Sindrome dell'accumulo

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Quelli? Ma no, è solo che mi piace leggere! Quale sindrome dell'accumulo?! AHAHAH!!!... Ehm...
« Il mio tessssoro! »
(Un accumulatore di Unici Anelli.)
« La disposofobia è senz'altro correlata ad un desiderio sessuale represso. »
« Non sono d'accordo. Giggity giggity! »
(Il famoso accumulatore di malattie veneree Glenn Quagmire.)
« "Sindrome dell'accumulo" cosa? Io faccio soltanto la spesa preventiva! »
(Casalinga che non arriva a capire perché metà del suo frigorifero è sempre pieno di roba scaduta.)

La disposofobia, detta comunemente sindrome dell'accumulo, detta volgarmente quegli stronzi che raccattano merda, o ancora butta via le mie cianfrusaglie e ti taglio il naso!, è una malattia che porta chi ne soffre a non buttare via niente, perché qualunque cosa può sempre servire[citazione necessaria]. Non va confusa tuttavia con l'avidità, poiché in quel caso non si butta niente perché ogni cosa può sempre servire a fare soldi[citazione necessaria].

Caratteristiche

Tipico aspetto della camera da letto di un accumulatore.

Cause scatenanti

Alessandro Magno, celebre accumulatore di nazioni.

Spesso la disposofobia è causata da un trauma infantile, quasi sempre una molestia sessuale o l'aver perso il proprio orsacchiotto Anacleto Maria. Normalmente, se un malato riesce a regredire con l'ipnosi fino al momento traumatico, può riuscire a guarire parzialmente, acconsentendo a gettare via addirittura l'immondizia.

L'accumulatore

L'accumulatore è una persona che viene spesso emarginata a causa della sua anormalità o, più probabilmente, per la sua mania di collezionare anche le cagate del suo cane. Per un accumulatore è difficile vivere una vita normale: il disordine che regna in casa rende infatti difficili attività solitamente semplici, come eseguire salti mortali in avvitamento. Esiste poi un tipo particolare di accumulatore, che preferisce accumulare monete e banconote di vario taglio. Tale individuo è detto "spilorcio" o, se abita in Liguria, "genovese".

Cure

Un accumulatore di cariche elettriche.

Curare la disposofobia è molto semplice: basta procurarsi il porto d'armi, noleggiare un lanciagranate, andare a casa dell'ammalato e sparare all'impazzata sulle sue cianfrusaglie, urlando facoltativamente "Prendi questo, brutto figlio di puttana!". In alternativa, è possibile chiamare uno psicologo che possieda una "laurea" e delle "credenziali", perché possa ipnotizzare "il" malato e così farlo retrocedere in serie B con la memoria fino al ricordo del trauma, ma usare il lanciagranate, secondo Wikipedia, è altrettanto efficace. E sicuramente più divertente. Alcuni professori di disposofobiologia dotati di barba e occhiali con montatura quadrata - dunque molto affidabili - hanno dichiarato che, nella cura per il morbo, è molto efficace l'ipnosi. Sembra infatti che molti accumulatori siano riusciti a guarire dopo aver guardato troppi sketch di Giucas Casella che ipnotizza dei polli.

Voci correlate