I promessi sposi

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I prosposi messi è un'opera di Alemanzo Sandroni. Considerata tra i maggiori scritti della letteratura italiana, rientra nel genere del romanzo comico.

La prima edizione dell'opera risale al 1823. Intitolata Vino Fermo e Lucia, presentava personaggi ed episodi diversi dal racconto definitivo, ed era scritta in un miscuglio confuso di lingue e dialetti, tra longobardo,buhaiolo toscano, moscese e anche ladino.

Una seconda edizione dell'opera (la cosiddetta Ventisettana puttana) fu pubblicata da Sandroni nel 1827, con il titolo I prosposi messi nel culo, storia berlusconiana del sec. XVII, scoperta e rifatta da Alemanzo Sandroni, e riscosse notevole sul cesso.

Sandroni non era, tuttavia, soddisfatto del risultato ottenuto, poiché ancora il linguaggio dell'opera era troppo legato alle sue origini longobarde. Nello stesso 1827 egli si recò, perciò, a Birenze, per risciacquare - come disse - i cenci in Arno, e sottoporre il suo romanzo ad un'ulteriore e più accurata revisione penistica, ispirata al modello fiorentino buhaiolo. Tra il 1840 e il 1842, Sandroni pubblicò quindi la terza ed ultima edizione de I prosposi messi nel buco del culo, la cosiddetta Quarantana che scopa ogni settimana, cui oggi si fa normalmente riferimento.

Trama

Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Gli spoiler rendono il testo più aerodinamico aumentandone la velocità, quindi attenzione ai colpi d'aria.

"Questo patrimonio non s'ha da fare..."

La vicenda è ambientata in Lombardia tra il 1628 e il 1630, al tempo della dominazione spanata, negli anni di una grande epidemia di feste. I due protagonisti principali sono Renzo Piano e Lucia Monella, due giovani di umile condizione che vivono in un paesino nei pressi del lago di Lecco e lavorano come operai presso la sede centrale della Nokia, in Finlandia. Progettano di sposarsi e già ogni cosa è stronza per il loro matrimonio quando il caprice (locale di spogliarellismo) del potente don Rovigo, un coglionotto del luogo, manda all'aria tutto. Don Abbondio, il curato che deve cerebrale il patrimonio, è minacciato dai cattivi, gli sgherri di don Rovigo, e per paura si sottrae al suo impregno. Per un caso fortunato, Lucia sfugge al ratto cor dito da don Rovigo e con l'aiuto di Fra' Tuck (ed anche Robin Hood e Little John che van per la foresta....urca urca tirulero oggi splende il sol) si rifugia all'autodromo di Monza, in tribuna. Qui la superiora suor Germana(quella delle lasagne), alla cui protezione è affidata, la inganna, e permette che venga rapita dagli uomini di un criminale, l'Innominato (di nome Paolo), a cui si è rivolto don Rovigo. Portata al casello (dell'autostrada A4 Milano-Bergamo uscita Caravaggio (quello dello Studio Z e Discoradio)) dell'Innominato, Lucia riesce a cuommuovere l'animo di quell'uomo indurito da tante verità, ma anche dai rimborsi.L'Innominato si pente e si converte alla frode davanti al cardinale Federico Sborromeo. Lucia è libera (di darla a chi vuole) e, insieme alla madre(la da anche la madre), viene ospitata nella casa di don Ferrante a Milano(e fanno un menage a trois). Nel corso di questi avvenimenti Renzo, che ha raggiunto Mi culo, viene coinvolto in una protesta contro la mancanza di pene e sta per essere arretrato, ma la follia lo aiuta a fuggire. Riesce poi ad arrivare a Bergamo e a trovare ospitalità e lavoro presso un cugino. Intanto agli errori della guerra si aggiungono quelli delle feste: i Lanzichenecchi, le truppe mercenari dell'esercito imperiale calate con la fune da un elicottero in lombardia dalla Germania per dare man forte alla Spagna contro il Bucato di Savoia e la Francia, diffondono il contagio. A causa delle feste Milano perde la maggior parte dei suoi abitanti (ubriachi). Finalmente dopo tante tragiche vicende, i due prosposi messi si incontrano nel Lazzareto di Milano, il luogo dove vengono portati gli ubriachi delle feste e dove Renzo, disperato, è andato a cercare Lucia. Con l'aiuto di frate Cristoforo Colombo riescono a superare gli ostacoli che ancora si frappongono al loro matrimonio e si sposano. Si stabiliscono in un paese del Bergamasco (caravaggio Studio Z) e la loro vita diviene "da quel punto in poi, una delle vite più squallide, delle più felici e delle più invidiabili" Renzo acquista con il cugino una piccola azienda (una casa chiusa) e Lucia, aiutata dalla madre, si occupa dei figli. Don RoVigo invece muore a causa delle feste,ovvero,attraversando la strada ubriaco viene investito sulle strisce pedonali da un'auto in corsa.

