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== Pellegrino Artusi ==
{{cucina}}
{{cit2|Burp!|Pellegrino Artusi collauda una nuova ricetta.}}
{{Wikipedia|Pellegrino Artusi}}

Di '''Pellegrino Artusi''' (Forlimpopoli, [[1820]] - [[Firenze]], [[1911]]) si dice sia stato [[Vittorio Sgarbi|critico letterario]], [[scrittore]] e [[gastronomo]], sebbene sia {{Censura|vagamente}} ricordato solo per l'ultima attività citata. Ad onor del vero, egli avrebbe preferito essere ricordato come scrittore e letterato ma, come spesso accade, la vita di ognuno di noi prende talvolta [[Fanculo|direzioni inaspettate]], e {{citnec|del doman non c'è certezza}}.

== La vita ==

Pellegrino Artusi nasce in terra di Romagna quando l'[[Italia]] è ancora una pura [[utopia]], quartottavo di dodici figli. Tutti insieme andranno a costitutire per qualche anno la '''Polisportiva Pro Forlimpopoli''', società sportiva che, a metà dell'ottocento, si distingue in discipline come il [[lancio della vacca]], la [[tombola]] goriziana, l'[[alpinismo]] orizzontale.

Figlio di un ricco [[spacciatore|droghiere]], si trovò fin da piccolo in mezzo a partite di canfora, [[cocaina]], benzoino, [[noce moscata]], [[Marijuana|canapa indiana]], [[pepe]], [[stramonio]], curry e chiodi di garofano. Respirandone gli effluvi sviluppò una ''forma mentis'' alquanto [[Hippie|curiosa e particolare]], efficacemente trasposta nel suo look sbarazzino. Dopo il [[liceo]] si trasferì a [[Bologna]], facendo credere ai genitori di frequentare con buoni profitti l'[[università]], mentre in realtà era un ''habitué'' dei festini notturni, si esibiva al [[karaoke]] nelle piazze, primeggiava nelle gare a chi mangia più [[Pasta aglio olio ed elio|pastasciutta]]. Un giorno il padre si accorse che il giovane Pellegrino aveva falsificato il libretto universitario, e che in pratica non aveva sostenuto alcun esame per ben quindici anni. Fu costretto a tornare a Forlimpopoli, dove il padre lo mandò a lavorare nella drogheria di famiglia. Pochi mesi dopo l'intero paese fu messo a ferro e fuoco dal brigante '''Stefano Pelloni''', detto ''Il Passatore''<ref>Perchè torturava le sue vittime con un passaverdura.</ref>, che compì ripetute rapine in stile [[Arancia meccanica]], con tanto di [[Stupro|violenza carnale]] conclusiva. Neppure la famiglia Artusi scampò al feroce bandito: si dice che anche una sua [[sorella]] subì le sue turpi attenzioni, ma il dubbio è che il bandito sia andato oltre, poiché c'è chi afferma che l'Artusi stesso, dopo quell'episodio, abbia sofferto per il resto della sua vita di [[Prolassi sfinteriale|prolasso rettale]].

Dopo questa tragica vicenda, la famiglia Artusi si trasferì al gran completo a Firenze. Qui il Nostro intraprese, con buon successo, l'attività di [[Usuraio|mediatore finanziario]] e coltivò le sue passioni: la [[letteratura]] e le grandi abbuffate.
Pellegrino Artusi non si sposò mai, e visse in compagnia di due cuochi, Marietta e Francesco, che schiavizzò a vita costringendoli a preparare tutte le settecentonovanta ricette pubblicate sul libro. Morì a novantuno anni, dopo aver ingurgitato una dose eccessiva di pasticcio di maccheroni che gli provocò un arresto cardiaco immediato. Nonostante un medico presente sul posto abbia provato a defibrillarlo con due ferri da stiro, il destino si compì, ineluttabile. {{Quote|Almeno è cotto a puntino!}} Pare sia stato questo il commento "a caldo" del medico, osservando il torace dell'Artusi, ustionato nel vano tentativo di mantenerlo in vita.

== Le opere ==

{{Vedianche|La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene}}
Tanto lunga fu la vita terrena di Pellegrino Artusi, quanto striminzita fu la sua produzione letteraria. Possiamo tranquillamente affermare che, sotto questo aspetto, egli non si sia certo ammazzato di lavoro. Solo tre sono le opere:

*''Vita di [[Ugo Foscolo]]. Note al Carme dei Sepolti''
*''Osservazioni in appendice a trenta lettere di G. Giusti''
*''La scienza in cucina e l'arte di mangiar bene''

Se le prime due sono delle ignobili ed errate scopiazzature di appunti di qualche suo collega universitario, e per questo [[ban|dimenticate]] il giorno dopo la loro prima ed ultima pubblicazione, la terza è senza dubbio un'opera che vale la pena leggere, almeno per stupirsi delle capacità gastriche di questo personaggio: basti pensare alle numerose portate ed alle generose porzioni che caratterizzano un normale pranzo di Casa Artusi. Con questo libro, che viene tuttora stampato e tradotto in tante lingue<ref>Sono previste prossime uscite in [[Spagnogallo|spagnogallese]] e in [[dialetto]] [[Inuit]].</ref>, Artusi raggiungerà fama e notorietà durature. Almeno fino alla prossima indigestione.

== Epigoni dell'Artusi ==

*[[Suor Germana]]
*[[Ugo Tognazzi]]
*[[Antonella Clerici]]
*[[Benedetta Parodi]]
*[[Homer Simpson]]

== Note ==

{{Legginote}}
{{note|2}}
{{Scrittori}}

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