Brindisi: differenze tra le versioni

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shta casa ahou!|Padre|Ahheeeeiii! Vagno' Ohuuu? Ce t'ha misu a'ncampu? AHOOUUU!?}}
== Società ==
=== Le donne ===
=== Il o di ''"zumpo"'' a [[scuola]]. Il padre, che solitamente è disoccupato, è semplicemente tornato dal bar, dove va a parlare con i suoi quattro conoscenti di malaffare sui problemi di Brindisi, senza rendersi conto di essere egli stesso il problema della città.<br />
Appena i due si incontrano scoppia la rissa: il padre è incazzato perché il figlio
{{quote|Teni la capustorta e ti mberda e non ci vola vai alla scola cussi faci nù futuru}}
E non vuole che il figlio finisca come lui, povero in canna, ignorante e incazzato con la repubblica italiana perché non gli da denaro gratis. La rissa tra padre e figlio si estende per mezz'ora all'incirca. Il dialetto si infittisce, scompaiono le parole di senso compiuto, la tipica cadenza finale con la U diventa sempre più simile ad un urlo di gibbone inferocito delle pampas inferiori.
{{dialogo2|Figlio|Aouu papai ma ciè cazzzuuuuu uheeeeiii?|Padre|Cussiiii si rispondiiii a ttanuttaaa, chitemmuerthuuuu!}}
{{dialogo2|Figlio|Ahei ma no si po' diri nienti intra shta casa ahou!|Padre|Ahheeeeiii! Vagno' Ohuuu? Ce t'ha misu a'ncampu? AHOOUUU!?}}
{{dialogo2|Figlio|Aheyyyy! Ahouuu?!|Padre|AHOOOOUUUUUUU! AHEEEE!}}
{{dialogo2|Figlio|Aheyyyy! Ahouuu?!|Padre|AHOOOOUUUUUUU! AHEEEE!}}
[[File:Brindisi.JPG|thumb|300px|left|Un gruppo di '''brindisini''' che fanno un '''brindisi''' a '''Brindisi'''.]]
[[File:Brindisi.JPG|thumb|300px|left|Un gruppo di '''brindisini''' che fanno un '''brindisi''' a '''Brindisi'''.]]

Versione delle 16:16, 7 nov 2016

shta casa ahou!|Padre|Ahheeeeiii! Vagno' Ohuuu? Ce t'ha misu a'ncampu? AHOOUUU!?}}

Figlio : Aheyyyy! Ahouuu?!
Padre : AHOOOOUUUUUUU! AHEEEE!
Un gruppo di brindisini che fanno un brindisi a Brindisi.

Nel momento in cui la lite è più accesa arriva la madre, che butta a terra le buste della spesa e si aggiunge alla rissa in supporto al marito. La madre si incazza, urla, si fa rossa e indica il figlio, invitando il padre a colpirlo ripetutamente.
Se il figlio è piccolo la madre inciterà il padre a colpire il figlio "Addai, addo' no si veti" o esclamando "Danci a'nculu!"
Se il figlio è adolescente la donna inciterà il padre ad atti di violenza più clamorosi e che rischiano di sfociare in un pestaggio vero e proprio al grido di "Spacchici li musi a dda capu ti gnanda!" Oppure "Fanci sputari sangu a ddu chinu ti mberda!"

Dopo le urla si passa alla forza bruta: il padre colpisce più volte il ragazzo con ripetuti pugni, schiaffi e calci. Il rumore delle percosse è sempre molto forte, perché sia il padre che il figlio, non si sa come, appena superano la soglia di casa sono automaticamente in mutande, sia in estate che in inverno, quindi il contatto con la pelle umana amplifica il rumore delle mazzate.
Le urla e il casino finiscono quando la madre dice di non farcela più perché ogni giorno della sua vita è identico e merdoso e che quella scenetta la rende triste.

