Provincia di Savona

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Lo stemma della provincia di Savona. Raffigura una nave di Crociati che sta andando a fare il culo ai pirati Sardi

La provincia di Savona è una provincia italiana della Liguria che ha sede a Genova, ma per confondere le idee è stata realizzata una sede-fantoccio a Savona. Suo malgrado confina con provincie che odia a morte, dalle quali è fortunatamente separata da monti e mari il cui attraversamento è letale in tutte le stagioni.

Per quelli che non hanno il senso dell'umorismo, su Wikipedia è presente una voce in proposito. Provincia di Savona

Città principali

Alassio

Alassio, un paese modesto.

Alassio, in lingua locale Arâsce, viene irriverentemente chiamata "Arâsce ladri e bagasce". Mentre gli abitanti vengono chiamati "Cagalegna" per la classica tendenza di mangiare carrube come i cavalli. Comune (s)popolato da semplici pescatori trovatosi invaso prima da ricchi snob inglesi poi da simpatiche famigliole di tedeschi obesi e infine da Torinoterronesi. Gli abitanti di Alassio attualmente si sono trasferiti in massa nel vicino comune di Albenga.

La popolazione media durante i mesi di luglio e agosto raggiunge - e a volte supera - quella della Spagna. Il primo lunedì di settembre questa ridente cittadina si ritrova svuotata nell'anima e nel portafoglio. Alassio è famosa per il muretto di Alassio, luogo situato in pieno centro dove i VIP di passaggio e i loro animali usano segnare il territorio con una pisciatina prima di scappare via molto velocemente.

Le principali attività svolte nel territorio sono:

  • evasione fiscale;
  • costruzione di villette abusive;
  • pesca del Tedesco Obeso che fa il bagno alle due di pomeriggio e puntualmente viene colpito da congestione fulminante;
  • drogarsi[1];
  • eiaculazione precoce ai piedi delle palme.

Da sottolineare l'importanza del mensile locale il famoso Alassino, comprato da tutti e sette i residenti di Alassio in quanto sono presenti le foto sui necrologi.

Las Bengas

Comune a ponente di Savona è nella piana di Albenga, famosa per la presenza di signorine disponibili e affabili, pagando il giusto ovviamente, sotto la diocesi di Albenga. Il motto nel gonfalone del comune, "Las Bengas, chi non ci ha da fare non ci vengas", riassume la gioia di vivere e l'apertura internazionale della comunità.

La città delle serre è nota per la sua coltivazione di terroni, truzzi ed extracomunitari. I pochi abitanti svaniscono nel nulla verso allo scoccare delle 19:30. Las Bengas è storicamente e sociologicamente composta al 50% + 1 da una enclave sicula (Villalbas). Ma secondo alcuni noti studiosi in questa città si sarebbe sperimentato il primo tentativo realizzato di quel noto fenomeno denominato "sostituzione": prendi una popolazione straniera, trattala male, falle sentire che è poco importante, schiaffala da un'altra parte per eliminare un'altra cultura. Che nel caso dei veri abitanti di Las Bengas era la coltura, dei carciofi e degli asparagi. Gli invasori di Villalbas hanno soppiantato i noti ortaggi ingauni con il finocchietto selvatico (essendo un'etnia ancora dedita alla raccolta e non pervenuta al neolitico).

Albisola

La parte a levante di Savona, è nota come "La città a uno sputo da casa comodamente raggiungibile in due, tre ore di macchina". Cittadina costiera nota per le ceramiche, i VIPs che la abitano e la coda interminabile per attraversarla nonostante sia a 2 km dal centro di Savona.

Borghetto Sotto Spirito

   La stessa cosa ma di più: Borghetto Santo Spirito.

Cittadina dopo Loano, è nota ai liguri come "corri a tutta birra" per la nota pacificità e onestà dei suoi abitanti da cui il proverbio "Parcheggia a Borghetto e ripartirai all'inferno". Da notare come il treno, che per tutta la Liguria va a passo di lumaca, nei pressi di Borghetto acceleri improvvisamente.

Loano

Comune a ponente di Savona, questa città è nota per la facilità con cui si può scriverne il nome con allusioni scatologiche. Ad un tiro di schioppo dall'ospedale di Pietra Ligure, è l'ideale per terroni con famiglia che si accingono a vedere quanto i loro bambini resistano sotto il sole estivo, o a buttarsi dagli scogli, e per i vecchi babbioni con un piede già nella fossa. Rinomata inoltre per l'odore di carcassa putrida sul lungomare al mattino.

Rialto

Paesino sperduto sopra Finale Ligure, la popolazione autoctona (originaria di lì, ignorante!) è stata invasa e sterminata qualche secolo fa da un gruppo di veneziani, che poi sono ovviamente scappati altrove al motto di "meglio in bocca ai piranha che qui!". Il paese è talmente sperduto che è fuori da ogni mappa, ma se ci si dovesse capitare per caso sarebbe possibile constatare come un'esigua minoranza veneta è attecchita in tale luogo degenerando in campagnoli senza rimedio. Lo abitano riccastri avari, donne sexy e pelose come lo yeti, e contadini rimbambiti.

