Titanic - Mille e una storia

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libertina.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Nel caso tu non abbia la più pallida idea su ciò di cui si parla in questo articolo, dovresti fare un salto qui o qui.
La locandina italiana del film. In alto a sinistra, Fievel, in alto a destra, un qualche altro sorcio, al centro, i due protagonisti, che come potete vedere non ricordano minimamente Leonardo Di Caprio ed a Kate Winslet. A destra Capitan Findus e una gnocca a caso. A sinistra, Crudelia Demon e Gaston. In basso, Belle e Sebastien. Peccato che siano rimasti fuori da questa poetica immagine i tre sorci messicani.
« Una struggente ed intensa storia d'amore, una tragedia che segnò la storia dell'umanità e, naturalmente, PARTY TIME. »
(La quarta di copertina del DVD di "Titanic, mille e una storia")
« Il film che ha rivoluzionato il concetto di plagio nel mondo del cinema. »
(Il trailer di "Titanic, mille e una storia")
« CHILD-FRIENDLY ENDING ASSURES EVERYONE IS RESCUED AND LIVES HAPPILY EVER AFTER! »
(Il retro della copertina della versione statunitense di di "Titanic, mille e una storia")
« Immaginate un universo parallelo in cui la Disney, la Warner Bros e Don Bluth hanno organizzato un festino a base di alcool ed erba di pessima qualità. Questo film è il doposbronza. »

Titanic - Mille e una storia, noto anche come Titanic - La leggenda continua e Titanic - La carica delle 101 Cenerentole ed il Vagabondo sbarcano in America tutti e trentatre trotterellando, è un film italiano d'animazione del 2001 basato sulla vera storia del Titanic, proprio come riporta la copertina. Tutte le altre opere basate sulla storia, al contrario, hanno palesemente inventato ogni cosa. Cazzarola, anche sui libri di scuola c'era scritto che sul Titanic c'erano gli animali parlanti!

Pur trattandosi d'un opera discretamente famoso all'estero, dove si può trovare col titolo di Titanic, the animated musical o di Titanic, the legend goes on, in madrepatria sono ben pochi a conoscere ed apprezzare questa perla dell'animazione italiana. Il regista, Camillo Teti, è autore di altri successi a cartoni animati quali La Bibbia animata e Lalla e i maramatti[1].

Il film, con tutti i suoi animali parlanti e canzoncine allegre, è indirizzato ad un pubblico di bambini, proprio come ogni storia basata su una tragedia in cui sono morte più di mille persone. Grazie ad una trama inimitabile, ad una sceneggiatura impareggiabile e a dei personaggi memorabili, l'opera aveva tutte le carte in regola per ottenere onore, gloria e palate di vil danaro negli anni a venire. Purtroppo, il meritato successo di questo capolavoro dell'animazione fu negato da un film vagamente simile uscito qualche anno prima. Maledetto James Cameron!

Titanic - Mille e una trama

L'inizio del film, nel quale si festeggia l'affondamento della nave con dei fuochi d'artificio.

Il Titanic, la fantastica nave dei sogni, delle speranze e delle struggenti storie d'amore!

Beh, sta affondando.

Porca puttana, vi ho rivelato il finale!

No, scherzo, il film inizia così.

La disperazione dei sopravvissuti, costretti a scappare sulle barche di salvataggio, si può leggere sui volti segnati dalla tragedia. Potrebbe sembrare che i personaggi abbiano espressione più consona a qualcuno che si è svegliato nel cuore della notte perché doveva fare pipì e non sia più riuscito a prender sonno piuttosto che quella di qualcuno che ha visto la morte in faccia e si ritrova in mezzo ad una barchetta nei pressi del circolo polare artico, ma vi assicuro che stanno tutti soffrendo. Me lo ha detto il regista ieri, al bar. Comunque, i passeggeri della nave, ormai distrutta, remano a caso le loro barchette mentre guardano la nave che affonda. E remano. E remano. E remano.

