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'''Calimero''' ([[14 luglio]] [[1963]]) è un gallinaceo disegnato su carta, protagonista di esilaranti [[pubblicità|spot pubblicitari]] inneggianti alla pulizia e all'[[razzismo|odio razziale]].
{{Specie|nome= Iso Isetta
|immagine= [[File:Iso Isetta bianco e nero.JPG]]|didascalia= Isaetta Isoscelensis
|immagine2= [[File:Classificazione animali estinti.png]]|conservazione= (Nella memoria di tuo nonno)
|regno= micro-nano-vetture
|sottoregno= uova semoventi
|phylum= pura latta vergine
|famiglia= contenitori
|genere= scatolame
|scopritore= uno che ora se ne vergogna}}
{{Cit2|E il resto dov'è?|[[Tizio]] presente al Salone dell'automobile di [[Torino]] il [[22 aprile]] [[1953]].}}
{{Cit2|Quale resto? Basta e avanza!|L'[[Ingegner]] [[Renzo Rivolta]], anch'egli presente colà.}}


È stato concepito dai due fratelli [[Milano|milanesi]] [[Nino Pagot|Nino]] e [[Toni Pagot]], anche se loro, per stornare da sé [[incesto|eventuali pettegolezzi]], ne dichiarano la nascita nel pollaio di un'anonima [[fattoria]] della [[Verona|bassa veronese]].
La '''Iso Isetta''' era un'autovettura. Almeno, era dotata di tutti quegli accessori che consentono di distinguere un'autovettura da un [[soprammobile]] o da uno [[scolapasta]]: parabrezza, quattro ruote, volante, fari, parafanghi, motore, freni... Eppure c'era [[qualcosa]] che non andava, qualcosa che era in grado di far vacillare tutte le certezze dell'[[italiano medio]] in fatto di automobili, qualcosa che lasciava di stucco e non era un [[Barbapapà|barbatrucco]].

== Genesi di {{s|un aborto}} un'idea ==

Intorno al [[1939]] l'ingegner Renzo Rivolta, fondatore dell'azienda '''Iso''' (''Impresa suppergiù onesta''), si occupava di elettrodomestici, in particolare di [[frigoriferi]] e [[lavatrice|lavatrici]]. Nel dopoguerra si rese conto che il suo fatturato aveva subito un tracollo quasi verticale, senza motivazioni apparenti. [[Seconda Guerra Mondiale|Per qualche strana ragione]] i suoi clienti abituali erano spariti senza neanche salutarlo: solo di alcuni aveva saputo che avevano trovato lavoro in un saponificio della lontana [[Auschwitz]]. Mentre frigoriferi e lavatrici si accumulavano invenduti nel suo capannone, l'ingegner Rivolta si {{citnec|rivoltava|e=È vero, c'è poco da ridere}} nel letto alla ricerca della formula giusta per rilanciare l'azienda. {{Quote|Eureka! Fabbricherò [[Motocicletta|motociclette]]!|L'embrione della genialata}} Rivolta non temeva di reinventarsi: iniziò la produzione di motocicli il cui motore era ricavato da quello delle lavatrici e il cui sistema di raffreddamento era preso pari pari dai frigoriferi. L'azienda si salvò dal fallimento e prosperò per diverso tempo.

=== L'uovo di {{s|Colombo}} Rivolta ===

[[File:Uova che ricordano la forma della Iso Isetta.jpg|right|thumb|350px|Con un par d'ova non si ottiene solo una [[frittata]].]]