Pietra Ligure

Cittadina famosa per un livello di pulizia pari a quello di Beirut. L'ospedale rimette a posto le schiene bruciate dei tedeschi obesi, mentre il suo fiore all'occhiello sono i palazzi stile Unione Sovietica. Questi allietano il paesaggio davanti agli stabilimenti balneari, i quali, peraltro, sono esempio nazionale di cortesia da parte dei gestori.

Troiano

Paesino erroneamente traslitterato come Toirano, è noto per la generosità delle sue donne e dei suoi uomini e per le grotte dalle caratteristiche forme dure e lunghe.

Vado (via) Ligure

Comune a ponente di Savona, il porto l'ha resa un nido di [tamarri senza possibilità di redenzione. La cittadina ridente è caratterizzata dalle due ciminiere rosse e bianche che la rendono visibile anche dalla Luna e che quando non tira vento (ovvero mai) ricopre la cittadina di un tenero manto nero di cenere.

Varazze (Varazzifornia)

Pesce della Val Bormida

Ultimo comune prima di Genova, è considerata a furor di popolo la cittadina più bella della riviera (a vedere il resto ci si crede senza problemi). Famosa per il porto coi tetti azzurri[2]. Patria di tamarri californiani, ma con buona percentuale di topa, ha un tasso di alcolismo pari a quello dell'Irlanda e della Germania sommati insieme.

Val Bormida

Agglomerato di comuni piccoli e inutili tipo Cairo Montenotte, Carcare, Cengio ed altri, a circa 20 km dal capoluogo. Questa valle prende il nome dal fiume Bormida, famoso per essere abitato da pesci a tre occhi e da quintali di sostanze altamente nocive, gentilmente offerte dalle numerose industrie della zona. È conosciuta anche come il luogo dove piove/nevica sempre e dove non c'è mai sole. Questa zona della provincia è sconosciuta ai più e sarebbe del tutto inutile se non fosse per i caselli autostradali di Millesimo e Altare. Da queste parti, l'autostrada Torino-Savona fa un giro della morte a 360 gradi.

La totale mancanza di luoghi di divertimento fa sì che i principali passatempi, soprattutto tra i giovani, siano: ubriacarsi pesantemente a ogni occasione (frequenti i casi di coma etilico), la rissa di gruppo, l'omicidio e il suicidio. Gli eventi della valle si limitano a qualche sagra di paese nel mese estivo, tra cui spicca il Cairo medievale di Cairo Montenotte (patria del faraone Ranfame II e della pornostar Natasha Kiss), dove sembra che per la prima volta nella storia della valle ben 15 persone fossero riunite nello stesso posto.

Finale (Criminale) Ligure

A ponente rispetto a Savona, è universalmente conosciuta come unica cittadina ligure in grado di offrire spiaggie libere di dimensioni superiori rispetto alla media regionale, ferma intorno ai 2 metri quadri. Una sua particolarità è la poligamia dei turisti che la vivono: si va dagli Snob milanesi in villeggiatura a Varigotti ai tamarri Torinesi che la notte occupano gli ex-capannoni Piaggio per dormire, oppure la stazione, a seconda degli accordi orali coi romeni Autoctoni. Altra attrazione di particolare rilevanza è Finalbronx, dove nella terza settimana di agosto ogni anno prende vita una rievocazione degna dei peggiori bar di Caracas. La cittadina offre inoltre una varietà di sport unica: si va dalle allegre scampagnate in cerca di un posto per la camporella nella località delle Manie alle corse in mountain bike per i colli vicini, senza dimenticarsi le scalate sulla roccia o la fuga dal vigile intento a multare la tua auto al Malpasso.

Noli

Comune a ponente di Savona e acerrima nemica dell’adiacente Spotorno; di Noli sopravvive la nomea di “Uno dei borghi più belli d’Italia” e “Bandiera Blu”, due riconoscenze meritatamente ottenute, nonché le uniche che tale villaggio turistico può esporre. La popolazione nolese, poco variegata e per lo più anziana, si diletta in lunghe sessioni di imprecazioni rivolte al Signore durante interminabili partite di scopone, briscola o cirulla, impreziosite dal caratteristico mugugno ligure, tant’è che il Sommo Poeta Dante, passando per di qua, avrebbe voluto inserirli nel girone dei “mugugnosi” ma poi non ha avuto tempo e se n’è dimenticato.

In particolare:

  • D’inverno si lamentano che non ci sia mai niente da fare e anelano il ritorno dell'estate.
  • D’estate non vedono l’ora che se ne vadano “i mena belin dei furesti” e anelano il ritorno dell’inverno.

La restante parte della popolazione, invece, soffre dello stesso problema di quei vichinghi della Val Bormida, infatti anche qui la totale mancanza di luoghi di divertimento fa sì che i principali passatempi, soprattutto tra i giovani, consistano nell'ubriacarsi fino al coma etilico a ogni occasione, e la rissa di gruppo.

Note

  1. ^ Da notare che l'amore per la coca di questa cittadina le è valsa l'indicazione stradale "segua la striscia".
  2. ^ È vivamente consigliato (?!) di andare a vederli al più presto, prima che gli scarichi delle auto e la nota manutenzione comunale li rendano color ardesia.