Non insultate il Santo Padre

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Non insultate il Santo Padre, solo lui può insultarci!

Non insultate il Santo Padre è una minaccia spesso rivolta dai papaboys, che avvertono in questo modo i peccatori della collera divina che li punirà.

L'avvertimento assume, con l'adeguata cadenza e accompagnato dal caratteristico "superbo dito accusatore", una gravosità imponente. Secondo una leggenda questa frase oscura nasconde un potere altrettanto misterioso: il soggetto che subisce il sortilegio diventerà un "chierichetto ab aeternum", eterno fanciullo destinato ad essere seviziato per sempre dal parroco di turno.

Non insultate il Santo Padre nella storia

In principio

Primo esempio del "non insultate il Santo Padre", eseguito magistralmente con sguardo perfido e dito accusatore.

La prima testimonianza del "Non insultate il Santo Padre" risale all'800, e ci viene fornita dal tuttologo nullafacente Alessandro Manzoni. Indovinate un po'? Mi tocca citare i Promessi sposi! Tappatevi le orecchie e chiudete i bambini nelle cassapanche, sto per iniziare.

« Don Rodrigo spavaldo si contava i denari e si toccava i coglioni, irrispettoso alla potenza del sì forte Fra Cristopher.

Ancor adirato per l'offesa Padre Cristoforo gettò tutto a terra smadonnando metaforicamente.

Prese dunque il crocifisso e, puntandolo verso Rodrigo, ardì ardosamente: "Ascolta, Rodrigo, le tue malefatte hanno oltrepassato i limiti e non hai limiti agli oltraggi! Quando ti deciderai a retribuire la chiesa con il mezzo del tuo ricco patrimonio? Con l'opzione 8x1000 consegui la salvazione eterna con bonus PeccatiFree, peccati gratis verso tutti! Non farmi ancor adirare ancor! Guarda che si ancor mi fai adirar ancor lo dico ai superior!"

Rodrigo at este pacificissime offerte rispose ardentemente ardendo "A'stronzo, e famme na pippa! Tu e quer ricottaro der papa!"

A Cristopher scoppiò una vena in occhio, ma riprese: "Dio ca...va i bulbi oculari di questo scellerato! Nemmai vostre genti potete offender del papa il buon nome con cialtronerie sì infauste. Addio, birbante senza pudore... Le lascio comunque il depliant? »

Come avete potuto notare inizialmente l'avvertimento era più elaborato di quanto lo sia adesso, poiché l'espressione si è logorata con il tempo a causa del linguaggio evolutosi, dei giovani d'oggi e dei politicanti che se so' magnati tutto, pure le parole.

Tanto per la cronaca alla fine Padre Cristoforo ritorna da Don Rodrigo con il suo esercito di cyborg e gli fa il culo a strisce.

L'evoluzione

Papa Wojtyla risponde adeguatamente agli insulti nella sua mail.

Grazie alla sua indiscutibile efficacia contro atei, eretici, pagani e devoti del Godzillanesimo, l'espressione filo-cristiana manzoniana divenne di usò comune, tanto che per i nati nel 1850 la prima parola non fu "Mamma", bensì "Nemmai-vostre-genti-potete-offender-del-papa-il-buon-nome-con-cialtronerie-sì-infauste".

Tuttavia questa frase riportava alcuni problemi: gli anziani bigotti erano infatti impossibilitati ad ammonire i blasfemi, non avendo buona memoria, e dovevano dotarsi del libro da 1800 pagine (+ cut scenes) per citare ogni volta la formula correttamente.

Non era il massimo della praticità, e i piccioni viaggiatori dovevano effettuare 2 viaggi per riportare il messaggio a distanza, data la lunghezza del messaggio da consegnare.

Così Manzandro Alessoni, per agevolarne l'uso, mise in commercio la nuova edizione de "I promessi sposi".

Fu cambiata per l'appunto la frase originaria di Padre Cristoforo in "Non insultate il Santo Padre", e l'ambientazione dell'intera storia cambiò da Como a Beverly Hills.

Non insultate papa Wojtyla

Alcuni accorgimenti sono stati fatti per i recenti capi della Chiesa. Il primo ad avere uno slogan personalizzato è stato papa Wojtyla, che grazie alle sue orde di papaboys riuscì a tenere a bada le orde di bestemmiatori. "Non insultate il santo padre" divenne motto di numerosi catechisti. Il codice I.N.R.I., sui crocifissi, assunse il significato di "Il Nostro Redentore è Imbestemmiabile". La frase malefica si estese non solo ai papi, ma anche a vescovi, santi, chierichetti, cardinali e panini.

Con la commercializzazione di questa frase la Chiesa™ raggiunse l'apice della sua potenza: il marchio "Non insultate il Santo Padre" fu apposto sulle ostie, sugli abiti cerimoniali, sul fondo del piattino delle offerte (per lobotomizzare sensibilizzare gli avari di danaro) e sul sedere delle guardie svizzere.

Alla stregua di "All your base are belong to us", "Non insultate il Santo Padre" durante la dittatura il pontificato di Giovanni Paolo II incuteva un immenso terrore negli atei e negli eretici, che dovettero trasferirsi in massa per evitare la furia dei papaboys.

Tecnicamente non ha insultato il papa, ma la pagherà comunque.

Inoltre papa Wojtyla aveva anche altre diverse caratteristiche che lo rendevano benvoluto: era simpatico, divertente, ed era in grado di tenersi un bambino in braccio senza cedere ai suoi istinti cannibaleschi. Insomma, incarnava il perfetto papa Buontempone, come avremmo potuto insultarlo?