{{Quote|Eureka! Fabbricherò tricicli! Col motore! E col volante!|La genialata si evolve...}}
Era l'inizio degli [[anni '50]], gli affari andavano bene e l'[[Italia]] era saldamente [[Democrazia Cristiana|democristiana]], eppure Rivolta fremeva: sentiva che il suo nome doveva essere ricordato per [[qualcosa]] di importante, qualcosa che [[nessuno]] avrebbe mai avuto {{s|il coraggio}} {{s|la pazzia}} l'idea di mettere in atto. Riprese dunque a rivoltarsi nel letto, con tanta foga che una mattina si trovò annodato fra le lenzuola. Mentre si districava fu colto da un'irrefrenabile ispirazione: avrebbe costruito un'automobile, ma diversa da tutte le altre, così diversa da provocare [[epilessia|crisi epilettiche]] e [[Sindrome di Stendhal|sindromi di Stendhal]] a ripetizione. Ancora mezzo avvolto dal copriletto e da due federe corse nel cortile dove razzolavano le galline della moglie e si accoccolò ad osservare un [[uovo]] appena deposto. Si alzò di scatto e cadde lungo disteso a causa dell'ipotensione ortostatica, spiaccicandosi l'uovo sul naso. Si rialzò, leccò il tuorlo e l'albume che gli colavano copiosamente intorno alle labbra e corse urlando dentro casa: {{Quote|Costruirò l'ovomobile! E vai! [[Giovanni Agnelli|Agnelli]], vattela a pijà in quel posto!}}

=== Il progetto ===

Rivolta sapeva che avrebbe dovuto avvalersi della collaborazione di menti malate al pari della sua. Dopo lunghe ricerche, individuò le persone adatte: Ermenegildo Preti e Pierluigi Raggi. Costoro erano due ingegneri specializzati in ''meccanica della [[fuffa]]'' e, basandosi sulle uova che gli aveva portato Rivolta, progettarono il [[prototipo]] della vettura con grande [[entusiasmo]]. In particolare, il Preti aveva già pensato ad una microvettura durante gli anni della [[guerra]], tanto che ne parlava di continuo con la [[moglie]] Piarosa: {{Quote|...Senza contare che una macchinetta del genere puoi parcheggiarla dove vuoi, la forma di uovo consentirebbe di abbattere i coefficenti di attrito, a vantaggio della risposta aerodinamica... Pia, ma mi stai ascoltando?|Ermenegildo Preti assilla la moglie}} {{Quote|Gildo, ti preferivo quando mi dicevi: ''"Ti spacco tutta, culona!"''|La moglie Piarosa in preda alla [[nostalgia]]}} La [[scommessa]] era di garantire un elevato comfort abitativo in uno spazio ridottissimo: per questo il progetto partì proprio dalla definizione dell'abitacolo, attorno al quale sarebbero stati poi inseriti gli organi meccanici, un [[portacenere]] e la carrozzeria. Quest'ultima ricalcava la forma di due uova posizionate perpendicolarmente. Tale forma scaturiva anche dall'esigenza di avere un frontale inclinato per lasciare sul pavimento lo spazio necessario ad ospitare gli organi dello sterzo e, possibilmente, anche le gambe dei passeggeri.

La Isetta era stata concepita per due passeggeri e una borsa della spesa. In realtà lo spazio consentiva la seduta a 1,5 passeggeri, che diventavano uno solo in caso di giro-vita superiore ai 65 centimetri. Anche la borsa della spesa subiva importanti limitazioni: non poteva contenere una confezione maxi di [[carta igienica]] o di [[pannolini]]; non poteva contenere più di una confezione di passata di pomodoro, un pacco di spaghetti, due scatolette di tonno e un cespo di lattuga; non poteva in ogni caso superare i 2 kg di peso, dato l'alto rischio di "impennate". Per ovvie ragioni, sulla Isetta non era possibile caricare canne da [[pesca]], [[sci]] e nemmeno pagaie e kayak, così si era costretti a noleggiare queste attrezzature in loco. In compenso, per due [[Lo Hobbit|hobbit]] e la loro scorta di erba pipa era l'ideale.