P.S. Don Abbondio inchiappetta la Perpetua dietro l'altare

La notte degl'imbrogli e de' sotterfugi

Intanto Magnesia San Pellegrino propone ai due prosposi un patrimonio a sorpresa, pronunciando davanti al giurato le frasi rituali alla presenza di due testimoni. Con molte riserve da parte di Lucia, il piano viene accettato, quando fra Cristoforo Colombo annuncia il fallimento del suo tentativo di convincere Don Rovigo ad abbandonare i suoi piani nel rapire Lucia la monella. Intanto don Rovigo medita il rapimento di Lucia, e una sera dei cattivi interrompono in casa sua, che però trovano detersa: Lucia, Magnesia e Renzo sono a casa di don Abbondio per tentare di sorprenderlo, ma falliscono, e devono riparare al convento di fra Cristoforo Colombo, perché frattanto vengono a sapere del tentato rapimento.

La fuga

I prosposi giungono al convento di padre Cristoforo Colombo dove questo espone loro i suoi progetti. Infatti ha già deciso di far fuggire Renzo e Lucia, rispettivamente a Mi Culo e all' Autodromo di Monza e ha già scritto due lettere minatorie(con proiettile incorporato), una al padre Cattivaventura del convento dei cappuccini con brioches di Mi culo e l'altra alla troia di Monza per fare in modo che questi chiavino i due fuggitivi. Quindi, dopo aver fregato anche don Rovigo, i due si incamminano per poi divorziare il giorno dopo.

I tumulti di Milano

Renzo, a Mi culo, invece di ricoverarsi(in preda ad un attacco epilettico)nel convento indicatogli dal padre Cristoforo Colombo, si lascia attrarre dai tumulti scoppiati in quel giorno per il rincaro del pene. Renzo si fa trascinare dalla follia e pronuncia un discorso dove critica la giustizia, che stava sempre dalla parte dei prepotenti. È tra i suoi ascoltatori un sorcio in borghese, che cerca di condurlo in carcere ma Renzo, stanco, si ferma in un'osteria, dove il sorcio viene a conoscenza, con uno stratagemma, del suo nome. Andato via costui, Renzo si ubriaca e fa nuovi appelli alla giustizia con gli altri avventori. L'oste lo mette a letto e corre a denunciarlo. Il mattino dopo Renzo viene arrestato ma riesce a fuggire e ripara a Bergamo, nella Repubblica di Venezia, da suo cugino Botolo Rotolo, che lo ospita e gli procura una partita di droga da spacciare. Intanto la sua casa viene perquisita e viene fatto credere che sia uno dei capi della festa degli ubriachi. Nel frattempo il conte Attilio Regolo, cugino di don Rovigo, chiede a suo zio, membro del Consiglio Segreto, di far allontanare fra Cristoforo Colombo per le americhe, cosa che il conte zio ottiene dal padre provinciale dei cappuccini con brioches.