Il padre smette di menare il figlio, lanciando contro quest'ultimo un messaggio che ha terrorizzato centinaia di brindisini in tenera età

« POI SCUNTAMU QUANDU NO NCI STA' MAMBITA, SÀ. »

A questo punto, la madre si morde una mano fissando il figlio e ripetendo come se fosse una preghiera: "Mammmammmaaaammmaa mammmaaa maaaammmaaa ce ti facía ci no nci stava leggi!"
Continua a ripetere la stessa litania, aggiungendoci qualche parolaccia o bestemmia nei confronti del santo locale, San Teodoro martire[1], intanto cucina nervosamente facendo un baccano assurdo con i piatti.

La madre in quel momento inizia ad agitarsi dicendo che non sa che pene di fine abbia fatto sua figlia di quattordici anni. Il padre la chiama al telefono urlando

« Si po' sapèri cie cazzu ti fini ha fattu?! Ca 'qquai sta mangiamu! »

La figlia risponde che sarà lì presto.

Passa mezz'ora. La figlia non si vede.
Passa un'ora. La figlia non si vede.
Passa un'ora e mezza, e la figlia arriva.
Appena arriva a casa la figlia viene picchiata dal padre, dal fratello e dalla madre che sono affamati come mandrilli e proprio come questa razza di scimmie mordono, sputano, colpiscono con pugni la ragazza.

La ragazza piange e viene minacciata perché fa la zoccola con quello stronzo che l'ha accompagnata col motorino truccato e perché passa tutto il tempo "CON QUEL CAZZO DI CELLULARE!"

Finalmente, sono tutti a tavola. Iniziano le preghiere di ringraziamento al buon gesù e si mangia.. Macché! Naturalmente scoppia un'ennesima lite. Questa volta per il possesso della televisione. Tutti vogliono vedere un programma e ognuno ha una sua buona ragione.
Ennesima rissa, urla urla e ancora urla. Il padre la vince con un gesto di superiorità sul branco di bestie agitando il telecomando come suo nuovo scettro di potere.


Piccolo esempio di pranzo brindisino, con un aiuto iniziale per capire la complessità dell'idioma locale.

Si inizia a mangiare: per mezz'ora c'è silenzio, tutti puntano con uno sguardo vuoto ed ebete la tv mangiando la solita pasta al sugo tracannandola con tre forchettate. Tre bottiglie di coca cola finiscono all'istante, prosciugate da uno spirito divino ignoto. Il padre aiuta lo spirito divino a far sparire una bottiglia di vino scuro come il sangue del diavolo e il figlio fa sparire senza spirito divino tre quattro birre. La figlia beve acqua perché sta a dieta.
Inizia un lieve brusio: il figlio chiede dei soldi per aggiustare la moto, la figlia chiede soldi per fare la zoccola. Scoppia un'altra rissa con urla e piatti sbattuti sulla tavola. Il padre manda a quel paese il figlio dicendogli di andare a lavorare, cosa che lui, tra l'altro, in cinquanta anni di vita da vagabondo non ha mai fatto. Con la figlia è più delicato e paterno, consigliandole di andare a defecare a mare.

Si arriva al secondo piatto. Tutti si ingozzano ancora in silenzio, guardando TelePuglia e discutendo di quanto siano stronzi quelli del comune, che non gli hanno ancora dato la quinta casa popolare gratuita per il figlio. Non quello seduto a tavola, perché la coppia brindisina che si rispetti, di figli, ne ha almeno quattro. Di questi, almeno uno o lavora al battaglione San Marco, o è in carcere, o è morto schiantandosi con la macchina o è andato al nord per studiare/lavorare, per poi non farsi sentire mai più dai suoi consanguinei. Se è femmina si è semplicemente sposata con l'animale peloso che l'ha messa incinta a quattordici anni, e ora ha bisogno di una casa popolare, possibilmente vicino a casa della mamma.

Il pranzo si conclude solitamente con un ferito, una madre piangente, un padre che fuma settantanove sigarette di contrabbando una dietro l'altra e una figlia che va a parlare con un'amica di quanto faccia schifo la sua famiglia.

