Don Abbondio

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« Don Abbondio?! Ma chi cazzo sei tu...! »
(Carneade su Don Abbondio)
« Questo matrimonio non s'ha da fare! E andatevene tutti a cagare! »
(Don Abbondio su rime baciate)
« Renzo, porca puttana vattene o sarò costretto a usare il mio Stand 「PEZZA RICAMATA」contro di te. »
(Don Abbondio, in procinto di rifiutare violentemente un matrimonio)
La copertina del libro scritto da Don Abbondio.

Don Abbondio (1566 - vivente), per gli amici Abbiondo, non era nato con un cuor di leone [citazione necessaria]. Detto questo, torniamo su quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno.

Vita

Don Abbondio è un prete vigliacco, fifone, un cagasotto omertoso. Vive nella popolosa cittadina di *** piena di preti vigliacchi come lui, bravi (non molto alla fine), signorotti locali, assassini redenti, suore bastarde, una giovane coppia di ingenui contadini, Perpetua e ovviamente Paolo Bonolis.

Alcuni ritengono che Don Abbondio sia un personaggio immaginario, ma altri no. D'altronde, il Titanic è affondato nel 1912 e questo spiegherebbe in gran parte la veridicità dell'esistenza di Don Abbondio, ma solo nella testa insonorizzata di Roberto Giacobbo. In secondo luogo, va detto che gli scienziati sono convinti che Don Abbondio sia tuttora vivo, anche se si nasconde sotto altre sembianze per evitare le orde di giornalisti che gli chiederebbero la verità riguardo al presunto divorzio tra Renzo e Lucia.

Il Successo

Don Abbondio viene conosciuto dai più solo nel 1753 o giù di lì, quando pubblica il suo best-seller "Questo matrimonio non s'ha da fare, ovvero 1001 consigli per vincere una scommessa tra signorotti locali". Questo libro, venduto in un primo momento nell'edizione a copertina rigida, e solo nel 1767 nell'edizione TEA, è ormai classificato come uno dei migliori libri dell'epoca. Subito il libro vendette qualcosa come la cifra assurda di 65 copie solo nel primo anno, facendo vincere a Don Abbondio il Premio Strega nel 1753.
Molti critici adducono il motivo del successo a due fattori:

  • Il primo, di natura economica, era la facilità con cui era possibile reperire il libro. Costava solamente 4 ducati ed era distribuito in qualsiasi negozio: librerie, mediaworld, discoteche, anche dal Pakistano che per strada tenta di venderti le rose.
  • La seconda motivazione è di natura letteraria: la prefazione del libro era infatti scritta da Tarcisio Bertone, e questo era tutto dire.

Questo matrimonio non s'ha da fare, ovvero 1001 consigli per vincere una scommessa tra signorotti locali

La prefazione che segnò il successo di questo libro è riportata, di seguito, integralmente. Successivamente, molti altri critici letterari si cimentarono nell'impresa, tra cui un cantante dell'underground milanese front man di una band musicale di altissimo livello, nota non solo per la grande musicalità delle canzoni, ma anche per l'ottima poesia contenuta nei testi. Tuttavia, ogni tentativo fallì, e ovviamente, Nessuno riuscì a creare una prefazione degna dell'originale.

«  Questo libro è una vera perla. Il mio amico Don Abbondio ha scritto questo testo proprio per te. Si, dico a te, che ti stai chiedendo come vincere quella scommessa che avevi fatto col tuo amico. Peccato, non la dovevi fare una scommessa del genere, hai tirato un po' troppo la corda. Ora come farai? Te lo stai chiedendo, vero? Sento il tuo campanello che suona, chi sarà mai? Forse è Fra Cristoforo, che ti viene a fare il predicozzo, oppure è la peste, tu che ne dici? Ma non avere paura, questo libro risolverà tutti i tuoi problemi. Vai avanti e leggi con tutta la buona volontà e vedrai che nè l'Innominato nè la peste nè Don Lurio potranno mai farti nulla. Hai la mia benedizione, coraggio! »
(Prefazione del libro)

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