Strisce pedonali: differenze tra le versioni
Nessun oggetto della modifica |
(→Attraversamenti per i ciechi: Abitante della Cecoslovacchia) |
||
Riga 34: | Riga 34: | ||
===Attraversamenti per i [[cieco|ciechi]]=== |
===Attraversamenti per i [[cieco|ciechi]]=== |
||
[[File:Pedone scacchi.jpg|thumb|200px|left|Un pedone letteralmente impietrito di fronte alla brutalità della strada moderna.]] |
[[File:Pedone scacchi.jpg|thumb|200px|left|Un pedone letteralmente impietrito di fronte alla brutalità della strada moderna.]] |
||
{{cit2| |
{{cit2|Ceco? Ma va, a me sembra un italiano qualsiasi.|Comune automobilista.}} |
||
{{cit2|Investire i ciechi è più facile perché non ti prendono il numero della [[targa]].|Automobilista meno comune (per [[fortuna]]).}} |
{{cit2|Investire i ciechi è più facile perché non ti prendono il numero della [[targa]].|Automobilista meno comune (per [[fortuna]]).}} |
||
Versione delle 10:44, 24 ott 2011
- Intervistatore: “Do you usually stop at the zebra crossing?”
- Automobilista anglosassone: “What?”
- Intervistatore: “I mean the white stripes.”
- Automobilista: “Oh yes! Great band, I bought their last cd!”
Le strisce pedonali (attraversamenti pedonali per i pignoli, zebre per gli zoofili) sono una parte della strada destinata all'attraversamento dei pedoni, degli alfieri ma non delle torri. I cavalli non sono soliti usarle visto il loro bizzarro modo di muoversi a L, mentre il re e la regina non si abbassano a camminare coi popolani.
Il loro scopo è quello di "raggruppare" i pedoni in luoghi ben riconoscibili da parte del guidatore, il quale ha così la possibilità di sapere dove accelerare e sbeffeggiare gli stessi pedoni o, in caso di pioggia, di infangarli dalla testa ai piedi.
Che cosa sono
Si tratta di particolari zone della carreggiata evidenziate sull'asfalto per illudere il cittadino che va a piedi che la sua incolumità è tutelata dallo Stato, dal Codice della strada e dal manuale delle Giovani Marmotte. In realtà nessuno si è mai preoccupato di rispettare queste strisce, e così il povero pedone deve impegnarsi con ogni mezzo possibile per poter attraversare la strada: dall'installazione di finti semafori al fermare le macchine con un bazooka, non v'è fine all'eterna lotta fra automobilista e passante.
Tipi di attraversamenti pedonali
Sulle strade si possono osservare diversi tipi di attraversamenti. Nonostante le differenze, però, si rivelano tutti insufficienti a garantire la salvezza del pedone che, si sa, è un po' come il cliente: pensa di aver ragione, ma alla fine paga sempre.
- Semplici strisce. La forma più semplice: strisce di vernice bianca (o di sangue, che abbonda sempre sulle strade di tutto il mondo) disegnate sull'asfalto. Si sporcano subito e pertanto sono inutili dopo circa 2 giorni. Vengono rifatte solo quando il comune si rende conto che ci sono altri modi, anche utili, di spendere soldi oltre che comprare la nuova villa al sindaco.
- Strisce di colori più visibili. Fatte apposta per i guidatori che si ostinano a non voler vedere il bianco. Realizzate con colori impossibili e psichedelici, confondono l'automobilista facendolo uscire fuori di strada. Però i pedoni sono salvi.
- Strisce con dossi. Funzionano un po' come i terrapieni ai tempi delle battaglie medievali. Vanno bene per far rallentare le macchine più piccole, ma contro i SUV o i camion c'è poco da fare: sfondano ogni protezione.
- Strisce con semaforo. Non ci sperare: mettere accanto alle strisce un semaforo non aumenterà la tua sicurezza.