Dopo alcuni lunghissimi di minuti di intense, lente, lentissime, dolorose[2] remate, il film ci riporta all'inizio della storia, prima dell'imbarco, attraverso un flashback di uno dei protagonisti: Anastasia, una giovane fanciulla bellissima ma segnata da una tragedia. La giovane, pur essendo di nobili origini, si è ritrovata costretta a fuggire dalla follia della Rivoluzione d'Ottembre e dalle grinfie di Rasputin e... Ah, no, non è lei? Scusate, volevo dire Angelica, una giovane fanciulla bellissima ma segnata da una tragedia; quando era ancora piccola ha perso i genitori. Letteralmente. Non sono morti, se li è proprio persi a causa di una sessione di "Un, due, tre, stella!" finita in tragedia. Nonostante sia stata costretta a vivere una terribile esistenza come serva in casa di una zitella acida, la giovane conserva ancora la speranza di rivedere i propri genitori vivi e vegeti, perché, prima di abbandonarla come avrebbe fatto qualsiasi coppia di genitori amorevoli, le hanno dato un pendente.

Aaaaaaaaaaaah! Toglietemele di dosso! Toglietemele di dosso!

"Mi hanno abbandonato e costretta a vivere agli ordini di una di una malefica matrigna e di due perfide ed orribili sorellastre, che mi trattano come se fossi un arricciapeli per naso ricevuto in regalo per Natale, ma sono sicura che mi amano. Insomma, mi hanno dato un pendente!".
Certo, Angelica, certo. Comunque c'è da dire che la giovincella ci tiene veramente a quel pendente ed infatti riesce a farselo fregare poco prima di salire a bordo. Ma diamo un'occhiata a come se la passa Cenerentola Anastasia Angelica nella sua nuova famiglia: matrigna e sorellastre si ingegnano pur di costringere la poverina a fare cose umilianti come fare il bucato e dormire nella stessa stanza della nonnina di Titti e Silvestro[3], misteriosamente priva dei suoi animali. Le tre donne ci tengono veramente a far sgobbare la ragazza, tanto che arrivano a rompere una costosissima tazza da appositamente per costringere la ragazza a raccogliere i cocci. Interessante. Se siete psichiatri, perlomeno. Purtroppo per Angelica, gli autori si sono dimenticati di inserire nel cast la fata madrina, ma in compenso c'è il principe azzurro, che le farà indossare una scarpetta di cris... No, aspettate, non c'è un cazzo.

L'apparizione di Angelica è seguita da quella di Gaston, evidentemente sopravvissuto alle vicende de La Bella e la Bestia, e di una famiglia di topi in abiti ottocenteschi. Sì, perché il Titanic, come è storicamente noto, era diviso in tre classi: prima, seconda, ed animali parlanti. E questa è la vera storia del Titanic, non dimenticatelo. I nostri amici topi vogliono andare a vivere in America, sperando di fuggire definitivamente dal perfido comunismo dei gatti rus... No, aspettate, questi vanno semplicemente in America a farsi un po' di cazzi loro. I sorci vengono seguiti da una gazza ladra[4], le oche degli Aristogatti e tre topi musicisti di chiare origini messicane. E se non si intuisce dai loro sombreri e le loro maracas, lo si può capire dal dialogo con cui si presentano:

« ¡Hola señor! ¡Oy Caramba, es la ora de la siesta, viva la revolucion! ¡Me gustan las tortillas y la tequila! ¡Andale andale, arriba arriba arribaaaaa! »
(Uno dei tre sorci messicani)
Oddio, che lavoro fai!? Non riesco ad immaginarlo! Ti prego, dimmelo, dai!

La sagra degli animali parlanti si conclude con un orrendo chiuaua, la versione arancione del gatto di Gargamella, due cloni di Pongo de La carica dei 101 di cui uno dovrebbe essere femmina e, dulcis in fundo, Lilli e il vagabondo. Che sono entrambi maschi. Tra l'altro Lilli ha voce degna del miglior Luca Ward quando doppia il Gladiatore. Chiudono la carrellata di personaggi una Crudelia DeMon accompagnata suoi sgangherati tirapiedi, per l'occasione riciclati come banda di ladri da quattro soldi. Ah, e un detective. Con il cappellino da cacciatore. E la pipa. Geniale! Mi chiedo come mai nessuno abbia mai pensato a creare un detective che fuma la pipa ed ha un cappello da cacciatore prima di loro.