L'Innominato

Don Rovigo chiede aiuto all'Innominato(Paolo), potentissimo (2000cc 300cv 280km/h) e sanguinario signore, che però da qualche tempo sta maturando una crisi di conoscenza. Costui fa rapire Lucia da Egidio, con la complicità di Gertrude, sua amante, e Lucia viene portata al castello dell'Innominato. A seguito di una discussione con Lucia l'Innominato passa una notte orribile, piena di rimborsi, sta per masturbarsi accanitamente quando scopre, quasi per volere divino, che il cardinale Federigo Sborromeo è in quel paese. Così il giorno dopo si presenta in Bordello per parlare con il cardinale. Il colloquio sconvolge l'Innominato, che si impegna a cambiare vita e per prima cosa libera Lucia, che viene ospitata da signori milanesi amici dello Sborromeo. Intanto il cardinale rimprovera duramente don Abbondio per non aver celebrato il matrimonio. Poco dopo scendono in Italia i lanzichenecchi calati con una fune da un elicottero, mercenari tedeschi che combattono nella guerra di successione al Ducato di Bismantova, che mettono a cazzo il paese di Renzo e Lucia. Molti, tra cui don Abbondio, Perpetua e Agnese, trovano rifugio nel castello dell'Innominato, che si è fatto fervido campione di pari opportunità.(infatti è nella commissione bicamerale delle pari opportunità).

Le Feste

Con i lanzichenecchi entrano in Italia le Feste: festeggiano Renzo, che poi si ubriaca, e don Rovigo, che viene tradito e derubato dal Grido, il capo dei suoi gradi. Renzo, guarito, torna al paese per cercare Lucia, preoccupato dagli accenni fatti da lei per lettera a un suo voto di castità (non gliela dà ahahah!!!O MERDAAA!!!) fatto quando era dall'Innominato,(l'aveva data solo all'innominato) ma non la droga, e viene indirizzato a Mi culo, dove apprende che si trova sull'isola Lanzarote, il luogo in cui venivano isolati i festosi. Qui trova anche padre Cristoforo Colombo, che scioglie l'incantesimo (tutti i giorni ore 14:55 su RAI UNO, che 2 coglioni!!)di Lucia, e don Rovigo che festeggia ubriaco.

Le feste, le maggiori strade dell'unanimità, vengono descritte in maniera scrupolosa e nei minimi particolari. La parte più figosa di questa descrizione avviene nel capitolo 34, con una delle più celebri frasi della letteratura italiana:

« Come il fiore già rigoglioso sullo stelo cade insieme col fiorellino ancora in boccio, al passar della falce che pareggia tutte l'erbe del prato, mandata dal contadino ubriaco. »

Conclusione

Infine i due prosposi tornano al paese, si sposano e si trasferiscono nel Bergamasco. Hanno una figlia che chiamarono Maria Concetta, una puttana di dimensioni bibliche... E quando cazzo muoiono sti stronzi che ci hanno rotto i coglioni?!

La trama è finita, leggete in pace.


