappresentazione, ma Welles propose la sua panza come teatro facendo recitare solo il drammaturgo. Fu un fiasco ovviamente, ma Welles convinse tutti negli anni che il pubblico si unì alla musica e tutte le ragazze lanciarono gli indumenti intimi addosso al grande regista di quel capolavoro. Oltretutto convinse anche Tim Robbins a fare un film su questo fatto, chiedendo inizialmente di fare interpretare lui stesso da Rupert Everett. Sticazzi.


'''TIROCINIO PRESSO RADIO MARIA E I MARZIANI'''
=== Lo scoop dello sbarco in USA degli Alieni Comunisti ===
Diventato, a metà dei '30, attore radiofonico, il giovane Welles, proprio per via della vena naturale nei [[bimbominkia|ragazzi]] di combinare terribili scherzi, decise di prepararne uno del quale [[nessuno]] si sarebbe dimenticato.


Per portare avanti quella che oltre alla sua carriera era la sua passione, Welles si indebitò più di Gianluca Vacchi ma come quest'ultimo si guardò bene dal farlo sapere, e portò avanti una carriera di conduttore e narratore radiofonico per comprarsi tabacco da pipa e ostriche. Gliene fregava talmente poco di questo lavoro che si presentava in ritardo, ubriachissimo e con le braghe calate, utilizzando un'ambulanza da lui comprata per evitare il traffico (che capo) e intossicava tutti in sala col fumo, ma una volta piazzato davanti al microfono non ce n'era per nessuno: rubava la scena ad ogni inteprete pure se era Marlon Brando, utilizzava la voce passando dal Basso al Soprano affinando una carriera di Opera che mai porterà avanti e preparava anche (solo per lui) dei Ravioli ricotta e spinaci buonissimi. Il tutto mentre si bombava l'assistente di sala di turno. La classe non è acqua. La sera del 30 Ottobre 1938 Welles entrò in studio, ma siccome 6 ore prima era andato a fare uno dei suoi aperitivi con gli amici Joseph Cotten e Agnes Moorhead, era talmente storto e sbronzo che si dimenticò sia il materiale al bar che effettivamente quello che doveva dire. In preda al panico di fare l'ennesima figura di merda e a 10 minuti dalla messa in onda, si recò al cesso perchè diciamolo, al cesso tutti ragionano meglio. Mentre stava per pulirsi il culo notò che la forma del suo stronzo ricordava moltissimo la copertina di La Guerra dei Mondi di H.G. Wells, dove un ufo con tre zampe distrugge un palazzo mentre i cittadini fuggono terrorizzati.
Ricordandosi delle sue origini mezzo [[alieni|aliene]], chiamò alcuni compari di Ork con la scusa di una scampagnata e, mentre questi cercavano qualche esemplare di [[donna|giovane terrestre femmina]] per sollazzarsi (anche perché nello [[spazio]] è da sempre circolata la voce che ''le ragazze della Terra sono facili''), lui diede l'annuncio che degli alieni, per giunta [[alieni comunisti|comunisti]], avevano invaso il [[Minnesoreta]] e avevano intenzione di prendersi il resto degli [[Stati Uniti|States]] entro sera per poi giocarseli uno dopo l'altro a [[Ciccio Valenti|poker]].


Welles si procurò quindi una copia del libro, che in stazione radio usavano come rialzo per una poltrona che oscillava, e iniziò a leggere come se fosse un annuncio radio,  ancora ubriaco. Poi, salvato il salvabile, tornò a casa e si mise a dormire.
Mentre cominciava a diffondersi il panico tra la popolazione, un giornalista [[ubriaco]]ne che lavorava in un'emittente concorrente, dopo che aveva sentito la notizia dalla radio del [[bar]] in cui si stava facendo il diciottesismo [[alcool|cichetto]] della giornata, tornando barcollante verso la sua auto, scambiò a causa della vista doppia i fari della sua Oldsmobile, lasciati ''sbadatamente'' accesi, per gli occhi di un [[Giuliano Ferrara|mostro gigantesco]] e diede l'allarme, giustificando la sua balbuzie da ubriacone con la [[scusa]] d'essere impaurito.