Il sorcio che non è assolutamente Fievel fa amicizia con Angelica e scopre la sua triste situazione, e proprio mentre cerca di spiegarla alla madre, sbuca fuori la versione arancione di Birba che cerca di mangiarselo, ma, fortunatamente[5], il gatto non fa in tempo neanche a dare due zampate a quel maledetto sorcio che arriva subito in suo soccorso il Vagabondo Fritz, un terrier responsabile della sezione animali.

E qui inizia il momento più epico del film.

Il topo ringrazia il cane:

« Se non fosse per te sarei nella digestione di qualcun altro! »

Una frase epocale, che sarebbe sicuramente entrata nella storia del cinema d'animazione, se non fosse totalmente oscurata da ciò che succede dopo: senza alcun motivo il cane inizia a fare rap. Un cane. Fa rap. Nel 1912. Con uno stereo sulla spalla. Ed un completo da basket. Con canottiera. E calzoncini. Nel 1912. Ed un cappellino con visiera portato al contrario. Nel 1912. Nessuna metafora, nessuna circonlocuzione potrà mai essere in grado di descrivere a sufficienza cotanta meraviglia. Perlomeno senza ricorrere a ciò che accade durante le fasi finali del processo digestivo. Sono costretto a lasciarvi direttamente alla visione del clip.

Ladies and gentleman, IT'S PARTY TIME!

"Oh, Angelica! Sei l'unica su questa nave ad avere le labbra grosse quasi quanto le mie! Dev'essere un segno del destino!"

Siete ancora qui? Complimenti per la resistenza. Di solito a questo punto del film i bambini iniziano a piangere e gli adulti a cercare di cavarsi gli occhi con una forchetta di plastica. Vabè, tornando a noi, finalmente fa la sua comparsa il protagonista maschile, il giovane rampollo di una nobile famiglia, Sir William Greenfield, accompagnato dalla sua... Tata? Sul serio[6], quanti anni ha 'sto tizio? Venti? Trenta? Perché ha ancora bisogno di una Tata? Una cosa è certa: Brunetta sarebbe orgoglioso di lui. A proposito, è una mia impressione o il William presente nella copertina è completamente diverso dal William nel film? Mah. Vabbè sto divagando. Il giovane William viaggia verso l'America alla ricerca di se stesso, del suo futuro e, magari, di un po' di gnocca. Anche la Tata viaggia alla ricerca di qualcosa: la donna, difatti, spera di reincontrare prima o poi la sua figlioletta perduta. Chissà quali risvolti inaspettati porterà questa rivelazione. Ma ora è il momento del siparietto comico! Gli sgherri di Crudelia cercano di rubare dei gioielli, solo che hanno scelto come obiettivo la propria stanza. Basta risate, dai. Torniamo a William che, mentre passeggia per la nave, si scontra finalmente con Angelica, facendole cadere il bucato. William raccoglie da terra un vestito della sorellastra grassa.
Ed è subito amore.

- William: “Certo che questo vestito ti sta di merda.”
- Angelica: “Non è il mio.”

Quanta passione. Dopo uno scambio di battute così romantico, non può non sbocciare l'amore tra i due. I due raccolgono il bucato e William ne approfitta per accarezzare la mano di Angelica; la fanciulla, confusa, scappa, ma William non può dimenticarla. Quelle quattro parole da lei pronunciate, così pregne di sentimento, resteranno sempre scolpite nel suo cuore.

Titanic - Mille e una versione

No, tranquilli, non è la pepata di cozze che sta facendo reazione, è proprio il film che è così.

Purtroppo oggigiorno si sono perse le tracce della versione originale del film, quella italiana. Molti dietrologi affermano che l'FBI ne custodisca gelosamente l'ultima copia, facendo di tutto per nasconderla al mondo assieme ad altri pericolosi artefatti come l'arca dell'alleanza, una copia del Death Note o la videocassetta di The Ring. Non disperate, comunque: esistono due versioni create per il mercato internazionale, entrambe facilmente reperibili grazie ai magici poteri della rete.