Il pranzo domenicale è una versione gigantesca di questo Caos. Di solito, si fa a turno se andare a casa dei genitori del padre o dei genitori della madre. Naturalmente c'è la famiglia al completo che urla, inveisce, ruba polpette e alla fine mangia tre quintali di cozze crude per cercare di contrarre il tifo e morirne.

Economia

Lavoro

Un brindisino tipo.

Dopo il florido periodo dei Romani e della valigia delle Indie, dal 1900 in poi Brindisi basa la sua fiorente economia su un'associazione parapolitica denominata SCU (Sacra Corona Unita), che garantisce un'occupazione a buona parte dei maschi brindisini. Tra le altre professioni ricordiamo

  • Il pensionato
  • L'emigrato
  • L'operaio alla Montecatini
  • Il carcerato
  • L'operaio socialmente utile (alias l'ex-carcerato)

Accanto alla SCU, la maggior fonte di lavoro (per i brindisini che non scappano via appena compiuti i 18 anni) sono le industrie del capoluogo (Enel, Montedison), le quali garantiscono ai propri lavoratori uno stipendio da nababbi e una morte sicura per cancro prima del compimento del sessantesimo anno di età.

In alternativa ci si può sostentare con la redditizia pesca nelle salubri acque del porto interno, grazie alla dilettevole caccia del cefalo gigante o cefalo merdarulu, specie tipica delle acque brindisine, dei cuggiuni, degli sparatieddi, i cazzi ti rre, li saraghi, le rascie o del lu caùru o dei suoi gustosi cugini caùru pilusu e caùru paddoni.

Altre possibilità di lavoro non ce ne sono poiché tutti i posti disponibili presso gli Uffici Statali, scuole , Forze dell'ordine, Marina, Aeronautica e Battaglione San Marco sono occupati dai leccesi.

Turismo

Dopo che l'amministrazione comunale ha scoperto sul dizionario il termine turismo, la città ha cambiato completamente faccia.
Sono stati creati servizi unici: guide turistiche locali che pubblicizzano altre città, strade con speciali buche 3D di 89cm di profondità, e caratteristici itinerari urbani con visita agli ameni parcheggi abusivi.

I servizi turistici prevedono anche bellissime panoramiche su comignoli industriali fumanti e fiammeggianti, dove si dice abbia perso la vita Mary Poppins, e full immersion culturali nel tessuto sociale brindisino. Si potrà partecipare a corsi accelerati di truzzismo, di bestemmiologia, microcriminalità, sino all'ambito "giro in macchina per tutta la città", che riproduce l'abitudine locale di parcheggiare il proprio mezzo sin dentro l'attività commerciale che si vuole raggiungere, salvo poi imprecare per il traffico.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • Il piano regolatore prevedeva un uso smodato di Denominazioni di Santi per quelli che sarebbero poi diventati i nuclei abitativi, successivamente diventati i Rioni che a tutt'oggi conosciamo. L'equazione matematica, utilizzata al tempo e rispettata ai giorni nostri, è semplice: la concentrazione di cacafave è inversamente proporzionale alla popolarità del santo in questione. La percentuale di rischio nel recarsi in questi quartieri non accompagnati dai locali è inversamente proporzionale ai Santi in Paradiso in concessione all'individuo.
  • Il brindisino medio risente ancora della presenza delle truppe di occupazione americane, in quanto ha copiato da queste l'abitudine di andare in tuta a fare la spesa e di usare termini come Joking o Walking anziché corsa o passeggiata.
  • A Brindisi è assolutamente sconsigliato l'uso della bicicletta, o di qualsiasi altro mezzo di locomozione non provvisto di motore a scoppio. Rende il conducente del mezzo indegno di rispetto, risvegliando nel brindisino medio l'insano istinto di attaccabrighe col debole della situazione. Il suddetto consiglio è rivolto anche a podisti e jogger.

Note

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  1. ^ Delle bestemmie della sua città.