Il giorno dopo Orson Welles era l'uomo più famoso del mondo, perchè tutti, per un motivo o per un altro, avevano creduto che l'emergenza fosse reale e persino Hitler in Germania pensò bene di contattare i suoi amici Grigi dalla Luna per capire se loro centrassero qualcosa in questo. Suicidi di massa, danni incalcolabili a infrastrutture e mezzi pubblici, invasione della Polonia e ingresso di mia suocera a casa mia a parte, l'evento diede lustro alla carriera di un ancora giovane Welles che divenne celebrato universalmente come un genio e artista della comunicazione e lui, ancora reduce dalla sbronza, per l'unica volta nella sua vita fu umile e sincero,  ammettendo che non fu una cosa premeditata e non cavalcando minimamente la cosa. Effettivamente poteva diventare miliardario cavalcando tutta la vita questa cosa, ma rifiutò per dedicarsi all'arte e la sperimentazione.
Così, come fu confermata la notizia dal notiziario della stazione concorrente, si scatenò l'[[Apocalisse]]. Gruppi di [[emo]], all'epoca chiamati [[esistenzialismo|esistenzialisti]], organizzarono seduta stante [[suicidio di massa|suicidi di massa]] a cui parteciparono molti onesti cittadini ignari. I [[polizia|poliziotti]] cominciarono a rubare e i [[ladro|ladri]] a dar loro la caccia.


Come gli alieni seppero, grazie al fatto che il vanto dello scherzo fatto a una [[gnocca|giovane e carina]] [[segretaria]] fosse stato captato dalle orecchie direzionali di [[Spock|uno di loro]], che Orson li aveva usati come meglio credeva per i suoi [[cacata|sinistri scopi]], decisero di vendicarsi di lui: chiarito l'[[equivoco]], gli extraterrestri diedero pariglia ad Orson abbandonando la Terra sul più bello, lasciando però un povero [[idiota]], lo [[scemo del villaggio]] di Ork, tale [[Mork]], obbligando il burlone ormai scoperto a prendersene cura, pena la [[vendetta]] dei cittadini americani abbindolati. Il rapporto d'amore e odio tra Welles e il suo protetto ispirò successivamente una nota serie televisiva (vedi [[Orson Welles#Mork. 26 Mindy|sotto]]).


=== Il regista ===
=== Il regista ===

Versione delle 09:23, 31 ott 2023

« Per quello che ho fatto meritavo la galera, e invece sono finito a Hollywood! »
(Orson Welles sul suo passato di pusher delle star)


Orson George Welles, all'anagrafe Orso Giorgio Pozzi (Marte, inizio dei tempi - Hollywood, troppo presto) è stato un attore, sceneggiatore, produttore, ciccione, prestigiatore, torero, pittore, scenografo, costumista, conduttore radiofonico, politico, politologo, paleontologo, archeologo, marziano, cavaliere, giornalista, spia tedesca, scultore, pluri-marito, intervistato, documentarista, presentatore televisivo, seduttore, cattivo di James Bond, interprete mancato di Dart Fener, Vito Corleone e Barone Harkonnen, astrologo, astronomo, astropate, astronauta, astro, pianeta, satellite, stella, nana bianca e buco nero, specializzato sopratutto in questo campo grazie al suo noto appetito.

Pare anche che abbia diretto una manciata di film ritenuti straordinari e imprescindibili della cultura e dell'arte novecentesca, ma finchè questa diceria non sarà confermata dai Ferragnez io mi astengo dal ritenerla attendibile.

Ritratto del genio da giovane

Orson Welles all'epoca de "La signora di Shangai".

Orson Welles, secondo le testimonianze, fu trovato neonato dai suoi genitori adottivi, Jonathan e Martha Welles, in una capsula atterrata vicino alla loro fattoria. All'inizio sembrava un bambino normalissimo, poi verso i tre anni di età, dopo essere sparito per un mese, venne trovato ad allestire nel fienile una riduzione dell'Enrico IV di Sheakespeare schiavizzando i bambini delle fattorie vicine per usarli come tecnici e scenografi, mentre lui dirigeva tutti gli attori (ovvero lui stesso interpretando 78 ruoli diversi). La rappresentazione fu un successo e venne riproposta per i successivi 5 mesi in una tournèe per tutta la contea, permettendogli di tenere da parte sufficiente denaro per produrre altri 8 spettacoli.