Innanzitutto abbiamo una versione integrale, della durata di circa 90 minuti, nella quale compaiono i titoli di testa e di coda in italiano e, ogni tanto, qualche sottotitolo in cinese cantonese[7]. Questa versione contiene alcuni tocchi di classe quali personaggi che ripetono per due o tre volte pezzi della stessa frase senza motivo apparente e musiche con un inquietante effetto "suonata al contrario", che però, purtroppo, non contiene nessun messaggio inneggiante al satanismo. Inoltre il film, invece di iniziare svelandoci il finale, si limita a farci vedere qualche panorama prima di passare ad Angelica. Niente flashback. Purtroppo in questa versione il rap del cane non è PARTY TIME, bensì un più coerente ma decisamente meno epico "Viva Fritz". D'altronde l'intera colonna sonora, comprendente ben tre canzoni, verrà sostituita in toto nel rimaneggiamento. La versione integrale di Titanic, mille e una storia si può ottenere per vie legali soltanto acquistando alcuni lettori DVD fatti e distribuiti esclusivamente in Cina, all'interno delle cui confezioni è accluso, come simpatico omaggio, il DVD di questo film, oltre che alcune pastiglie di cianuro ed un set di lamette arrugginite.

La versione in VHS e in DVD esportata in America, invece, è stata pesantemente tagliata e rimaneggiata per venire incontro alle capacità cerebrali degli spettatori d'oltreoceano, e dura 72 minuti. In questa versione sono sparite le canzoni al contrario e le frasi ripetute, ma in compenso, durante il montaggio, la regia ha improvvisamente deciso che sincronizzare tra parlato e movimento delle labbra dei personaggi era una cosa per schiappe, e si sono rifiutati completamente di farlo. Nell'epica esecuzione di PARTY TIME, in alcune scene il terrier doveva parlare, e invece canta. Inoltre ci sono alcune sequenze che vengono mostrate per decine di volte, in alcune occasioni anche di seguito. In realtà nella versione rimaneggiata il film vero e proprio dura un'oretta scarsa, ma ci sono ben dodici minuti di titoli di coda. Sì, avete letto bene, dodici minuti di credits, durante i quali vengono mostrate alcune delle scene tagliate oltre che alcuni spezzoni già visti fino alla nausea durante il film. Il tutto mentre i nomi delle persone che hanno lavorato al film si susseguono uno per volta, ed ogni nome resta in sovrimpressione per circa due minuti. Purtroppo in questa versione non sono compresi né il cianuro né le lamette, che dovrete acquistare di vostro pugno.

Titanic - Mille e una critica

« C'è una ragione per cui molte persone non credono all'esistenza di questo film. Perché francamente parlando non vogliamo credere che esista. È talmente brutto che noi come esseri umani non vogliamo credere di averlo creato. »

TItanic, mille e una F.A.Q.

Q: Ma questo coso... esiste veramente?
A: Certo che no, sia la copertina che le immagini utilizzate in questo articolo sono state disegnate dal nostro team di abili grafici.
Q: Com'è possibile che né la Disney né nessun'altro abbia querelato o denunciato i produttori del film?
A: Neanche loro credevano che esistesse realmente.
Q: William però non è stato copiato da nessuno!
A: Cenerentola. Principe azzurro.

Titanic - Mille e una nota

  1. ^ Sul serio. Toh, vi cito pure le fonti
  2. ^ Per gli spettatori
  3. ^ Perché la nonnina di Titti e Silvestro? Boh.
  4. ^ Presa da Brisby ed il segreto di NIMH, ma qui cominciamo ad andare sulle citazioni da roba misconosciuta.
  5. ^ Per il sorcio, non per gli spettatori
  6. ^ Cinque.
  7. ^ Contentente messaggi subliminali per spingere i bambini a rivoltarsi contro il partito comunista cinese

Titanic - Mille e una curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Contribuisci a scop migliorarla disintegrando le informazioni nel corpo della voce e aggiungendone di inappropriate

  • In italiano il cane rappeggiante è doppiato da Bobby Solo. Sono quasi triste che non si trovi la versione italiana del film.
  • Il regista, Camillo Teti, è il figlio del produttore cinematografico Federico Teti. Cosa che spiegherebbe come sia riuscito ad entrare nel mondo del cinema.

Titanic - Mille e un collegamento esterno