Indice dei libri proibiti

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libera... finché non ci beccano!
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Template:Incostruzione

« ...perché simili libri non si leggono come cose a qual si habbi da credere ma come fabule, et come si legono ancor molti libri de gentili come Luciano Lucretio et altri simili »
(L'italiano schifoso di questo personaggio dimostra che leggere fa male: pure i bambini sanno che Luciano si chiama Ligabue, no Lucretio )
« Essendo che l'Indice dei libri proibiti contiene libri proibiti allora l'Indice dei libri proibiti va inserito a pieno titolo nell'Indice dei libri proibiti »
(Pancrazio de Vaquis, in "Dissertazioni attorno alla cerchiosità del cerchio")

L'Indice dei libri proibiti (in latino Index librorum prohibitorum) era un elenco di libri che non dovevi leggere che sennò perdevi la fede e poi eri costretto a ricomprarla.

In questo senso la fede era infatti vista come un telecomando, che lo perdi, lo cerchi senza ritrovarlo per mesi, te ne compri uno nuovo e poi SBAM! torni a casa e trovi quello vecchio che ti aspetta sulla porta. La fede è uguale: se la perdi in qualche modo devi trovartene una nuova e appena l'hai fatto ti accorgi che quella vecchia è ancora lì e poi non sai più quale fede usare e poi finisce che le riperdi entrambe e ne devi comprare una terza e poi all'infinito. E non serve che te ne riponi uma per quando perdi l'altra che si sa che poi quando uno ripone una cosa poi si dimentica dove l'ha riposta e quando gli serve non la trova più lo stesso.

Riassunto: l'Indice dei libri proibiti è un elenco di libri che non devi leggere sennò perdi il telecomando.

Pubblicato dal 1571 al 1966, giusto in tempo per ospitare anche tomi pericolosissimi per la morale cattolica come Grösserer Katechismus der christkatholischen Lehre, zum Gebrauch in Kirchen und Schulen, besonders für die Schüler der dritten Klasse. Donec corrig e Le cento migliori barzellette zozze di Pierino, l'Indice fu abolito da papa Paolo VI perché oramai era diventato inutile e inefficace: anche in Italia era arrivata la televisione e si era pure portata appresso Mike Bongiorno.

Storia

Correva l'anno del signore 1542; i portogallesi avevano appena finito di esplorare la California, rinomata località vacanziera in provincia di New York, e le ultime hit dell'imperatore Carlo V, "Bisogna saper perdere" e Tranqui Franky, dedicate all'amico Francesco I, spopolavano in tutta Europa, da Rouen a Birmingham, passando per Roccasanframondi.

Spopolavano anche a Roma ma a Vatikan City il papa aveva altri cazzi a cui pensare LUI!: da quando Enrico VIII gli aveva tagliato i viveri

« Quel figlio della merda! »

preferendo spenderli in puttane, ghigliottine, cosciotti di cinghiale e cappelli piumati, le riserve aurifere della Santa Sede erano in rosso. La riforma protestante aveva minato le basi del Cristianesimo, facendo credere a chiunque di aver diritto ad avere un'opinione e a metterla anche per iscritto; in Comic Sans, per giunta.

« Inconcepibile, vergognoso, ma che oh! »

Il colpevole di tutto era Martin Lutero, padre di Martin Luther King, nonno di Ricky Martin e Ricky Martin Lutero. Che però intanto era morto per volontà di Dio e quindi pazienza, non lo si poteva impiccare. Urgevano contromisure urgentevoli per evitare che continuassero a proliferare psicoballe su Cristo che frigge piccioni al volo e pianeti che girano su sé stessi, manco fossero sfere rotanti in un video dei Bee Gees.

Ma perché?

Non succede solo da noi

E quindi?