All'età di 7 anni era già apparso due volte sulla copertina del Time, girato 18 documentari, allestito 57 spettacoli, aveva conosciuto casualmente Winston Churchill, Franklin Delano Roosevelt, Adolf Hitler, Giuseppe Stalin e Paperon dè Paperoni e compiuto numerosi viaggi in Cina, Russia, Costa d'Avorio, Tropico del Cancro e Plutone, reclamandone la proprietà duellando con degli alieni a colpi di sigari laser.

Purtroppo però, prima che il giovane e promettente Orson stesse per realizzare il suo destino di grande genio dell'arte (e siccome tutti i suoi film cominciano con la morte di qualcuno che crea un effetto farfalla) i genitori perirono entrambi investiti da un'auto guidata da un misterioso attentatore, dentro un ristorante in centro. La polizia archiviò il caso come "auto-suicidio" e andò a farsi un mocaccino. Welles dedicherà tutta la vita a inseguire l'assassino in tutti i ristoranti del mondo, pagando caro il prezzo della vendetta.

Carriera

Orson Welles, alla morte dei genitori, fece la cosa più sensata che si può fare quando a 13 anni perdi le figure che ti avrebbero insegnato il possibile sulla vita: lutto per 14 ore circa, dopodichè racimolati i soldi dell'eredità viaggiò in Europa, per vagabondare su un carretto trainato da un asino e guadagnarsi da vivere vendendo dipinti ad olio (in realtà poster stampati con sopra schiantato gel per capelli misto ad albume d'uovo). Sembra il sogno di uno studente dell'Artistico. In realtà si tratta probabilmente della prima grossa panzana da lui narrata che leggerete in questa biografia. Egli si ritrovò quindi a Dublino senza un euro, poichè l'asino una notte si era portato via tutto, a parte i poster con l'uovo, scappando ai Tropici e vivendo di rendita fino a 102 anni.

Welles, dicevamo, si ritrovò quindi davanti al Gate Theatre di Dublino e si ricordò, tra le mille cose che sapeva fare benissimo, che era anche un attore, e mica tu, direttore del teatro la cui immagine nella fotografia della Storia è già sfocata, vuoi negare al più grande attore/rapper/fisico di sempre di realizzare il proprio destino?

Welles, senza manco un curriculum e conciato da barbone, ma dotato di tanta energia e determinazione, iniziò quindi a recitarvi da protagonista in qualunque spettacolo per 4 anni spaziando da Sheakespeare a Brecht, fino a riproposizioni di Albanese e Aldo, Giovanni e Giacomo. Sembra l'esatto opposto di come funziona in Italia, cioè che dopo che hai fatto una valanga di roba ed esperienza, a meno che non lecchi i culi giusti, non vai comunque da nessuna parte e a quel punto è meglio arenarsi su una spiaggia con le balene.

Welles ritornò negli USA ricco come un petroliere arabo e con un bagaglio che manco Vittorio Gassman, e iniziò una collaborazione a teatro con John Houseman, un tale che vendeva pentole a pressione con l'hobby del teatro elisabettiano. Forte del fatto che aveva appena 19 anni, Welles mise sul piatto tutte le proprie migliori idee per rendere opere noiosissime e riviste da secoli come fresche e innovative: trasformò il Giulio Cesare di Sheakespeare in un dramma politico di denuncia ambientato nel Ventennio Fascista, cosa che tutti fanno tutt'ora con qualunque altra opera, il Macbeth di Sheakespeare in una favola vodoo con un cast di soli neri (la Disney oggi lo avrebbe assunto con contratto a vita) e il Faust di Marlowe in uno spettacolo di luci e effetti speciali molto realistici, facendo interpretare il protagonista a G.G. Allin.

