Titolo visualizzato | Strage di Portella della Ginestra |
Criterio di ordinamento predefinito | Strage di Portella della Ginestra |
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ID della pagina | 141767 |
Lingua del contenuto della pagina | it - italiano |
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Creatore della pagina | GorillaK2 (rosica | curriculum) |
Data di creazione della pagina | 21:12, 22 mag 2013 |
Ultimo contributore | Fantinaikos (rosica | curriculum) |
Data di ultima modifica | 03:54, 29 giu 2023 |
Numero totale di modifiche | 16 |
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Descrizione | Contenuto |
Article description: (description ) This attribute controls the content of the description and og:description elements. | La strage di Portella della Ginestra è un fatto di sangue avvenuto il 1º maggio 1947 nell'omonima località montana (Purtelja e Jinestrës in albanese), a 3 km circa da Piana degli Albanesi in provincia di Palermo. Nell'eccidio persero la vita undici persone nell'immediato, più uno strascico di "morti accisi" (legati in qualche modo all'episodio) difficilmente quantificabile, da una parte perché "nenti sacciu e nenti vitti", dall'altra perché in Sicilia quando muore qualcuno non rappresenta un fatto eclatante (se non è per vecchiaia) e comunque, potrebbe essere successo per una dozzina di motivi tutti validi. Secondo una credenza popolare il luogo prende il nome dai fiori selvatici che vi sbocciano in abbondanza in primavera; in realtà, per un'errata traduzione, lo deve a un altro fatto di cronaca nera del XVII secolo. Si narra di una certa Ragnolfa da Caltagirone, moglie del mugnaio Otello Frattascura che aveva in loco la sua attività. Sul piano superiore del mulino, Ragnolfa amava intrattenersi con un mercante di grano saraceno di Trapani. Colti sul fatto dal geloso Otello, la donna fu gettata di sotto dal marito, fatto che si ritiene abbia generato l'errata traduzione di "porcella dalla finestra". Tornando alla strage, essa risulta la prima dell'Italia repubblicana e, per molti, una specie di "prova generale" della strategia della tensione. |