Bambino

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia deliberatamente idiota.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

Il termine bambino, dal greco Bam che significa "bam" e Bino, che significa "colui che rompe le balle senza motivo con voce stridula indossando un cappellino rosso il venerdì", fu coniato da Giuliano Ferrara nel 2003 per definire una categoria di alieni comunisti

Piccoli esseri malefici, originati dal supremo in un giorno di malumore, hanno l'obiettivo di eliminare la specie umana portandola al suicidio. Sono le larve degli esseri umani.

Caratteristiche

I bambini si riconoscono per varie particolarità una più fastidiosa dell'altra, generate dall'evoluzione per trasformarli in temibili macchine da guerra:

  • Hanno una voce molto acuta, simile agli ultrasuoni, che danneggia il timpano umano adulto in modo irreversibile
  • Sono bassi, per sfuggire meglio al campo visivo degli adulti
  • I loro bisogni fisiologici si manifestano sempre nel momento meno opportuno, trovato secondo un complesso algoritmo della Microsoft.


Funzionamento

I bambini, spietate macchine da guerra, sono in grado di effettuare numerosi attacchi di tanti tipi. I bambini allo stato più larvale, i cosiddetti neonati, cercano di attaccare il nemico umano usando degli strilli emessi a orari casuali e imprevedibili al fine di tenere svegli gli adulti, e così facendo ridurne le capacità combattive in vista di un attacco finale. Inoltre i neonati sono ingrado di sintetizzare letali bombe batteriologiche, costituite da una potente merda che viene accumulata in bombe cluster chiamate pannolini, e rilasciata al momento del bisogno. Inoltre dispongono di armi minori come il rigurgito corrosivo e la pipì demoniaca.

I bambini, superati i primi due anni di vita-combattimento, procedono con una tattica psicologica detta Asfissia di richieste. Questa tattica consiste nel porre ai nemici delle continue richieste, del tipo:

  • Mamma, mi compri quell'Ultra Gundam dei Power Rangers feat. Pokèmon ?
  • Mamma, mi prendi il gelato al cianuro ? No ? perchè no ? Dai, dai ! Cattiva !

Il costo economico di queste richieste è proporzionale al valore delle richieste già esaudite, e comunque sempre maggiore. Rappresentando su un grafico tempo-richieste