=== La realizzazione ===

Il primo prototipo fu realizzato nell'estate del [[1952]] e già prefigurava molte delle soluzioni tecnico-stilistiche presenti sulla vettura definitiva: il corpo vettura "a uovo con gonnellino", la meccanica di derivazione motociclistica e la presenza di un unica portiera frontale, che costituiva praticamente l'intero muso del trabiccolo. La portiera riprendeva una soluzione particolare proposta dal Preti nella sua [[tesi di laurea]], quando propose l'''AL12'', un [[aeroplano]] con la parte anteriore incernierata su un lato e completamente apribile. Il [[rettore]], nel consegnargli il diploma, gli sussurrò: {{Quote|Guardi, Preti, in realtà lei sarebbe dovuto andare a zappare, altro che ingegnere! Ma questa del portellone sul muso dell'aereo era troppo forte, il resto della commissione sta ancora cercando di smettere di ridere!}} L'[[architettura]] della vettura prevedeva una {{citnec|scocca|e=vabbe', una scocchetta}} in latta riciclata dalle prime lattine di [[Coca-Cola]], dotata di un'{{citnec|ampia|e=ok, piccola}} vetratura fissata a un telaio di tubi d'[[acciaio]]. Tale prototipo era inoltre provvisto di tre sole ruote: due davanti ed una dietro, soluzione presto abbandonata quando ci si accorse, durante le prove su strada, che l'unica ruota posteriore soffriva di solitudine e piangeva di continuo. Si scelse perciò una soluzione intermedia, ossia quattro ruote, delle quali le due posteriori erano molto ravvicinate tra loro per evitare la necessità di installare un differenziale, che avrebbe comportato un aumento dei pesi, della complessità meccanica e, soprattutto, dei costi. Grazie ai soldi risparmiati in questo modo, i tre ingegneri si concessero una serata al [[club privé]] ''Critica della ragion pura''.

Il motore era inizialmente un monocilindrico a due tempi molto lenti: ''grave comatoso'' e ''andante con calma'', derivato da quello del motociclo Iso 200, derivato a sua volta da un motore ausiliario utilizzato per l'avviamento del [[trenino elettrico]] del figlio di Rivolta. Questo motore aveva una cilindrata di 1,98 cm³ ed era in grado di erogare circa 8 cavalli a dondolo, che consentivano di raggiungere la rispettabile velocità di 85 ettometri all'ora. In discesa.

Si giunse così a quel fatidico 22 aprile 1953: la nuova Isetta fu presentata al Salone delle automobili di Torino in un'atmosfera di religioso silenzio. Il pubblico restò a bocca aperta per 14 minuti, completamente immobile. Qualcuno si trasformò in una statua di [[sale]] e fu prontamente insaccato, pronto per essere sparso sulla strada alla prima [[neve|nevicata]]. Gran parte del pubblico ritenne che l'ing. Rivolta li stesse prendendo alquanto per il [[culo]] e finse di reggergli il gioco, mostrando dapprima falsa ammirazione per la Isetta e successivamente disertando in massa le concessionarie dove fu posta in vendita.

=== La BMW Isetta ===

Tra il [[1953]] e il [[1955]] furono venduti pochissimi esemplari di Isetta, per lo più a [[matto|matti]] fuggiti dal [[manicomio]]. L'ing. Rivolta tornò quindi a rivoltarsi nel letto, alla disperata ricerca di una via d'uscita, finché... {{Quote|Eureka! Sbolognerò tutto a qualche riccastro idiota e credulone... magari [[crucco]]!|L'atto finale della genialata}} Come se fossero stati evocati da un [[medium]], bussarono alla porta di Rivolta alcuni emissari della [[BMW]], da tempo alla vana ricerca del prototipo giusto di microvettura adatta al popolo teutonico. L'affare fu presto concluso e Rivolta si ritrovò ricco sfondato, mentre la BMW lanciò sul mercato la '''BMW Isetta''', chiamata affettuosamente ''Izetten''. Neanche in [[Germania]] ebbe successo: nello stesso [[anno]] aveva debuttato la [[Glas Goggomobil]], che aveva fatto innamorare tutto il proletariato, sottraendo di fatto il principale target commerciale alla BMW, che si ritrovò a dover smaltire presso le Acciaierie Krupp una quantità immensa di Isetta invendute.

La produzione della BMW Isetta fu soppressa definitivamente nel [[1962]], insieme con coloro che l'avevano acquistata da Rivolta.

=== Modelli e aberrazioni ===
[[File:Iso Isetta.jpg|right|thumb|200px|Inserire dida.]]

== Altre Isette ==

Versione attuale delle 12:45, 6 apr 2018

Calimero (14 luglio 1963) è un gallinaceo disegnato su carta, protagonista di esilaranti spot pubblicitari inneggianti alla pulizia e all'odio razziale.

È stato concepito dai due fratelli milanesi Nino e Toni Pagot, anche se loro, per stornare da sé eventuali pettegolezzi, ne dichiarano la nascita nel pollaio di un'anonima fattoria della bassa veronese.