Bruno Liegi Bastonliegi

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Nafkad Alapischtov (nome d'arte Bruno Liegi Bastonliegi) è un regista di fama internazionale, nato dall'unione di una cinepresa e di un microonde, che combinando l'onda elettromagnetica primaria scaturita da un ricevitore da 1000 watt, ha accelerato la mitosi delle sue cellule riproduttive e lo ha creato in meno di una frazione di secondo.

Biografia

Infanzia

Nafkad nasce in Israele, dove inizia a essere malmenato ogni giorno dal padre dal primo decennio di vita. Dalle continue bastonate nasce il secondo cognome del suo nome d'arte (Bastonliegi). Dalle sue esperienze di vita infantili, il regista ha dato vita ad alcune delle più famose opere della cinematografia ultramoderna, creando dei capolavori come la saga di Mobbasta (Mobbasta, Mobbasta veramente però con Maccio Capatonda) e ha consacrato e portato alla gloria il celeberrimo Rupert Sciamenna.

Il periodo sotto la pornottatura

All'età di 12 anni, l'ordine di Israele venne sovvertito da un esercito di sciiti incazzati che presero il potere e decisero che d'ora in poi vigeva la pornodittatura o pornottatura o pornocrazia. In questo periodo, Nafkad Alapischtov (che già si faceva chiamare popolarmente Bastonliegi) assunse il nomignolo di Bruno a causa delle guardie che, periodicamente gli somministravano un farmaco tipicamente virginioide che lo faceva rincretinire e lo appellavano come il colore dei suoi capelli, "Bruno". In questo periodo nacque lo spunto per la drammaticissima storia di Momenevado, basata sul tristissimo I diari della motoretta. Momenevado fu il primo film a essere mostrato in un carcere israeliano sotto la pornocrazia, mentre i soldati sodomizzavano le belle pupe che avevano fatto comparsa nella pellicola.

Il film riscosse critiche positivissime: c'è chi lo chiamò "la rivoluzione cinematografica dai tempi di Penocchio - La vera storia di un bimbo molto monello" e chi affermò "neanche Chuck Norris avrebbe saputo fare di meglio". Tutte le critiche che esprimevano quest'ultimo concetto vennero represse nel sangue da un'orda di Ranger, capeggiati dall'Unico.

La trama del film, piuttosto banale, diede luogo ad alcune delle più celebri scene della cinematografia futura, come il lungo addio che il magistrale Maccio Capatonda fa a Gino nel tristissimo finale. La colonna sonora è ciò che è rimasto più impresso del film.

Da questo periodo in poi (quindi dall'adolescenza in poi) Nafkad si farà chiamare Bruno Liegi Bastonliegi.

La collaborazione con Unreal Pictures

Giunto dall'Israele in Italia, Bruno iniziò a capire che il cinema faceva per lui. Girò un film con Rocco Siffredi, L'animale della tribù degli Arrapati ha rubato le mutandine della maestra e venne notato da un noto produttore cinematografico, mentre dava pugni ad un muro (memorabile la scena, "Ehi giovinotto, che c'è? - So girare film! - E ti va di mettere questa fottutissima bravura sotto contratto?", da qui nacque uno dei sodalizi più famosi della storia del cinema, ancora meglio del duo Steven Spielberg/Steven Spielberg). Il produttore finanziò un primo progetto, un documentario sul dolore, Ahia - Una triste introspezione sul dolore con Maccio Capatonda.

Il film era particolarissimo, perché si svolgeva con Maccio Capatonda che continuava a camminare per strada parlando al telefonino. La vicenda risulta di altissima tensione perché non si capisce mai quale sia la storia, e quindi lo spettatore rimane incuriosito sino allo sconvolgente finale (a quel punto si penserà: eh sì, è vero!). Nel film il regista mostrò un'altissima abilità registica, sia nel dirigere le scene che nel dirigere gli attori: per far immedesimare Maccio Capatonda nel ruolo del dirigente di multinazionale sfigato che indossa un cappello da Napoleone, egli pagò contemporaneamente un esperto di borsa, uno sfigato e Napoleone stesso per impartire lezioni di recitazione al giovane Maccio. Il risultato fu una critica di altissimo livello e un film che riuscì a sbancare i botteghini, i barileghini e tutto il resto.

Sempre con la Unreal Pictures egli produsse Anche no, che mostrava il mirabolante talento di Maccio Capatonda ancora al servizio della cinepresa.

I titoli di testa di "Mobbasta"

Da qui, il progetto della trilogia del "nonnepossopiù": aveva in mente una saga di film in cui il protagonista fosse assolutamente stufo della società che lo opprimeva. La società era impersonata da uno speaker che spiava ogni azione del protagonista sino allo sconquassante finale. Scopo, quello di mostrare quanto sia monotona la vita di ogni giorno. La trilogia venne finanziata dalla Unreal di Ennio Annio e prevede:

La serie degli errori

Ultimamente il superlativo maestro ha commesso degli errori, usciti in cofanetto DVD: Ho sbagliato io (remake del celebre Il tenero Gigione) e Sviste. Nel primo ha collaborato con l'esordiente Michele Muro (già diretto da Mino Male in Salute! e regista di Fernet 9°/11°) e nel secondo ha rinsaldato la sua lunghissima carriera a fianco di Maccio Capatonda e Pina Sinalefe. I due cofanetti DVD sono considerati una chicca dai fan, che hanno riscontrato come Bastonliegi, anche in regie ad egli estranee riesca a mantenere una personalità propria a contatto con la macchina da presa.

Filmografia