Utente:Retorico/sandbox/1

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A Tarso Paolo non aveva mai un cazzo da fare e fumava come un turco.
« Le donne siano vestite con decoro, adorne di modestia e di verecondia! »
(Paolo di Tarso presenta la sua Collezione Primavera - Estate 40 d.C. )


Paolo di Tarso (Tarso 5 d.C. - Paolodi 64 d.C.), noto anche con il nickname di San Paolo, è stato il più clamoroso convertito al Cristianesimo dopo Magdi Allam e il più importante divulgatore dei Vangeli insieme ad Antonino Zichichi.
Della sua immensa produzione letteraria, sono arrivate fino a noi solamente le Lettere e di questo, dopo averlo giocosamente bestemmiato, ringraziamo il Signore.


La vita di Paolo quando ancora non sapeva di dover diventare santo

Paolo di Tarso prima di passare al lato oscuro
Tarso di Paolo

Nato a Tarso, nella Tarsia occidentale, tra la Frigia, la Tracia e l'Anatolia, Paolo era figlio di Eustachio di Metatarso e Giuditta di Metacarpo che lo crebbero in una sana famiglia pagana, tutto casa e ara.
Fino ai trent'anni non fece niente di rilevante e, a volerla dire tutta, anche di irrilevante combinò ben poco; non possedeva caratteristiche peculiari, se si esclude che era cittadino romano e gli puzzavano i piedi perché usava tutto il giorno i sandali senza calze.

Quando Gesù cominciò la predicazione che nel giro di tre anni lo portò alla fama e poi alla forca, Paolo capì che avrebbe potuto finalmente trovare la sua strada andando a rompere i coglioni ai cristiani invece di stare a ciondolare per le vie di Tarso. Detto fatto, iniziò una persecuzione sistematica nascondendosi dietro i cespugli e facendo lo sgambetto a chiunque fosse sospettato di essere un cristiano. Al culmine del periodo di terrore che aveva instaurato, arrivò a sparare sul collo dei cristiani dei semini di eucaliptus, con una cerbottana fatta in casa unendo i tampax usati della sorella.

Stufo di questi soprusi, aggiunti all'avversione di Paolo a sollevare la tavoletta del cesso prima di pisciare, il papà di Gesù lo invitò a convertirsi.


Come Paolo si converte accecato dalla smania di apparire su un calendario

Paolo un'attimo prima della conversione.
Paolo e Pietro poco dopo la conversione.

Venuti a conoscenza della conversione di Paolo folgorato sulla via di Damasco, i romani sparsero la voce che aveva inavvertitamente toccato un cavo ancora alimentato mentre stava rubando il rame dalle linee dell'alta tensione.
Fonti più rigorose affermano che una luce fortissima investì Paolo mentre, stanco di farlo a Tarso, andava a torturare i cristiani a Damasco, quando la voce di Dio squarciò il cielo:


Dio : Paaaaolooooooo, sono Dioooooo!
Paolo : Oh cazzo, mi ha beccato a rubare il rame.
Dio : Paaaaolooooooo, perché ti ostini a perseguitare i cristiaaaaniiiiiii?
Paolo : Eh, a Tarso non c'è un cazzo da fare la sera... poi me l'ha ordinato il medico... poi avevo capito che tu eri d'accordo...poi sono malato.... poi c'ho il certificato....
Dio : Paaaaolooooooo, non dire cazzaaaaateeeee. Comunqueeeee, se ti iscrivi al mio partito ti prometto un posto al Comuuuuneeeeeee.
Paolo : Il posto al comune puoi ficcarteloooooooo, ma se mi fai santo ne possiamo parlareeeeeeee.
Dio : Paaaaolooooooo, mi sembra che mi stai prendendo per il cuuuloooo per come parloooooooo, ma voglio accontentaaaartiiiiii.


Così Paolo, partito pagano e mezzo delinquente, a metà strada verso Damasco si trovò cristiano e mezzo santo.
E subito andò a spaccare i maroni a destra e a manca a chi cristiano non lo era.


La predicazione ovvero come i destinatari delle lettere pensarono al suicidio di massa

Con la prospettiva di diventare santo, Paolo si esaltò come un Testimone di Geova qualsiasi. Non che ne sapesse tanto di religione, ma a quei tempi Buddha non lo conosceva nessuno e Allah non era stato ancora inventato, quindi non è che ci fosse troppo da sapere. Era a conoscenza di quel poco che bastava per differenziare il Dio cristiano dagli dei pagani: Lui era uno e non trombava, gli altri erano cento e scopavano come ricci. Cominciò a scrivere a raffica a tutti i popoli del Medio Oriente.

Lettere di San Paolo ai Romani, Lettere di Pier Paolo ai Corinzi, Lettere di Gian Paolo ai Babilonesi, Lettere di Luca e Paolo ai Tessalonicesi, Lettere di Signor Paolo ai Colossesi, Lettere di Paolo e Chiaro ai Pescaresi, non la finiva più.
Siccome l'avevano sgamato dopo le prime due e nessuno apriva più le sue lettere, per costringere i Galati e i Filippesi a leggere gli venne l'idea di sostituire al mittente la scritta Complimenti!!! HAI VINTO UNA PORSCHE CARRERA.

Tutte le lettere di San Paolo sono raccolte negli Atti degli apostoli, il libro di barzellette scritto a quattro mani con Geronimo Stilton, e vi compaiono anche le Lettere agli Efesini che nessuno ha mai saputo chi fossero.

La fine tragica

Quando a Napoli gli dedicarono lo stadio e lui esultò, i romani non lo perdonarono perché, si sa, l'ex di turno non deve esultare e Paolo era addirittura un ex pubblicano, qualunque cosa volesse dire.
Il Corriere dello sport, megafono della Capitale lanciò il terribile sondaggio online:

« Volete libero Paolo o Barabba? »

La folla rispose che non gliene fotteva niente, l'importante era che ne facessero fuori uno. Decisero così di trucidare Paolo che, francamente, era uno scassapalle insopportabile.

Fu scelto di decapitarlo con un coltello da cucina in omaggio col set di pentole Mondial casa.





La linea del cambio di data, secondo la definizione dell'Istituto Geografico Mondiale, è quella linea che corre dal Polo Nord al Polo Sud seguendo la curvatura terrestre e intersecando il paralleli fondamentali con un angolo pari alla metà del raggio di curvatura diviso per Pi greco.
Come però fece notare il cartografo .... già nel XVII secolo, questa definizione è imprecisa perché il Pi greco varia a seconda della latitudine e dell'umidità nell'aria per cui la linea non sarebbe più una retta seppur curva, ma una specie di zigzag semovente.
È irrilevante che il cartografo ... fosse stato rinchiuso in manicomio fin dalla nascita.

Com'era il mondo prima della sua istituzione

Fino al 1612, anno dell'istituzione della Linea del cambio di data, era tutto allo scatafascio: circumnavigando il globo


immaginaria che suddivide il globo tra domenica e lunedì.
Magellano, barbiere,