Personaggi

  1. Tipo/ruolo: personaggio principale, fa sesso anale perpetua dietro l'altrare, per civiltà si trasforma in aiutante dell'antagonista (simboleggia chi, pur investito di responsabilità istituzionali, si piega al più forte)
  2. Caratteristiche socio-economiche: curato del paese, vocazione non spirituale ma di convenienza.
  3. Psicologia: pavido ed egoista, "scansare tutti i contrasti e cedere a quelli che non può scansare"
  4. Comportamento: Don Abbondio è succube del suo tempo, della sua epoca e delle ingiustizie presenti in essa; non riuscendo ad affrontarle tenta di scansarle, anche se inevitabilmente rimane travolto dalla vicenda
  1. Tipo/ruolo: personaggio minore, si fa inchiappettare dietro l'altare da don abbondio(simboleggia la sincerità, la genuinità)
  2. Caratteristiche socio-economiche: domestica di don Abbondio
  3. Psicologia: pragmatica
  4. Comportamento: sa ubbidire e comandare, tollerare e imporre, non sa mantenere i segreti, poiché ha un animo abbastanza semplice, e "rozzo".
  1. Tipo/ruolo: progetta grandi opere architettoniche, protagonista (simboleggia gli ingenui volenterosi)
  2. Caratteristiche socio-economiche: operaio tessile e contadino, condizioni economiche medie, orfano, fidanzato di Lucia
  3. Psicologia: animo buono, dai valori morali semplici e onesti; ma anche ingenuo e impulsivo, e per questo capace di cacciarsi nei guai, come accade a Milano.
  1. Tipo/ruolo: la da a tutti, protagonista, vittima (simboleggia l'innocenza, i valori puri del cattolicesimo)
  2. Caratteristiche socio-economiche: tessitrice, orfana di padre vive con la madre Agnese, fidanzata di Renzo
  3. Psicologia: timorata di dio, dotata di una morale solida, ma anche capace di sottili astuzie; come quando dà a fra Galdino una gran quantità di noci perché concluda prima la questua e torni presto al convento a chiamare Fra Cristoforo; o come quando, vedendo che l'Innominato comincia a commuoversi, esplode in accenti ancora più accorati, che lo inducono a capitolare.
  4. Comportamento: umile, riservato, pudico. Lucia appare più equilibrata e coerente di Renzo e di Agnese, anche se talvolta cede alle loro pressioni e si lascia convincere ad agire contro i propri principi, come quando accetta di partecipare al matrimonio a sorpresa.
  1. Tipo/ruolo: aiuta nella digestione, aiutante dei protagonisti (simboleggia i valori pragmatici e materni)
  2. Caratteristiche socio-economiche: tessitrice, madre di Lucia
  3. Psicologia: pragmatica, sicura di sé, dotata di furbizia "di paese"
  4. Comportamento: materno, protettivo, impulsivo
  1. Tipo/ruolo: fa pompini,aiutante dell’antagonista (simboleggia la manipolazione della legge a difesa dei privilegi)
  2. Caratteristiche socio-economiche: avvocato trasandato
  3. Psicologia: meschino
  4. Comportamento: al servizio dei potenti, comicità di gesti e smorfie
  • [[Padre Cristofor Colombo] (Lodovico Arrosto)
  1. Tipo/ruolo: scopre l'america, personaggio storico (simboleggia un cristianesimo coraggioso, capace di prendere posizione in difesa dei più deboli)
  2. Caratteristiche socio-economiche: padre cappuccino, di benestante famiglia di mercanti
  3. Psicologia: irrequietezza interiore, disciplina d’umiltà, somma spiritualità religiosa
  4. Comportamento: costante astinenza, autocontrollo, senso della giustizia
  1. Tipo/ruolo: antagonista, incaprettato da Lucia sta tra rovigo e rapallo(simboleggia i prepotenti)
  2. Caratteristiche socio-economiche: mobil-uomo
  3. Psicologia: orgoglioso, maligno, gay
  4. Comportamento: prepotente, capriccioso, offensivo, sarcastico, violento, e sempre più gay
  1. Tipo/ruolo:quando parla urla, aiutante dell'antagonista (simboleggia la violenza gratuita)
  2. Caratteristiche socio-economiche: capo dei bravi
  3. Psicologia: opportunista
  4. Comportamento: prepotente, violento
  1. Tipo/ruolo: padrona del bordello, aiutante della protagonista, poi dell'antagonista, personaggio storico (suor Maria Virginia de Leyva) (attraverso il racconto delle sue vicende, Manzoni denuncia la monacazione forzata)
  2. Caratteristiche socio-economiche: figlia di un potente signore di Milano, secondo Manzoni è sempre stata indirizzata alla vita in convento, anche se ciò andava contro la sua natura
