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*La '''villa rustica''', cioè di campagna (''rus'' vuol dire campagna, te lo dico perché il latino non lo sai, lo so). Nel XVII secolo si chiamava casino (anche di caccia, pesca etc.) e, per il fatto che avvenivano accoppiamenti d’ogni tipo nei 12 vani, casino finì per intendere un’altra cosa, cioè un postribolo; o nel gergo del volgo: [[puttanaio]]. Se oggi dici casino, per il processo d’involgarimento del [[volgo]] volgare, l’unico senso è quello di “casa di puttane”. Ma ovviamente non è affatto l’unico senso. Magioni in generale di proporzioni razionali, sobrie e prive di fronzoli.
*La '''villa rustica''', cioè di campagna (''rus'' vuol dire campagna, te lo dico perché il latino non lo sai, lo so). Nel XVII secolo si chiamava casino (anche di caccia, pesca etc.) e, per il fatto che avvenivano accoppiamenti d’ogni tipo nei 12 vani, casino finì per intendere un’altra cosa, cioè un postribolo; o nel gergo del volgo: [[puttanaio]]. Se oggi dici casino, per il processo d’involgarimento del [[volgo]] volgare, l’unico senso è quello di “casa di puttane”. Ma ovviamente non è affatto l’unico senso. Magioni in generale di proporzioni razionali, sobrie e prive di fronzoli.


*La '''villa palladiana o veneta''', categoria del tutto a sé stante delle ville di campagna, ha proliferato in [[Veneto]] a causa dell’architetto [[Andrea Palladio]], che prese una palla di pelle di pollo fatta d’[[Apelle]] figlio d’[[Apollo]] in testa: da quel momento, tramortito dai [[Greci]] e dalla forma dei templi, si mise a progettare per la deprimente, paludosa campagna veneta degli sfarzosissimi templi con colonne, timpano e statue ovunque, in sterminati parchi pieni di [[nebbia]]. Più simili a palazzi che a ville, sarebbero state considerate [[kitsch]] da chi aveva concepito le antecedenti ville rustiche con forme sobrie e proporzioni semplici e razionali. Ma a causa del [[feticismo]] novecentesco per il passato, le ville venete palladiane hanno finito per essere venerate: proprio come i templi greci o [[Bayreuth]] dai [[Richard Wagner|wagneriani]]. Per la gioia di Palladio che gongola anche se è morto. Il modello palladiano, dai costi esorbitanti per la manutenzione generale che conduceva sul lastrico i proprietari, fu esportato fuori dal Veneto.
*La '''villa palladiana o veneta''', categoria del tutto a sé stante delle ville di campagna, oggi reperto museologico, ha proliferato in [[Veneto]] a causa dell’architetto [[Andrea Palladio]], che prese una palla di pelle di pollo fatta d’[[Apelle]] figlio d’[[Apollo]] in testa: da quel momento, tramortito dai [[Greci]] e dalla forma dei templi, si mise a progettare per la deprimente, paludosa campagna veneta degli sfarzosissimi templi con colonne, timpano e statue ovunque, in sterminati parchi pieni di [[nebbia]]. Più simili a palazzi che a ville, sarebbero state considerate [[kitsch]] da chi aveva concepito le antecedenti ville rustiche con forme sobrie e proporzioni semplici e razionali. Ma a causa del [[feticismo]] novecentesco per il passato, le ville venete palladiane hanno finito per essere venerate: proprio come i templi greci o [[Bayreuth]] dai [[Richard Wagner|wagneriani]]. Per la gioia di Palladio che gongola anche se è morto. Il modello palladiano, dai costi esorbitanti per la manutenzione generale che conduceva sul lastrico i proprietari, fu esportato fuori dal Veneto.


*La '''villa di città''', anche villino (oggi termine caduto del tutto in disuso, non a caso adoperato solo dal catasto), villetta, palazzina (sì: in origine aveva il significato di casa signorile, mica quello dei palazzinari del [[Boom]]) a seconda delle dimensioni e delle varianti. Si differenzia dalle precedenti perché sta ovviamente in città e non in campagna e perché di solito è più vezzosetta, coi puttini (anche le [[puttane]], dipende), gli stucchi alle cornici delle finestre etc. ed è circondata da un giardino o parco (a seconda delle dimensioni) chiuso da una cancellata; così che la gentaglia guardi da fuori, sparli del proprietario/dei proprietari e tagli con le forbici le rose che crescono al di là del cancello: atto di [[lotta di classe]].
*La '''villa di città''', anche villino (oggi termine caduto del tutto in disuso, non a caso adoperato solo dal catasto), villetta, palazzina (sì: in origine aveva il significato di casa signorile, mica quello dei palazzinari del [[Boom]]) a seconda delle dimensioni e delle varianti. Si differenzia dalle precedenti perché sta ovviamente in città e non in campagna e perché di solito è più vezzosetta, coi puttini (anche le [[puttane]], dipende), gli stucchi alle cornici delle finestre etc. ed è circondata da un giardino o parco (a seconda delle dimensioni) chiuso da una cancellata; così che la gentaglia guardi da fuori, sparli del proprietario/dei proprietari e tagli con le forbici le rose che crescono al di là del cancello: atto di [[lotta di classe]].