Non insultate il Santo Padre Ratzinga

Siamo giunti all'età più succulenta del "Non insultate il santo padre", che assume il ruolo di minaccia mortale.

Citiamo direttamente un passo del libro di Joseph Ratzinger "Alma mater" (dal quale abbiamo opportunamente omesso i riferimenti alla conquista del globo e i messaggi subliminali):

« Pace [...] fratellanza [...] Dio [...] redenzione. [...] »
"Eh, mattacchione, ti ho visto che bestemmiavi."

Il messaggio del papa è chiaro, palese e inequivocabile: non insultatelo altrimenti la vostra stirpe sarà scomunicata per 12 generazioni, all'inferno sarete per sempre fustigati da Dante Alighieri e Virgilio (a turni alterni) e i vostri figli diventeranno spremiagrumi.

Secondo la legge del contrappasso ad ogni bestemmia corrisponde una pena:

  • Porco Dio: all'inferno sguazzerete nel letame e nel fango nel quale sguazzano puzzolenti maiali con l'aureola
  • Dio cane: all'inferno sarete legati a un guinzaglio mentre un cane bianco vi sbranerà i cabbasisi
  • Dio boia: all'inferno quel simpaticone di Dio si divertirà a lanciare coltelli affilati contro i blasfemi. L'ultimo che sopravvive ottiene un posto in prima classe al Purgatorio...e poi non dite che non è caritatevole!
  • Il papa è buono: andrete in paradiso, ma vi prenderanno tutti per il culo

Si comunica che in ogni caso i risultati sono controvertibili tramite un ricorso al TAR o mediante un pagamento in contanti presso la Sacra Rota di tanti euro quanti sono i peccati commessi: peti in luoghi di culto vengono conteggiati come peccati, e gli adulteri valgono il triplo.

Analisi del "Non insultate il Santo Padre"

  • Non: negazione assoluta. Non è un caso che la ritroviamo nel vangelo di Gigi, versetto 5, capitolo 9, comma 3¾: recita testualmente "non".
  • Insultate: si riferisce a voi. Siete stati voi che avete bestemmiato e avete fatto incazzare i pezzi grossi della chiesa!
  • il: articolo maschile singolare della costituzione ecclesiastica. È accettata anche la variante "lo", nella versione "nunn'ate 'nfamare lo santo Padre 'bbenedetto!", molto in voga fra i bigotti burini.
  • Santo: la maiuscola accresce la gravosità della frase, come un tuono che si scaglia su un vulcano che erutta contemporaneamente a un terremoto che ha provocato di conseguenza un maremoto. Questa metafora tuttavia non rende giustizia al terrificante potere di questa parola nel suo contesto.
  • Padre: si tratta del papa, o di un qualsiasi componente del clero con un piede nella fossa e santificazione a breve termine. Diversi letterati hanno ipotizzato che "Padre" si riferisse alla figura paterna di Geppetto, oppure a Peleo, padre di Achille, santone greco morto mentre cadeva dalle scale in guerra. Queste ipotesi non hanno riscontrato il favore del pubblico; i suddetti letterati sono stati lapidati e bruciati sul rogo.

Corretto uso della formula

Ha talento, ma non si applica!

Per sfruttare questo anatema in tutta la sua potenza sono necessari anni e anni di allenamento. Per gli accusatori principianti, coloro che si approcciano per la prima volta all'uso della frase, si comincia in questo modo: imparare innanzitutto bene la formula, se avete scarsa memoria scrivetevela sotto le scarpe come per la notte prima degli esami.

È necessario disporre di 5 dita, ma soprattutto è importante che si possegga l'indice: se avete 2 pollici, un mignolo, un medio e un anulare, non potete effettuare un "Non insultate il Santo Padre" come si deve. In compenso potete usare comodamente il dito medio.

L'indice, come dicevo, è importante: serve infatti per accusare l'interlocutore, e parte come un proiettile di carne che si conficca nel cuore e nella coscienza. L'effetto non è lo stesso se vi siete appena scaccolati e puntate il dito ancora sporco: in quel caso la reazione sarà semplicemente di ribrezzo. Non è il vostro scopo.

Anche lo sguardo è importante, e anche in questo caso sono importanti entrambi gli occhi. La posizione dei bulbi può variare; ci sono diverse scuole di pensiero:

  • Occhi strabici: l'accusatore assume un aspetto amabilmente demoniaco, che provoca il panico dell'accusato. La controindicazione rilevante è che il destinatario potrebbe prendervi per un idiota, e non avrebbe tutti i torti;
  • Occhi sgranati: quella degli occhi sgranati è la tecnica più utilizzata. Leggermente ipnotica, può indurre il destinatario a gettarsi in un pozzo o cagarsi addosso;
  • Occhi socchiusi: recitare la formula con gli occhi socchiusi è consigliato ai principianti e ai miopi: massimo risultato con il minimo sforzo. È consigliato accompagnarsi con voce rauca e tetra o utilizzare una marionetta.

Evitare la maledizione

Ecco alcuni comodi consigli per reagire senza cadere nella rete del cristianesimo:

  • Rispondere "specchio riflesso" con tono bambinesco
  • Urlare e dimenarsi
  • Non andare nel panico
  • Andare nel panico
  • Compiere un harakiri
  • Mordere il dito dell'accusatore nella speranza che non sia intriso di veleno
  • Andarsene fischiettando
« E il sito di demoni si piegherà alla mano del pastore tedesco. »

In ogni caso, se vi accorgete di non avere scampo, fareste bene a convertirvi fulmineamente in punto di morte come fece quello sciupafemmine di Sant'Agostino.

Voci correlate