XIX secolo: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Inopinato (rosica | curriculum)
Inopinato (rosica | curriculum)
Nessun oggetto della modifica
Riga 78:
Il secolo si apre con la [[Rivoluzione francese]] e l'impero napoleonico che esportano i loro ideali di libertà, uguaglianza e fratellanza in tutta Europa, che all'Europa piaccia o meno, e importano tesori, denaro e opere d'arte in Francia. Il successo di Napoleone termina quando ha la brillante idea di invadere la [[Russia]] in [[inverno]], cosa impossibile anche in tempi di riscaldamento globale, figuriamoci nell'Ottocento durante la Piccola Era Glaciale. L'invasione rappresenta l'inizio della fine per Napoleone, che viene successivamente sconfitto definitivamente a Waterloo, esiliato nell'isola di Sant'Elena in mezzo all'Oceano Atlantico e dopo la morte commemorato da [[Alessandro Manzoni]].
 
Il [[Congresso di Vienna]] risistema le cose: ricrea lo Stato del [[Lussemburgo]], fondamentale per la geopolitica mondiale, frantuma l'Italia in dieci staterelli, la [[Polonia]] in due e - per fare bella figura senza troppo impegno - abolisce formalmente la tratta dei [[negri]].
 
==Situazione italiana==
Riga 91:
 
===I primi anni del secolo===
Essendo quindi la penisola italica più variegata di un gelato all'amarena, ben presto inizia a balenare ad alcuni suoi abitanti l'idea di riunire tutto il territorio sotto un'unica bandiera. Inizialmente ci provano i francesi di Napoleone, che costruiscono un gigantesco [[frullatore]] con lo scopo di rendere il paese più omogeneo. Purtroppo si accorgono ben presto di non avere speranze: le linee elettriche sono obsolete e vengono impiegate principalmente per alimentare i forni delle pizzerie; non avrebbero quindi potuto sostenere un tale carico energetico. I francesi dibattono a lungo su come affrontare il problema e inizialmente tentano di portare una prolunga da [[Parigi]] fino alla [[Sicilia]], ma senza successo. Si tengono quindi il [[frullatore]] come magra consolazione e, a fine secolo, lo erigeranno a [[Tour Eiffel|monumento nazionale]].
 
Si deve attendere il primo ventennio del secolo per notare qualche cambiamento, quando cominciano i primi moti carbonari: gli Austriaci, infatti, avevano privato il nord del paese della gran parte dei [[Porco|suini]]. La gente si era quindi resa conto di non aver più abbastanza pancetta e che si sarebbe dovuta accontentare di usare solamente [[uovo]] e parmigiano per condire gli spaghetti. Il terrore invade le città e donne in grembiule armate di frustino cominciano a picchettare insistentemente gli edifici amministrativi. Sfortunatamente per loro, i soldati hanno i fucili e le ribellioni carbonare vengono sedate piuttosto in fretta.
 
[[Silvio Pellico]], famoso patriota ''ante litteram'' italiano, si fa beccare dai gendarmi austriaci mentre scrive sui muri frasi ingiuriose inneggianti all'Unità Italiana: ''Abbasso i terun... Piemunt liber''; ''Roma ladrona''; ''Noi lo abbiamo duro e voi no gne gne gne''. Viene condannato a venti anni di carcere duro. Ne approfitterà per scrivere ''Le mie prigioni'', denunciando il fatto che gli austriaci lo costringano a nutrirsi di [[pizza]] inzuppata nel cappuccino. L'episodio suscita lo sdegno del mondo intero.
 
===Le Rivoluzioni del '48===
Riga 105:
 
Visto che in Italia non funziona niente, non esiste il [[Partito Comunista Italiano]] e neppure [[Fascismo|i treni arrivano in orario]], nel [[1848]] [[Armando Cossutta]] va a Budapest con [[Aeroplano|Ryanair]] e, sotto lo pseudonimo di [[Lajos Kossuth]], fa insorgere gli Ungheresi contro l'[[Impero Austriaco|Impero Austroungarico]].
Kossuth sa che l'esterofilia italiana colpirà ancora e, infatti, stavolta insorgono tutti: celebri le cinque giornate di [[Milano]], la Repubblica di [[Venezia]], le dieci giornate di [[Brescia]], la Rivoluzione Siciliana, i moti nello Stato Pontificio e in [[Toscana]].
Il [[Piemonte]] concede lo Statuto<ref>In onore dell'omonimo gruppo musicale Ska-Mods torinese.</ref> Albertino e Carlo Alberto di [[Casa Savoia|Savoia]] parte alla carica per unificare l'[[Italia]], o almeno la [[Padania]] sotto il proprio regno, iniziando così la [[Prima guerra d'indipendenza]]: solo dal nome, avrebbe dovuto capire che non sarebbe stata risolutiva. Inoltre, non avrebbe dovuto confidare troppo nel fatto che il [[Papa]] avesse giurato sulla Bibbia di essergli alleato. Infatti, dopo le prime vittorie, lo Stato Pontificio diserta e Carlo Alberto perde definitivamente nella battaglia di [[Novara]], mentre pochi mesi dopo gli Austriaci riconquistano anche [[Venezia]], dopo aver espugnato, grazie alla [[Colera|guerra batteriologica]], Forte Marghera.
 
===L'Unità d'Italia===
{{Cit|La parola Italia è una espressione geografica, una qualificazione che riguarda la lingua, ma che non ha il valore politico che gli sforzi degli ideologi rivoluzionari tendono ad imprimerle. Se Cavour vuole fare l'Italia unita faccia dei plebisciti suoi, vediamo quanto voti prende|[[Piero Fassino]] Von Metternich sull'Unità d'Italia}} nel 1847
Nonostante altri vent'anni, l'intervento diplomatico di Camillo Benso Conte di Cavour, di tutti i suoi cognomi e di altre due guerre di indipendenza, oltre ad un viaggio in Crimea senza passare dal Via, lo Stato Sabaudo ottiene scarsissimi risultati ([[Lombardia]] e [[Veneto]]) con il massimo sforzo. Tocca fare tutto con i Plebisciti e, soprattutto, grazie a [[Giuseppe Garibaldi]].