Vittorio Emanuele III: differenze tra le versioni

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== Politica interna ==
== Politica interna ==
[[File:Madonna con manganello.jpg|right|thumb|180px|Una delle misure sulla sicurezza che Vittorio Emanuele approvò durante gli anni della dittatura.]]
Vittorio Emanuele III riteneva la [[politica interna]] una cosa seria. Per questo decise di lasciare che fossero altri ad occuparsene. Egli, tuttavia, supervisionava l'operato dei suoi collaboratori. Lavorò molto per l'attuazione di una riforma in favore dei contadini e insisté per costruire un albergo su [[Monopoli|Parco della Vittoria]], cosa che gli fu impedita dal Presidente del Consiglio dell'epoca, [[Francesco Saverio Nitti]], che aveva comprato Viale dei Giardini.
Vittorio Emanuele III riteneva la [[politica interna]] una cosa seria. Per questo decise di lasciare che fossero altri ad occuparsene. Egli, tuttavia, supervisionava l'operato dei suoi collaboratori. Lavorò molto per l'attuazione di una riforma in favore dei contadini e insisté per costruire un albergo su [[Monopoli|Parco della Vittoria]], cosa che gli fu impedita dal Presidente del Consiglio dell'epoca, [[Francesco Saverio Nitti]], che aveva comprato Viale dei Giardini.


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== Lo stato fascista ==
== Lo stato fascista ==
[[File:Madonna con manganello.jpg|right|thumb|210px|Una delle misure sulla sicurezza che Vittorio Emanuele approvò durante gli anni della dittatura.]]
Quando [[Benito Mussolini]] fondò il [[Fascismo|Partito fascista]] con l'obiettivo di instaurare una dittatura, il re non si accorse di niente. Mentre avveniva la marcia su [[Roma]], infatti, era impegnato a risolvere un terribile cruciverba. Quando successivamente il Duce arrivò a Roma per prendere il controllo dell'Italia, il re non si oppose poiché pensò che fosse un agente di commercio che volesse sponsorizzare il prodotto [[Mastro Lindo]].
Quando [[Benito Mussolini]] fondò il [[Fascismo|Partito fascista]] con l'obiettivo di instaurare una dittatura, il re non si accorse di niente. Mentre avveniva la marcia su [[Roma]], infatti, era impegnato a risolvere un terribile cruciverba. Quando successivamente il Duce arrivò a Roma per prendere il controllo dell'Italia, il re non si oppose poiché pensò che fosse un agente di commercio che volesse sponsorizzare il prodotto [[Mastro Lindo]].