Nel 1937 decise di dirigere un musical di nome Cradle Will Rock, politicamente schierato: il musical parlava dei diritti dei lavoratori sfruttati, necessità di salari minimi, razzismo, politici voltagabbana pieni di soldi che pensano solo alla poltrona e burocrazia scadente. Era avanti di molti anni o non è mai cambiato nulla? Qualcuno mi confermi solo la prima domanda, vi prego. Comunque, l'opera, scritta peraltro da un omosessuale nero reduce di guerra vegano in sedia a rotelle, aveva tutti i motivi per essere scomoda e quindi il governo inviò delle guardie armate a impedirne la rappresentazione, ma Welles propose la sua panza come teatro facendo recitare solo il drammaturgo. Fu un fiasco ovviamente, ma Welles convinse tutti negli anni che il pubblico si unì alla musica e tutte le ragazze lanciarono gli indumenti intimi addosso al grande regista di quel capolavoro. Oltretutto convinse anche Tim Robbins a fare un film su questo fatto, chiedendo inizialmente di fare interpretare lui stesso da Rupert Everett. Sticazzi.

TIROCINIO PRESSO RADIO MARIA E I MARZIANI

Per portare avanti quella che oltre alla sua carriera era la sua passione, Welles si indebitò più di Gianluca Vacchi ma come quest'ultimo si guardò bene dal farlo sapere, e portò avanti una carriera di conduttore e narratore radiofonico per comprarsi tabacco da pipa e ostriche. Gliene fregava talmente poco di questo lavoro che si presentava in ritardo, ubriachissimo e con le braghe calate, utilizzando un'ambulanza da lui comprata per evitare il traffico (che capo) e intossicava tutti in sala col fumo, ma una volta piazzato davanti al microfono non ce n'era per nessuno: rubava la scena ad ogni inteprete pure se era Marlon Brando, utilizzava la voce passando dal Basso al Soprano affinando una carriera di Opera che mai porterà avanti e preparava anche (solo per lui) dei Ravioli ricotta e spinaci buonissimi. Il tutto mentre si bombava l'assistente di sala di turno. La classe non è acqua. La sera del 30 Ottobre 1938 Welles entrò in studio, ma siccome 6 ore prima era andato a fare uno dei suoi aperitivi con gli amici Joseph Cotten e Agnes Moorhead, era talmente storto e sbronzo che si dimenticò sia il materiale al bar che effettivamente quello che doveva dire. In preda al panico di fare l'ennesima figura di merda e a 10 minuti dalla messa in onda, si recò al cesso perchè diciamolo, al cesso tutti ragionano meglio. Mentre stava per pulirsi il culo notò che la forma del suo stronzo ricordava moltissimo la copertina di La Guerra dei Mondi di H.G. Wells, dove un ufo con tre zampe distrugge un palazzo mentre i cittadini fuggono terrorizzati.

Welles si procurò quindi una copia del libro, che in stazione radio usavano come rialzo per una poltrona che oscillava, e iniziò a leggere come se fosse un annuncio radio,  ancora ubriaco. Poi, salvato il salvabile, tornò a casa e si mise a dormire.

Il giorno dopo Orson Welles era l'uomo più famoso del mondo, perchè tutti, per un motivo o per un altro, avevano creduto che l'emergenza fosse reale e persino Hitler in Germania pensò bene di contattare i suoi amici Grigi dalla Luna per capire se loro centrassero qualcosa in questo. Suicidi di massa, danni incalcolabili a infrastrutture e mezzi pubblici, invasione della Polonia e ingresso di mia suocera a casa mia a parte, l'evento diede lustro alla carriera di un ancora giovane Welles che divenne celebrato universalmente come un genio e artista della comunicazione e lui, ancora reduce dalla sbronza, per l'unica volta nella sua vita fu umile e sincero,  ammettendo che non fu una cosa premeditata e non cavalcando minimamente la cosa. Effettivamente poteva diventare miliardario cavalcando tutta la vita questa cosa, ma rifiutò per dedicarsi all'arte e la sperimentazione.


Il regista

La rara locandina originale di "Quarto Potere" prima della censura su ordine del MOIGE.

