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{{incostruzione}}
{{Cit|Sono il sergente William McKinley, teste di [[cazzo]]. Fate quello vi dico e potrete tornare a casa tutti interi.|William McKinley durante la [[guerra di secessione]].}}
{{Cit|Sono il [[Presidente]]e William McKinley, teste di [[cazzo]]. Fate quello vi dico e potrete tornare a casa tutti interi.|William McKinley durante la presidenza.}}
{{Cit|Sono lo [[zio]] William McKinley, teste di [[cazzo]]. Fate quello vi dico e potrete tornare a casa tutti interi.|William McKinley durante una gita fuoriporta coi suoi [[nipotini]].}}
'''William McKinley''' (Fieniles, [[29 gennaio]] [[1843]] – [[Buffalo]], [[14 settembre]] [[1901]]) è stato il 25º [[presidente degli Stati Uniti d'America]] e l'ultimo veterano della [[guerra di secessione]] ad entrare alla [[Casa Bianca]]; ed era anche ora.
==Campagna elettorale==
È noto soprattutto per aver vinto una campagna elettorale (sostenendo gli alti tassi protezionistici e il sistema aureo contro il bimetallismo) rimasta memorabile per l'asprezza e l'intensità con cui venne combattuta e per aver condotto vittoriosamente la guerra ispano-americana per la liberazione di Cuba.
Ultimo veterano della guerra di secessione ad entrare alla Casa Bianca, è con la sua candidatura del 1896 che gli storici fanno coincidere l'inizio del "quarto sistema bipartitico" americano, quando guidò con mano salda una coalizione repubblicana che, salvo un'unica interruzione, dominò la politica statunitense fino agli anni trenta.
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