- Sovrappassi e sottopassi. In questi casi l'attraversamento viene spostato o sopra o sotto la strada. Questo espediente viene usato nelle città dove gli automobilisti sono particolarmente sadici (o particolarmente tonti) da investire regolarmente i passanti; di solito funziona, diminuendo notevolmente il tasso di mortalità, ma un bravo
assassinoguidatore non si fa certo fermare da queste cose. Soprattutto se ha giocato troppo a Grand Theft Auto. - Strisce di coca. Altro tipo di strisce, decisamente diverso ma altrettanto letale.
Attraversamenti per i ciechi
In alcune città particolarmente evolute i cui cittadini si ricordano ogni tanto dell'esistenza dei disabili sono stati introdotti attraversamenti appositi per i ciechi. Sono simili a quelli classici, solo che al momento del verde del semaforo un segnale acustico avvisa il cieco che il passaggio è libero. Il segnale acustico generalmente varia dal singolo bip triste e monotono fino all'uso di vere e proprie canzoni atte a svegliare il passante, come una sinfonia di Wagner o una canzone metal. In ogni caso, come è possibile intuire, è del tutto inutile dal momento in cui l'insensibile automobilista non si preoccupa minimante di chi ha davanti (o dietro se fa retromarcia).
Isole salvagente
Quando l'attraversamento si rivela particolarmente ostico il comune opta per la soluzione finale: l'isola salvagente. Non si tratta, come qualche tontolone potrebbe pensare, di un'isola gonfiabile e galleggiante, bensì di una zona della carreggiata rialzata che permette ai pedoni di mettersi in salvo (perché è questo il termine adatto) dalle macchine. Dato il gradino, infatti, lo spietato guidatore non può più arrotare i passanti, ma è costretto a desistere dal suo intento e andare a cercare altre vittime.
In alcuni casi i pedoni più agguerriti possono decidere di rinforzare l'isola piazzando sacchi di sabbia, muri di varia altezza e torrette fortificate. Proprio come nei veri assedi.
Strisce fai-da-te
Talvolta i pedoni arrivano a "farsi giustizia da sé": è questo il caso delle strisce fai da te, comode da applicare e facili da togliere in caso arrivino gli sbirri. Basta piazzarle nei punti più critici della strada (o anche del condominio, dell'appartamento, persino del bagno) e il gioco è fatto: ora nessuno potrà più dire nulla e in caso di incidente il pedone avrà sempre ragione.
E per coloro che abitano nella città dell'Uomo Ragno c'è anche la versione applicabile sui muri: risate per grandi e piccini a vedere il supereroe disorientato e confuso alla vista delle strisce.
Parcheggiare sulle strisce
Negli ultimi anni è comparsa la simpatica abitudine di piazzare la macchina sulle strisce. Queste infatti, assieme ai passi carrabili, rappresentano uno dei posti più ambiti per parcheggiare: proprio perché sono spesso vuoti, l'automobilista non ci pensa due volte ad occupare lo spazio vitale, noncurante (come è suo solito) del perché quello spazio è vuoto. Alcuni guidatori sadici arrivano addirittura a parcheggiare esclusivamente sulle strisce, per poi ritrovarsi, come per magia, le gomme bucate la mattina dopo.
I vigili, eroi moderni della strada
Figure leggendarie nell'immaginario collettivo, i vigili tutelano gli interessi del cittadino (o le casse del comune, che dir si voglia) sentenziando tramite salatissime multe tutte le auto che hanno infranto il codice della strada, o che semplicemente sono di un colore che non gradiscono. Diventando particolarmente malvagi con coloro che parcheggiano dove non devono, e godono come mandrilli maculati nell'applicare la fatale sentenza.
Sembrerebbero pertanto un emblema della legge a fianco del cittadino, ma più e più volte sono state trovate auto della municipale parcheggiate bellamente sulle strisce. Quando gli viene fatto notare di solito replicano con nonchalance scuse del tipo: Senta, mi chiamano dalla centrale; Ma ero solo andato un attimo al bar!; Guardi, un piccione a tre teste! Grazie a simili arguti espedienti la legge continua a fuggire da sé stessa.
Paradossi dell'età moderna.