Come già accennato, il giovane Welles era grande appassionato di teatro e dedicò molte delle sue energie di esordiente del settore nell'allestire versioni originali di classici come Mirandolina, bella topolina di Carlo Goldoni e Re Lear 2: la rivincita del Matto di Sceichspir. La critica rimase sbalordita di fronte al talento di questo enfant prodige. Nel frattempo la compagnia teatrale di Welles cominciò a girare il mondo: son diventati proverbiali gli sfraceli che ci furono in Giappocina durante la prima della commedia partenopea "A uallera e' Zi' Rafele", tradotta in americano dal celebre librettista Fabrizio De André. Ma la parentesi teatrale è solo un prologo a quella, ben più ampia, dell'attività di regista.
Amante del genere horror, Orson decise di ricavare dall'orrida vicenda umana di Berlusconi un film di genere che trattasse d'un magnate vampiro che arrivava a dominare il mondo. Fu così che nacque "Quarto Potere", conosciuto internazionalmente anche come "Cittadino Cane" perché, nelle scene più terrificanti, si può assistere alla trasformazione del cittadino medio in uno squallido vigilante che è autorizzato a farsi giustizia da sé e chi fa da sé fa per tre (cioè, ne ammazza tre, tra romeni e maghrebini, col beneplacito del governo), nonché al ritorno della legge del più forte, in quanto, in un mondo sempre più desolato e precario, solo i prepotenti (solitamente con la tessera del partito) possono ottenere uno dei rari e risicati posti fissi disponibili in campo lavorativo. Scritturato dalla Metro-Goldwyn-Mayer-Growl cominciò a girare.

In poche parole, ecco la trama della piccola pel... ehm, pellicola:

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

Nelle notti senza luna vaga alla ricerca di voti un pipistrello residente in un'oscura magione in quel di Transilvarcore. Deciso a prendere possesso del mondo per poter succhiare a tutti quanti il cosidetto secondo sangue, il malefico Silvio si traveste da affarista, si fa amicizie nel partito che conta di più e comincia a creare una setta, grazie alle sue televisioni, che vampirizzano il (presumibilmente già scarso) cervello dello spettatore, portandolo dalla sua parte.

Più malefico di Hitler e del Dottor Mabuse messi insieme, quando gli amici (degli amici) hanno dei problemi con la giustizia è già pronto per trasformarsi nel terrrrrrribile Forza Silvio, più tardi conosciuto anche come Meno-male-che-Sivlio-c'è. Nonostante il temerario cacciatore di vampiri Romano Van Helsing cerchi in tutte le maniere di sconfiggerlo, aprendo anche una scuola per la cattura del vampiro, il Piantala col Dargli Sangue, con diversi adepti destinati a futura e luminosa carriera, i lobotomizzati continuano ad aumentare e il vampiro riesce alfine a vincere le elezioni. Qui il film raggiunge il culmine dell'orrido: la scena finale, riportata anche nella censuratissima locandina, vede Silvio presiedere il Congresso degli Stati Uniti, pronto a dare l'annuncio del dominio definitivo sul pianeta.

La trama è finita, leggete in pace.


Il film suscitò viva impressione tra il pubblico, per le scene cruente (specialmente l'ardito e incalzante montaggio alternato in cui si vede il vampiro promettere il taglio delle tasse accompagnarsi a scene di lunghe file in banca di gente che va a donare) e sconvolgenti (gli zoom sulla dentatura a 360° provocarono un dibattito passato alla storia tra Enrico Ghezzi e Mereghetti). Il regista fu perseguitato dai legali del magnate, costringendo il povero Orson a fuggire in Bulgaria, da dove fu a sua volta espulso per evidente conflitto di interessi tra diktat.

Sia pur in ristrettezze economiche, il giovane regista, che nel film aveva svolto anche il ruolo di attore interpetrando, per via della sua non indifferente mole, Giuliano Ferrara, riuscì a girare altri film minori, sia pur per motivi alimentari. Eccone un elenco il più possibile esaustivo (non si tiene conto di co-regie, regie in seconda unità, co-regie di co-regie in seconda unità eccetera):

E mo' se famo er quinto

Seguito poco ispirato di Quarto Potere, girato solamente per inseguire (inutilmente) il successo di cassetta. L'unica cosa che Welles ottenne fu un inasprimento delle azioni legali contro di lui.

