Che Guevara

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Il partito approva questo utente, soprattutto quando si scola mezza bottiglia di vodka e inizia a cantare:

☭ ... Москва не делать глупых этот вечер ... ☭
(Mosca nun fa' la stupida stasera)

« Se.ScRiVeRe.CoSì.Fa.RiVoLuZiOnArIo.Il.ChE.fAcEvA.pRiMa.A.sCrIvErE.cOsI.iNvEcE.dI.cOmBaTtErE.!!!! »
(bimbominkia)
« Ah, sì! Il tizio delle magliette! »
(Italia)
« No, adesso è uscito. »
(Qualcuno)

((Citazione|Ma come ha fatto quel cornuto quattrocchi di Gandhi a liberare il suo paese senza fucilare o torturare nessuno!!??|Che Guevara su quel pusillanime di Gandhi))

((Citazione|Perchè la mia faccia non viene bene sulle magliette degli sfigati...|Gandhi in risposta a quel brav'uomo di Che Guevara))

Ritratto di Ernesto Pizzufico preso di spalle, a pochi centimetri dalla sua dignità

Ernesto "Che" Guevara (Pontremoli, 23 gennaio 1957 - Liverpool, 28 agosto 1989) è stato un noto puttaniere, un trafficante di sigari cubani e un famoso magliettista e disegnatore di agende telefoniche e calendari. Ma lui era socialista: il resto passa, perciò, del tutto in secondo piano.

La vita

Ernesto Pizzufico nasce a Pontremoli il 23 gennaio 1957 da un rapporto incestuoso tra Peppino di Capri e la sorella Leonarda, detta "La dea Bernarda".

A 13 anni entra nelle giovanili della San Giulianese, dove conosce quello che diventerà successivamente suo marito Fedele Castrocaro.

A 18 debutta nella serie A cubana nella squadra del Los Bravos S.C. (Los Bravo 'Sti Cazzi). La sua vena violenta però lo terrà lontano dai campi per 2 anni durante i quali medita propositi di vendetta contro l'arbritro che lo ha espulso, Armando Granata.

A 21 anni viene ingaggiato dai "Revoluzionarios", squadra boliviana di serie B, dove reicontra il suo amico Fedele Castrocaro: insieme formeranno la mitica coppia di portieri "Gli sposi del guanto" (nome che li porterà alla ribalta anche come testimonial della Durex).

A 22 anni diventa "Che Guevara", che in boliviano significa "Chi è che Para?", frase tipica del portierone.

A trent'anni lascia la squadra ed entra nell'industria della moda, collaborando con Armani e D&G.Queste esperienze lo spinsero a creare la sua personale collezione di magliette, tutte raffiguaranti il suo faccione. Divenne ben presto il più grande magliettista mondiale, e il suo lavoro si ridusse a stampare la sua bella faccia su centinaia di migliaia di magliette di improbabili marche, tutte rubate a qualche negro vucumbrà. Stanco, decise di dare una svolta alla sua vita. Allora cominciò a mettere il suo logo anche su accendini, spille, stufe a gas, libri, fiction, cartoni (vedi Pokemon) e action figures. Al culmine della sua fama, creò la ricercatissima agenda "del Che", che divenne il pezzo forte di moltissime librerie. Poi si dedicò ai calendari ed avendocelo molto grande ebbe tanto successo, se non con Calderoli, il quale ha dichiarato in un'intervista di "Tutto quello che avreste voluto sapere e non avete mai osato chiedere perché sapevate benissimo che come risposta avreste avuto una marea di cazzate", che il pene del "Che" lo arrapa un casino.

Morì il 30 ottobre 1335 durante uno sciopero dei suoi dipendenti che, stanchi della sua continua smania di protagonismo, diedero fuoco alla fabbrica con dentro lui che guardava la melevisione, il suo programma tv preferito "Viva Cuba".

Curiosità

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  • Sull'origine del nomigniolo "Che Guevara" esiste, accanto a quella ufficiale, una versione accreditata sempre più da numerosi studiosi. Secondo questa tesi alternativa Ernesto Pizzufico fu anche un grande appassionato di cucina così da meritarsi il soprannome di "Chef Guevara", che in boliviano è "Chef che para", alludendo alle due grandi passioni di Ernesto. Esiste, inoltre, una celebre opera del Botticelli che sembrerebbe convalidare questa seconda versione, "Ritratto di Ernesto Pizzufico preso di spalle a pochi centimetri dalla scapola" (vedi foto sopra N.d.r.), durante la sua carriera di chef conia la sua frase di battaglia "Hasta il coperchio che butto la pasta!".
  • Secondo altre teorie, Ernesto era un po' sordo e tendeva a ripetere spesso la congiunzione "che?". Gli amici ironicamente gli hanno affibiato questo soprannome da rincoglionito.
  • Pare che il suo miglior amico fosse Fidel Castro, conosciuto durante una festa di Briatore.
  • Vive ancora e si nasconde nel portasigari di Fidel Castro.
  • Il suo film preferito è "L'importanza di Chiamarsi Ernesto" del premio Oscar Wilde.
Leonida, antenato di Ernestino, in una foto d'epoca
  • L'antenato di Ernesto è nientedimèno che Leonida, come dimostra la foto a fianco.
  • La prima faccia del Che raffigurata su una maglietta verde militare era rosso sangue: aveva appena alzato il pugno davanti a Chuck Norris
  • Da allora "hasta la victoria" non è più "siempre".