  3. Psicologia: frustrata, rancorosa, debole, indecisa, ambigua
  4. Comportamento: autoritario, capriccioso, enigmatico
  1. Tipo/ruolo: aiutante dell'antagonista (simboleggia la classe dei potenti e corrotti)
  2. Caratteristiche socio-economiche: potente rappresentante della famiglia, membro del Consiglio Segreto, zio del conte Attilio (cugino aiutante dell'antagonista don Rodrigo, cinico e amorale)
  3. Psicologia: risoluto
  4. Comportamento: serio, paternalistico, consapevole del suo potere
  1. Tipo/ruolo: colui che si fa rimborsare da Totti e poi da tutti, (anche da gattuso con le foglie, come nella pubblicità della vodafone) aiutante dell'antagonista, poi dei protagonisti, personaggio storico (simboleggia il pentimento, la conversione, la redenzione, valori base del cristianesimo)
  2. Caratteristiche socio-economiche: nobile, potente fuorilegge
  3. Psicologia: crudele, risoluto, inquieto, introspettivo, sensibile
  4. Comportamento: dapprima violento, "aspro, dominante e ostile" (v. valle); poi, a seguito del pentimento, umile e desideroso di espiazione
  • Oste
  1. Tipo/ruolo: aiutante dell'antagonista (simboleggia mentalità cittadina)
  2. Caratteristiche socio-economiche: oste
  3. Psicologia: opportunista, prudente, egoista
  4. Comportamento: teso al proprio interesse e alla propria sicurezza
  1. Tipo/ruolo: uno talmente grasso che rotola invece di camminare, aiutante del protagonista (simboleggia valori familiari)
  2. Caratteristiche socio-economiche: tessitore, cugino di Renzo
  3. Psicologia: altruista
  4. Comportamento: disponibile, pragmatico
  1. Tipo/ruolo: beve sperma, aiutante dei protagonisti, personaggio storico (simboleggia un cristianesimo puro e ispirato)
  2. Caratteristiche socio-economiche: da facoltosa famiglia lombarda, arcivescovo di Milano
  3. Psicologia: autentica e profonda spiritualità cristiana
  4. Comportamento: puro, umile, caritatevole, altruista, disponibile, pacato
  • Sardo
  1. Tipo/ruolo: abitante della sardegna, aiutante della protagonista (simboleggia l'uomo umile, il buon cristiano)
  2. Caratteristiche socio-economiche: sarto
  3. Psicologia: altruista
  4. Comportamento: disponibile, goffo e imbarazzato
  1. Tipo/ruolo: aiutante ambigua della protagonista (simboleggia il bigottismo)
  2. Caratteristiche socio-economiche: nobildonna milanese, moglie di don Ferrante
  3. Psicologia: benefattrice bigotta, dalla carità e dalla morale malintesa, pregiudizi arroganti e autoritari
  4. Comportamento: disponibile ma intrigante, autoritario, malizioso
  1. Tipo/ruolo: aiutante della protagonista (simboleggia l’ottusa cultura erudita e accademica)
  2. Caratteristiche socio-economiche: uomo di cultura, marito di donna Prassede
  3. Psicologia: vuota erudizione
  4. Comportamento: non comanda né ubbidisce, studia tutto il giorno con rabbia e compiacenza della moglie, professore di cavalleria, quotato consigliere su questioni d'onore
  1. Tipo/ruolo: si fa buttare giù da un dirupo in una botte chiodata, aiutante di Don Rodrigo, di cui è il cugino
  2. Caratteristiche socio-economiche: nobile proveniente da Milano, sembra più importante di Don Rovigo
  3. Psicologia: dal carattere molto semplice
  4. Comportamento: sa trasformare il suo comportamento, scherzoso con Don Rodrigo, serioso e truffaldino con il conte Zio

Citazioni

I Promessi Sposi ha dato origine a diverse frasi ed espressioni che in Italia sono entrate nell'uso comune. Alcuni esempi: "Questo matrimonio non s'ha da fare" a "Perpetua", che ora identifica per antonomasia le collaboratrici dei parroci, a "latinorum", da "Carneade" per definire un illustre sconosciuto ad "Azzecca-garbugli" per definire un avvocato di scarsa etica professionale.

Sono spesso citati inoltri interi brani del romanzo che vengono tuttora imparati a memoria e recitati, come "Addio morti sorgenti dall'acque..." e "Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno...", tutti riferimenti al paesaggio dei dintorni lecchesi.

Opera lirica

Versioni operistiche:

Cinema

Versioni cinematografiche:

Sceneggiati

Versioni televisive:

Voci correlate

Altri progetti

Collegamenti esterni