Ponderi tu quello che pondero io?

Variante del solito tema della conquista del mondo, questa volta da parte di due cavie da laboratorio. Qui Welles interpreta l'intellettuale e malefico Prof., mentre Mr. Lui interpreta l'idiota assistente Mignolo. Ad ogni loro tentativo di conquistare il mondo corrisponde una sonora mazziata.

L'orgoglio dei Berluscons

Prodotto dalla televisione pubblica dello Spagnogallo, questo sceneggiato, versione drammatica e soapoperistica della vicenda umana della famigghia Berlusconi, fu un inaspettato successo [1] nonostante fosse stato girato in fretta e ancora una volta per motivi alimentari. Motivi ben validi: Welles ormai pesava 138 kg e 3 etti e non bastavano tutte le tapas dello Spagnogallo, nazione progressista dove gli avevano concesso l'esilio, per sfamarlo. Il sindacato dei pescatori di Valencia proclamò lo sciopero generale per gli straordinari a cui erano costretti i suoi aderenti per poter pescare il quintale ittico minimo per poter cucinare le paelle giornaliere del Maestro.

La Signora di Shangai

Girato clandestinamente in Italia. Dovrebbe raccontare la triste vicenda di un'emigrata clandestina (appunto) cinese che trova lavoro in quel di Murano in una fabbrica di specchi. In realtà ci son solo virtuosisimi di montaggio al limite della crisi epilettica e nient'altro.

Il ritorno della Signora di Shangai e il suo matrimonio col Signor Chin Chan Pai

Dovrebbe raccontare la storia d'amore sbocciata tra la Signora di Shangai e il commerciante di scarpe contraffate Signor Chin Chan Pai durante uno scontro coi vigili urbani nella Chinatown di Milano, con conseguente matrimonio. In realtà ci son solo virtuosismi di regia al limite dello sborone e nient'altro.

Sesto potere: Berlusconi diventa Imperatore

Ulteriore capitolo della saga del Cittadino Cane:


Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

impadronitosi di un velivolo Soyuz donatogli dal vecchio comp...are Vladimir Putin, Berlusconi va alla conquista dell'Impero, soppiantando, dopo un'epico duello a scoregge ascellari, il vecchio monarca, autoproclamandosi così nuovo pap(p)a col nome di Stramaledetto XVI. Invana la resistenza di Romano "Han" Prodi[2], rimasto Solo dopo le ultime fallimentari elezioni.

La trama è finita, leggete in pace.


Per gli effetti speciali, Welles si doveva da principio affidare alla sapiente mano di George Lucas, ma in quel momento, il grande regista della saga di Seghe spaziali era impegnato in una rimpatriata con gli amici del liceo a ricordare i bei tempi andati. Chiese a Carlo Rambaldi d'aiutarlo, ma in quel momento il maestro degli effetti speciali era occupato a cercare un telefono per la casa. Infine, dopo un corso intensivo al Mario Bava Institute scoprì come spacciare conchiglie Buitoni per basi spaziali, ditalini rigati per stelle e la bava del cane come spada laser e tutto tornò a posto.

L'infernale Quinlan e l'angelico Arkadin

Il film, sottovalutato persino da Ciprì e Maresco, parla del rapporto confidenziale tra l'ostinato sbirro Quinlan e l'apparentemente onesto imprenditore Arkadin, detto anche "Paolo Limiti" a causa della sua prodigiosa memoria. Quinlan sospetta che in realtà in passato Arkadin fosse 'u boss dei boss e che il lavoro d'imprenditore nasconda qualcosa di ben più losco, ma una provvidenziale autobomba (la scena dello scoppio è inserita all'inizio del film e il resto della pellicola è in flashback, per la gioia dello spettatore medio) pone fine alle indagini.

Nonostante la sponsorizzazione da parte dell'Arcigay, anche questo film fu un fiasco al botteghino, anche se rivalutato in séguito come ottimo materiale da falò da parte dei leghisti.

