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Dismorfosessuofobia

Con il termine dismorfosessuofobia si indica l'atteggiamento pregiudizievole e giudicante del popolino nei confronti di tutti coloro che lo fanno nelle posizioni da 80 a 99 del Kama-Sutra, con un soggetto molto piccolo (non un nano), all'incirca dello stesso sesso, con l'utilizzo di giocattoli sessuali elettrici o a manovella, stilando prima contratti di schiavitù o innamorandosi di una donna morta (anche se da poco) o di una pecora merino. Finalmente nei paesi più evoluti del globo, dai quali dobbiamo necessariamente escludere la provincia di Siracusa, Ragusa e alcuni paesini della Val Trompia, si sta allargando il dibattito sulla legittimazione relativa ai modi non ortodossi di praticare la sessualità.

cit...Perché dobbiamo accettare la sessualità degli uomini sessuali e noi zoofili dobbiamo nasconderci invece di esercitare alla luce del sole la nostra sessualità con cani, cavalli, lupi ed elefanti? Jhon Kerrigan, presidente della Friends of Zoofilians Associations (FZA).

Di cosa parliamo quando parliamo di dismorfosessuofobia?

Come tutti noi sappiamo la sessualità è una bella cosa, un ottimo passatempo che permette di smaltire anche un certo numero di calorie. L'importante è farlo con persone che si lavano i piedi. A lungo è stato inculcato perversamente che la sessualità si potesse fare solo nella posizione del missionario fra soggetti dotati di apparati sessuali diversi, consenzienti, adulti, amantisi reciprocamente e attenendosi alla regola aurea: "lo facciamo perché vogliamo fare un bambino!". Naturalmente coloro che si attengono a queste regole sono fortunamente una minoranza di mitomani, con una organizzazione della personalità carente e bisognosa di robuste terapie farmacologiche e cliniche. Eppure nonostante ciò, chi dovesse fare outing confessando la propria inclinazione ad amare una donna morta, subito troverebbe il solito saputello che inorridito lo indicherebbe al pubblico ludibrio, per non parlare di colui che si eccita solo all'interno di un frigorifero, o di chi si spalma di merda e poi puzza veramente tanto. Ci sono numerose testimonianze relative a persone che sono state emarginate a causa del loro modo originale di concepire il sesso. Ecco l'intervista a Jhon Mignatta di Sacramento (Ca): "A me piace farlo con il tubo di scappamento della mia auto. Non ci trovo niente di male. Eppure quando lo faccio i miei amici mi guardano con disgusto come se fossi un malato. Non è giusto! Io voglio bene alla mia auto." Registriamo anche la testimonianza di Phil Ohm, Vancouver (Canada) "Io per eccitarmi frusto il partner con questo gatto a nove code. Talvolta sulla metropolitana, quando cerco un nuovo partner, per capire i suoi gusti, gli do qualche bella frustata all'improvviso. Purtroppo sono deluso perché dopo queste avances, tutte le ragazze scappano via come se fossi un appestato! Non capisco."

Tipologie estreme

Cosa sono le parafilie ormai lo sanno anche i sassi però vi sono esempi estremi di parafilie complesse che vale la pena di indagare. Pensiamo al sado-zoo-pedo-necro-omofilo. Si tratta del classico soggetto che si eccita con un animale, di solito un cane o un bisonte ma lo preferisce piccolo (pedofilia), del suo stesso sesso (omosessualità), morto e si eccita nel fustigarlo. Si tratta appunto di un caso di sadozoopedonecroomofilia.

Eventi

Per sensibilizzare il popolino gretto, i dismorfosessuofiliaci organizzano la Dismorphsex Parade che si tiene ogni anno a Tunisi il 12 di aprile. Nel corso della sfilata dei carri allegorici, il pubblico viene seviziato ben beme con reciproca soddisfazione. Alla fine della giornata il sindaco della festa, detto anche Re Necrophilo dona caramelle gommose che si attaccano ai denti.