R per rifatto

Questo film, il suo ultimo, passato alla storia a causa delle ossessioni di Welles nei confronti del Genio del Male ormai sfociate nel delirio, è un docudramma sui ritmi disumani a cui erano (sono?) sottoposti giornalmente i truccatori di Berlusconi, dediti nel vano tentativo di farlo apparire capelluto e al massimo cinquantenne. Tra maschere di lattice, cremine, sacrifici umani di papaboy a Burzum e intere file di pannelli solari, in quantità tale da poter ricreare l'energia del sole, solo per tenere in funzione le lampade, lo spettatore viene risucchiato in un vortice vorticoso d'orrore, paura e delirio a Las Vegas[3].

Ormai stigmatizzato dai più seri organi d'informazione, Studio Aperto in testa, al povero Orson, ormai avanti con gli anni e stanco, non rimase che appendere cinepresa e forbici per il montaggio al chiodo e dedicarsi maggiormente alle altre molteplici attività che l'avevano visto protagonista.

L'attore

Welles fu anche fine e interessante attore, a partire dal periodo teatrale. Infatti già al suo debutto si fece notare in qualità di controfigura di Bud Spencer che interpretava l'iceberg in un dramma ispirato alla vicenda del Titanic. Ora mi chiederete giustamente cosa ci fa una controfigura in un'opera teatrale; io rispondo: boh, così dicono le fonti[citazione necessaria].

Interpretò alla grande personaggi shakesperiani come Otello, Riccardo Terzo e il Giullare, ma mai uno che rispondesse ai comuni requisiti di normalità.

Il giovane Orson alla fine, puntando al cinema, cominciò a coltivare ambizioni da divo, dedicandosi anima e corpo (in primis questo) all'attività recitativa. E già con Quarto Potere ottenne il primo risultato: fu candidato alla Palma d'Oro a Venezia (perché l'uso del leone era sotto copyright della MGM, anche se poi passerà a lavorare per la Paramount), vincendo successivamente l'Orso d'oro a grandezza naturale, consegnatogli, tramite Apecar, da alcuni ragazzi nello zoo di Berlino.

Nonostante la sua carriera fosse lodata da tutti, financo Vincenzo Mollica, e nonostante avesse lavorato con gli attori più in vista del momento, come Tomas Millian e O' Principe, il povero Orson, malvisto nei centri del potere, mai ricevette l'Oscar, anche perché non invitò mai a casa sua Scalfaro.

Mork & Mindy

Welles è noto altresì per aver interpretato sé stesso nella nota sit-com Mork & Mindy. Il suo ruolo era quello di tenere a bada l'alieno scemo lasciatogli dai suoi amici tempo addietro come vendetta per... embè, tornare sopra per rileggere, no?!

Insomma, alla fine d'ogni episodio, Mork racconta a un poco paziente Welles quello che ha imparato e il Maestro gli dà consigli su come cavarsela sulla terra e principalmente con Mindy.

SucCesso enorme per questo telefilm, eterna scassatura di palle per Welles.

L'aver girato un film così controverso come Cittadino Cane lo segnò per il resto dei suoi giorni: intervistato da qualunque giornale presente del pianeta, Welles, che coi suoi film guadagnava, come abbiamo visto, poco e nulla, decise di cominciare a intraprendere da sé la carriera di giornalista, così, giusto per evitare le solite domande idiote.

Entrato contemporaneamente [4], grazie a una dritta datagli da Padre Pio, nel Corriere della Sera, nel Times, in Paris Match e in Tv Mia, Welles divenne un celebre analista dei fatti che accadevano nel mondo e fu anche corrispondente da Città del Capo della Guerra anglo-boera (ovviamente il Nostro stava dalla parte dei poveri boeri sottomess... no, anzi, da quella degli inglesi, come seppe che i boeri volevano creare per la popolazione di colore del Sudafrica una cosuccia chiamata apartheid).

In séguito (e inseguito pure), s'occupò di cronaca politica: i pranzi di Prodi e le cene di Berlusconi (principalmente quelle!) furono da lui descritte come se fossero veri e propri incontri al vertice stile Unione Sovietica (o summit dei paesi della NATO, se preferite). Fu grazie a Welles se la mortadella divenne di sinistra e l'amaro (nel) calice di destra.

Welles è anche ricordato per essere diventato ospite fisso nel Maurizio Costanzo Show in qualità di tuttologo, soffiando il posto a Vittorio Sgarbi. Considerato, non più solo nel mondo della celluloide, il grande vecchio, sprofondato in una poltrona larga mezzo palco e profonda mezzo teatro (scontato chi occupasse l'altra metà), dispensava pareri su tutto e tutti, dall'ennesimo orribile taglio di capelli entrato in circolazione sino alle migliori annate del Barbera d'anteguerra e alle suonerie di Wlady[5].

Sgarbi, rosicone, meditò vendettatremendavendetta, ma non combinò nulla contro Welles perché, come al solito, troppo occupato a cibarsi del suo fegato urlando contemporaneamente insulti in svervegese stretto.

Gli ultimi anni

Ormai centounenne, Welles fece i primi bilanci al di fuori di quelli riguardanti la bilancia propriamente detta. Decise di creare una fondazione a suo nome per obesi allo stato terminale e artisti perseguitati. Riuscì a liberarsi, a causa dell'abbassamento di share, con conseguente cancellazione del programma, di quell'ottuso di Mork, restando finalmente in pace.

Morì gloriosamente l'altro ieri sulla tazza del cesso a causa d'una diarrea fulminante causata da un panino all'elefante che non riusciva a digerire anche dopo aver consumato, per poter spurgare meglio, una pentola a pressione di bietole bollite. Al funerale fu salutato da una salva di scoregge e da un rutto da parte di tutti gli astanti.

Filmografia

Come regista

  • Quarto Potere (1817)
  • ...e mo' [6] se famo er quinto (1820)
  • Ponderi tu quello che pondero io? (1823)
  • L'orgoglio dei Berluscons (1830 e un lustro)
  • La Signora di Shangai (1840 e 7 mesi)
  • Il ritorno della Signora di Shangai e il suo matrimonio col signor Chin Chan Pai (1851)
  • Sesto potere: Berlusconi diventa Imperatore (1859)
  • L'infernale Quinlan e l'angelico Arkadin (1872 meno un giorno)
  • R per rifatto (1895, un mese prima del primo film dei fratelli Lumière)

Come attore

  • Quarto Potere (Giuliano Ferrara)
  • L'uomo, la bestia e la virtù (in alternativa, ciascuno dei tre)
  • Ponderi tu quello che pondero io? (il Prof.)
  • Otello (il Moro)
  • La Signora di Shangai (Michelone o' Scafista)
  • Sesto potere (Jabba the Hutt[7])
  • L'infernale Quinlan e l'angelico Arkadin (il poliziotto... messicano)
  • Tepepa (la donna violentata)

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse ti incuriosisce sapere com'è dormire coi pesci?

  • Welles ha inventato il noto detto "viva il pastore, viva il gregge, furbo chi scrive, scemo chi legge".
  • È stato un grande collezionista di palle di vetro.
  • La sua compagna, Rosebud in arte "Rosabella", era gelosa del fatto che avesse una michetta sempre con sé[8].
  • In origine doveva essere il protagonista di Cannon, ma, per una volta, fu considerato troppo magro per quel ruolo, e gli preferirono William Conrad[9].

Note

  1. ^ tranne che nello Stivale, dove non fu trasmesso perché, secondo la stampa di regime, zeppo di calunnie su chi lavora disinteressatamente per il bene del proprio Paese
  2. ^ han perché ansima
  3. ^ ma cosa cazzo sto scrivendo?
  4. ^ alle 8:32:41, fuso orario di Greenwich
  5. ^ Puntata dell'MCS passata alla storia per aver provocato negli spettatori un tale attacco di diarrea che da quella successiva lo sponsor della trasmissione divenne la Dolce Euchessina
  6. ^ quelli non mancano mai
  7. ^ e chi altri, sennò?
  8. ^ se non l'avete capita vuol dire che siete incredibilmente più idioti dell'autore di questa pagina qua
  9. ^ ma non avete mai visto Cannon in vita vostra? Le cose son due: o non avete un televisore o siete troppo giovani

Voci correlate